VivaMessina traccia un bilancio di questi mesi della giunta Accorinti: "Il sindaco più politico di questi anni", spiegano Fabio Mazzeo e Massimo Rizzo "un uomo venuto dai movimenti che rischia di passare alla storia come il capo della giunta più immobile che si ricordi. In un clima di dibattito permanente viene discusso tutto e non si amministra". Gli interventi di Vermiglio, D'Amore, Croce, Visicaro, Bonaventura, hanno esaminato settore per settore.
“Ormai abbiamo a che fare con una “demo-pazzia”, un dibattito permanente, una voglia di non decidere. Parlamentarizzano tutto invece di amministrare. Accorinti è il sindaco più politico che Messina ha avuto negli ultimi anni, fa gesti e azioni politiche ma non amministra. Oggi ci riuniamo al Royal perché le sale al Comune erano occupate per convegni ai quali partecipa il sindaco. E’ straordinaria l’attività convegnistica di questa giunta, cui non fa seguito un’uguale attività amministrativa”.
L’intervento del giornalista Fabio Mazzeo, che dichiara di avere votato per Accorinti al ballottaggio ma di essere più che pentito “avvilito” dalla situazione attuale, sintetizza il cuore del dibattito organizzato da Viva Messina, che da oggi si appresta a cambiare pelle, iniziare un nuovo percorso, trasformarsi in un network che unisce più associazioni e promuovere periodicamente incontri su temi concreti per Messina, una città che tra 20 anni sarà abitata per oltre il 60% da over 57, praticamente una città “per vecchi”.
Ed il primo dibattito di questa nuova fase si ha affrontato tematiche attuali, quelle per le quali si attendevano risposte dall’amministrazione ma non sono rrivate, perchè rimaste invischiate nel dibattito permanente che poi è l’alibi per non decidere: Palagiustizia, tir, rifiuti, Teatro, viabilità, default.
“Questa giunta ha un approccio ideologico e poco “amministrativo”- ha spiegato il presidente di VivaMessina Massimo Rizzo- e sul Palagiustizia si sono registrati veri paradossi. Accorinti ha sempre detto che vuole il contributo di tutti. Ebbene, per la prima volta si era trovata una condivisione totale tra le Istituzioni: Università, magistratura, avvocatura, Regione, Consiglio comunale sulla scelta dell’ex Casa dello studente, un percorso avviato da mesi, ed il sindaco, alla fine, decide di non decidere, lanciando l’ipotesi Bisconte, che è come lanciare la palla in tribuna durante una partita”.
Sull’argomento è intervenuto anche l’avvocato Paolo Vermiglio che ha sottolineato quanto espresso in una lettera dall’Ordine degli avvocati: “Sembra prevalere la logica del rinvio, del non fare, che hanno condannato la città all’immobilismo, finendo per l’avvantaggiare soggetti che a vario ruolo beneficiano dell’assenza di iniziative”. Ad esempio quei proprietari di immobili oggi locati alle Istituzioni giudiziarie e che incassano un milione e mezzo di euro l’anno, oppure i soggetti che hanno partecipato alla gara bandita dall’amministrazione per la selezione dell’immobile che il Comune avrebbe dovuto pagare quando ha a disposizione un patrimonio non utilizzato.
“Il paradosso- ha detto Fabio Mazzeo- è che il sindaco dei movimenti rischia di passare alla storia come chi ha guidato la giunta più immobile degli ultimi decenni. L’abbiamo votato perché serviva una rottura con il vecchio sistema, ma finora non c’è nulla che dimostri che il nuovo è diverso, dal capolavoro Tares al piano di riequilibrio. Su Pace, ad esempio, per anni ho intervistato Ialacqua che era contrario. Adesso non solo non lo è più, ma in un attimo hanno cancellato un pezzo di programma per il quale sono stati votati. Accorinti in 8 mesi non ha detto una sola parola su Portella Arena, su cosa ne vogliono fare, ammesso che abbiano un’idea in merito. Sui rifiuti annunciano un’operazione verità mai fatta, chiedono una commissione d’indagine al Consiglio ignorando il fatto che le carte le hanno nei cassetti, se vogliono devono solo aprirli. Oggi la politica è troppo condizionata dai social network. Da un latoci sono gli stalker accorintiani, che sono i soli detentori della verità e dall’altro chi cerca di riciclarsi attraverso i social dicendo con un mezzo nuovo quello che ha detto per 20 anni senza mai farlo. Ma la città ha bisogno di essere amministrata e in questa giunta c’è un gap di competenza, basta vedere i balletti delle poche delibere presentate, ritirate, modificate. Nello stesso periodo il sindaco Enzo Bianco a Catania, ne ha fatte 35, tutte approvate dall’Aula”.
