Rifiuti, la Regione: "Le risorse e le leggi ci sono, serve amministrare"

Rifiuti, la Regione: “Le risorse e le leggi ci sono, serve amministrare”

Rifiuti, la Regione: “Le risorse e le leggi ci sono, serve amministrare”

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sabato 10 Giugno 2017 - 14:04

All'incontro organizzato da LabDem i riflettori sono stati puntati sull'assenza di programmazione da parte della Regione e dell'amministrazione comunale. Presenti i dirigenti dell'assessore regionale all'energia.

“Non servono nuove leggi o nuove macchine magiche, i nostri problemi non sono né di natura tecnologica né economica. Se la gestione dei rifiuti non funziona è un problema di amministrazione, non riusciamo a tradurre le leggi in buone pratiche”.

Così Salvo Cocina, Direttore generale ufficio speciale raccolta differenziata della Sicilia, intervenendo al dibattito organizzato da LabDem sulle politiche della gestione dei rifiuti.

“I Comuni hanno ancora poche persone competenti alle quali affidarsi- ha continuato Cocina– Io ho sposato la strategia Rifiuti Zero, la condivido, ma il problema è che la priorità è togliere i rifiuti dalle strade e assicurare il decoro. Su Messina mi chiedo perché mai ci siano circa 600 lavoratori a Messinambiente per meno di 240 mila abitanti. Nel resto del Paese il parametro è di 1 ogni mille…..”

Ad aprire i lavori, nel Salone dei Palazzo dei Leoni è stato Nicola Barbalace, dirigente dell’Ufficio di gabinetto dell’assessorato regionale all’energia che ha evidenziato come l’indirizzo intrapreso dall’assessorato e messo nero su bianco da un recente ddl all’attenzione dell’Ars, punta ad una rideterminazione degli ambiti territoriali che tiene in considerazione sia le nuove Città Metropolitane che la necessità di rendere “protagoniste” degli interventi le singole comunità.

Per LabDem è quindi intervenuto Luigi Beninati, annunciando anche nuove iniziative su altre tematiche: “A Messina è ormai maturo il tempo per instaurare una nuova stagione dell'impegno politico e civile capace di coinvolgere e non di discriminare, attraverso suggestioni autoreferenziarie, inutili, improduttive e sostanzialmente dannose per la città stessa. Sul tema dei rifiuti da 4 anni assistiamo ad un comportamento dell’amministrazione inutilmente parolaio. E’ necessario evitare approcci demagogici che rischiano di traghettarci solo verso nuove emergenze e per questo cogliamo l’occasione per mandare un messaggio forte al Presidente Crocetta affinchè si costituisca subito una cabina di regia che affronti l’emergenza rifiuti a Messina, affiancando o commissariando l’intero settore”.

Beninati ha ribadito la necessità di una programmazione e pianificazione degli interventi, che non possono essere lasciati all’improvvisazione né tanto meno agli slogan. Quanto agli incontri tematici Beninati ha concluso spiegando che il metodo che seguirà LabDem sarà quello di dare spazio di volta in volta a chi ha le specifiche competenze e la professionalità.

Ad illustrare nei dettagli la complessa situazione della gestione del settore da parte dell’amministrazione comunale è stata la capogruppo Pd al Comune di Messina Antonella Russo che ha tracciato la cronistoria di un’emergenza divenuta cronica: “Se oggi il Consiglio comunale non si è ancora espresso sulla delibera che riguarda la Messina servizi Bene Comune è anche perché si è in presenza di una procedura di concordato fallimentare sul quale il Tribunale non si è ancora pronunciato con una sentenza. Peraltro la delibera di giunta presenta criticità che non sono state ancora risolte. Viene chiesto al Consiglio comunale di votare una delibera prima che si pronunci il Tribunale, ma non possiamo sorvolare sul fatto che il nostro voto potrebbe essere in contrasto con la sentenza. Stiamo parlando di un debito di 80 milioni di euro, Se salta Messinambiente salta l’intero impianto del Piano di Riequlibrio”.

