"Ho 18 anni, vengo dalla Nigeria. Sono arrivato qui a Messina il 4 agosto del 2015. Pensavo che avrei dovuto rinunciare alle mie passioni,il canto, il giornalismo, l'informatica. Invece studio, ho partecipato al laboratorio teatrale alla Laudamo e suono il sassofono al Corelli". Per il Dibattito del lunedì, ecco la voce di Fasasi migrante che continua a sorridere e a sperare.
Mi chiamo Fasasi Sunday Ebenezer, ho 18 anni e vengo dalla Nigeria.
Quando ero bambino la vita mi aveva fatto molti doni e fin dall'infanzia avevo avuto la possibilità di sviluppare i miei talenti, grazie ai miei genitori che si preoccupavano molto della mia istruzione. Poi tutto è cambiato e sono stato costretto a lasciare il mio paese. Sono arrivato il 4 agosto 2015 e siccome non avevo ancora 18 anni, sono stato accolto in un centro per minori non accompagnati. Ero sicuro che non avrei mai più potuto continuare a coltivare le mie passioni: il canto, la musica, il giornalismo e l'informatica. Invece a Messina ho conosciuto tante persone che pur non conoscendomi, si sono presi cura di me come se fossi un componente della famiglia.
Ho avuto infatti la possibilità di partecipare ad un progetto teatrale, che ha portato alla messa in scena, alla Sala Laudamo di Messina, dello spettacolo "Vento da Sud-Est" con la regia di Angelo Campolo. Questo mi ha dato la possibilità di conoscere ragazzi italiani e condividere con loro questa magnifica esperienza. Grazie a questa iniziativa ho conosciuto un gruppo di giovani messinesi, pieni di talenti che mi hanno dato l'opportunitá di prendere parte ad un laboratorio musicale tenuto dal cantante Marco Germanotta, che ha portato anche alla realizzazione di un documentario dal titolo "Sunday" per raccontare la mia storia ed il mio viaggio, con la regia di Danilo Currò e la partecipazione di tanti professionisti emergenti. Un altro bellissimo regalo che ho ricevuto è stato quello di poter prendere parte a delle lezioni di musica al conservatorio Corelli, che seguo ancora oggi, suonando il sassofono, strumento che suonavo già in Nigeria. Grazie agli insegnanti dello stesso conservatorio che attraverso l'iniziativa "Sunday needs a sax" mi hanno comprato un nuovo strumento tutto per me.
Altro importantissimo aspetto che pensavo avrei dovuto interrompere una volta in Italia, è quello dell'istruzione scolastica. Da ottobre invece ho cominciato ad andare al Centro Territoriale Permanente "Verona Trento" dove mi recavo ogni pomeriggio per seguire le lezioni per il conseguimento della certificazione media.
Da quando a gennaio sono diventato maggiorenne sono stato inserito in un progetto SPRAR nella città di Milazzo, dove continuo ad andare a scuola e settimanalmente torno a Messina per proseguire il percorso intrapreso al conservatorio. Qui ho anche cominciato un corso per il conferimento di una certificazione grafico – informatica, che è da sempre stata una delle mie passioni e per la quale sono particolarmente portato.
In definitiva posso dire di essere stato molto fortunato ad arrivare a Messina, una città molto bella, con tante persone disponibili e capaci, che mi ha dato l'opportunità di potenziare attitudini, dandomi l'opportunità di avere una nuova vita niente male.
So purtroppo che non tutti i ragazzi sbarcati come me in Italia hanno avuto le stesse opportunità che ho avuto io, anzi in molte occasioni sono abbandonati ad una vita noiosa e senza stimoli che spesso, soprattutto nei più giovani, e' il preambolo di un futuro che rischia di essere caratterizzato da una condizione di ghettizzazione e di sofferenza destinata a impedire qualsiasi forma di integrazione nella nuova società'. Per evitare tutto questo è' quindi fondamentale avere forza di volontà' ed impegnarsi per essere pronti ad affrontare ogni sfida futura.
Fasasi Sunday Ebenezer