In I commissione Bilancio non ha avuto fortuna la delibera che racchiude l'affidamento del servizio rifiuti alla nuova MessinaServizi e il contratto di servizio. I consiglieri hanno preferito far cadere il numero legale quindi domani in consiglio approda solo la costituzione della nuova società. Ma i dubbi restano tantissimi.
La settimana che inizia oggi potrebbe essere quella decisiva per il fronte rifiuti. Ci sperano i lavoratori di Messinambiente, ci spera l’amministrazione Accorinti, ma l’ultima parola spetta al consiglio comunale e la posta in gioco non è certo di poco conto. Le decisioni da prendere in questi giorni disegnano la gestione dei rifiuti futura e, nonostante a dettare la linea sia un Piano Aro che proprio il consiglio comunale ha approvato, i dubbi e i timori sono ancora tanti.
Domani al primo punto della seduta fissata per le 13 c’è la costituzione della MessinaServizi Bene Comune, la nuova società che sta tenendo con il fiato sospeso Palazzo Zanca e Messinambiente. Il clima è incandescente, i lavoratori continuano a presidiare i lavori dell’aula, domani l’attenzione sarà altissima e i consiglieri saranno chiamati a confrontarsi sulla creazione della società che prenderebbe il posto di Messinambiente e Ato3. Costituirla prima del 22 febbraio, giorno in cui è fissata l’udienza per il fallimento della società di via Dogali, potrebbe mettere in salvo la gestione dei rifiuti. Anche se restano fortissimi i dubbi soprattutto sotto il profilo economico, considerato che comunque il Comune e Messinambiente dovranno far fronte alla massa debitoria milionaria e contemporaneamente avviare una nuova società da zero che dovrà garantire uno dei servizi essenziali per la città.
Di pari passo con la delibera di costituzione della nuova società doveva però camminare l’altro provvedimento importante di questo pacchetto: la delibera che prevede l’affidamento del servizio e il contratto di servizio tra la MessinaServizi e il Comune. E’ questo il vero passaggio importante di tutta l’operazione, è questa la base per la costituzione di una nuova società che altrimenti violerebbe i dettami dell’ultimo Decreto Legge sulle Partecipate. La delibera però anche oggi non è riuscita a passare l’esame della I Commissione Bilancio.
La discussione in realtà si è concentrata su vari argomenti, dalla famigerata transazione tra Ato3 e Messinambiente all’ultima ordinanza regionale del presidente Rosario Crocetta. Tanti quesiti che hanno trovato poche risposte, un dibattito che ha visto da un lato l’assessore Daniele Ialacqua, i commissari di Ato3 e Messinambiente, Michele Trimboli e Giovanni Calabrò, il segretario generale Antonio Le Donne, e dall’altro i componenti della commissione presieduta da Claudio Cardile. Alla fine però per la delibera non c’è stato nulla da fare.
Diversi consiglieri che avevano partecipato all’intero dibattito alla fine hanno preferito lasciare l’aula proprio nel momento del voto sull’atto. E così niente numero legale e delibera rinviata alla prossima settimana. Nonostante non ci fosse stata nessuna richiesta di ulteriore approfondimento. In teoria, considerato che il parere della commissione è obbligatorio ma non vincolante, qualcuno potrebbe anche chiederne il prelievo direttamente in consiglio e sviluppare il dibattito insieme alla costituzione della società. La carne al fuoco però è tanta e probabilmente si deciderà di procedere per gradi.
Francesca Stornante
Sta iatta nto saccu non nesci cu facilita’, nuddu sarrisica a fassi caddari a facci.
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