Il professor Giovanni Randazzo, di CapitaleMessina, si è soffermato sia sulla politica regionale dei rifiuti che su quella locale: “L’assenza di un Piano regionale è la causa dell’attuale situazione. E’ la mancanza di programmazione il vero nodo da sciogliere. Se non si creano impianti nei quali trasformare i rifiuti, finiranno tutti in discarica. Faccio solo un esempio: in Sicilia c’è una sola industria per la trasformazione del vetro, a Marsala. Se non risolviamo a valle il problema della trasformazione dei rifiuti anche il traguardo della differenziata al 65% diventa impossibile. Mi è capitato di recente di ascoltare Crocetta intervenire a Venetico e dichiarare che ha trovato il modo di trasformare i rifiuti in mattoni…… Non possiamo ragionare solo in termini di discariche. Servono gli impianti. Il governo Lombardo aveva predisposto un Piano anche d’impiantistica. Crocetta da 4 anni parla soltanto. Stessa situazione a Messina, l’assessore Ialacqua pensa che basti annunciare e avviare piccole percentuali di differenziata per risolvere il problema. Come se i rifiuti dovessero sparire per magia….”.

Dopo una serie di interventi da parte del pubblico ha concluso i lavori il capo di gabinetto dell’assessorato regionale all’energia, Bartolomeo Brocco che si è fatto carico di portare all’attenzione del governo le istanze emerse a Messina. Secondo Brocco parte delle criticità attuali sono legate al fatto che le discariche in Sicilia stanno raggiungendo la saturazione, che sono poche e sono distanti. C’è poi a suo dire una discrasia tra i tempi della raccolta e quelli della burocrazia, discrasia sempre più evidente in condizioni di emergenza.

Nel corso dei lavori è intervenuto, per portare il saluto della Regione, l’assessore regionale al Territorio Maurizio Croce.

4 commenti

  1. “Su Messina mi chiedo perché mai ci siano circa 600 lavoratori a Messinambiente per meno di 240 mila abitanti. Nel resto del Paese il parametro è di 1 ogni mille…..”
    Ci deve essere un ERRORE! Se l’affermazione fosse giusta questo vorrebbe dire che, tenendo conto degli impiegati, dei turni, ecc, mediamente ci sarebbero disponibili solo 60 lavoratori per gestire i centri, le strade, i mezzi, ecc. Cocina ha preso un abbaglio o pensa che siamo tutti scemi???

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  2. “Su Messina mi chiedo perché mai ci siano circa 600 lavoratori a Messinambiente per meno di 240 mila abitanti. Nel resto del Paese il parametro è di 1 ogni mille…..”
    Ci deve essere un ERRORE! Se l’affermazione fosse giusta questo vorrebbe dire che, tenendo conto degli impiegati, dei turni, ecc, mediamente ci sarebbero disponibili solo 60 lavoratori per gestire i centri, le strade, i mezzi, ecc. Cocina ha preso un abbaglio o pensa che siamo tutti scemi???

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  3. Benedetto XVII 11 Giugno 2017 05:07

    Cocina ha detto anche un’altra cosa: che dove il servizio è affidato ai privati, funziona meglio. Che, poi, lui sposi l’obiettivo “rifiuti zero” può anche essere strategicamente valido, ma per raggiungere risultati accettabili sono necessari il porta a porta e la tariffazione puntuale (identificazione di chi getta i rifiuti), per quest’ultima servono decenni di pugno di ferro, quindi un esercito di vigili urbani. Ne deriva che saranno necessari (molti) decenni. Ammesso che si riesca. E nel frattempo che si fa? Si riempiono le discariche fino a farle scoppiare, avvelenando questa e le prossime generazioni? Avrebbe dovuto dire che, senza termovalorizzatori SUBITO, ogni programma è velleitario

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  4. Benedetto XVII 11 Giugno 2017 05:07

    Cocina ha detto anche un’altra cosa: che dove il servizio è affidato ai privati, funziona meglio. Che, poi, lui sposi l’obiettivo “rifiuti zero” può anche essere strategicamente valido, ma per raggiungere risultati accettabili sono necessari il porta a porta e la tariffazione puntuale (identificazione di chi getta i rifiuti), per quest’ultima servono decenni di pugno di ferro, quindi un esercito di vigili urbani. Ne deriva che saranno necessari (molti) decenni. Ammesso che si riesca. E nel frattempo che si fa? Si riempiono le discariche fino a farle scoppiare, avvelenando questa e le prossime generazioni? Avrebbe dovuto dire che, senza termovalorizzatori SUBITO, ogni programma è velleitario

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