Sui conti di Palazzo Zanca e sulla pantomima del piano di riequilibrio, presentato in modo da essere bocciato pur di accedere ad un’ancora di salvataggio, è intervenuto, con competenza e puntualità il ricercatore universitario Carlo Vermiglio che si è soffermato sui contenuti delle pochissime pagine arrivate in Aula: “Quando quest’amministrazione si è insediata Messina era un malato terminale. I messinesi votandoli hanno scelto una nuova equipe. Ebbene, in 8 mesi questa equipe ha perso tempo, e ancora lo perde per parlare di terapie, analisi del sangue. Così facendo ha delle responsabilità che finiranno con l’accomunarla ai predecessori”. Il piano infatti, nell’analisi di Vermiglio, accenna a soluzioni senza indicare né i tempi né i modi né i canali per le risorse, “non ci sono indici sulle misure correttive che si vogliono attuare nei 10 anni a venire. Ogni indicazione è generica e aleatoria. Il piano di dismissioni non ha alcuna discontinuità con il passato,sulle partecipate non si può giocare, si devono prendere decisioni, ma da luglio continuano solo a guardare le carte senza dirci cosa intendono fare. Il comportamento adottato a fine gennaio agli occhi della Corte dei Conti non è lodevole e può costituire un precedente. Non c’è strategia finanziaria, al massimo una tattica finanziaria e neanche ben individuata”.
Sui rifiuti il racconto di Pierluigi D’Amore è stato esemplare: “ La differenziata o si fa toccando le corde dell’anima o quelle della tasca. A Messina l’unica soluzione è la filiera corta che ti consente di creare occupazione e profitto. Attualmente il Comune vende la differenziata ai Consorzi privati, incassando cifre ridicole. A luglio abbiamo presentato il nostro progetto all’assessore Ialacqua. Ci ha detto “bellissimo, ne parliamo al tavolo tecnico”. Sono passati mesi e il tavolo tecnico forse è in Tibet perché qui non si è visto. Questa giunta è riuscita in una grande impresa: non ascoltare. Finirà con il far rimpiangere la vecchia politica”.
Sulla vicenda approdi è intervenuto lo storico leader delle battaglie anti-tir Saro Visicaro: “Il primo segnale è arrivato a luglio, quando Accorinti avrebbe dovuto, per legge, entrare a far parte del Comitato portuale, dove si prendono le decisioni determinanti, comprese quelle per il Bando di concessione, e non lo ha fatto. Persino adesso, che il Comune è stazione appaltante per gli approdi non ha aperto un cantiere, non c’è un iter per gli espropri”.
Sulla viabilità si è soffermato Ferdinando Croce, che ad apertura del suo intervento ha ripreso il tema di quel cerchio magico che sta finendo con lo snaturare il Renato Accorinti delle otte contro il Ponte e soprattutto l’Accorinti che Messina ha eletto sindaco: “Chi sono gli accoriantiani?- ha detto Croce– Anche io sono Accorintiano, l’ho votato. Lui ora è il sindaco di tutti. Invece Accorinti finisce con l’ascoltare solo una parte. E’ il sindaco che divide più di tutti. E’ diventato persino frustrante scrivere su Facebook anche solo un pensiero, postare una frase, un articolo, e poi vedere che una parte di stalker ti attacca in ogni modo. Lui è il sindaco di un’intera città, non di una sola parte e per giunta di una sola parte di accorintiani”.
Uno spaccato dettagliato sulla situazione del Teatro Vittorio Emanuele, luogo simbolo di una cultura ormai agonizzante, lo ha fornito il giornalista Vincenzo Bonaventura che ha disegnato i contorni di un quadro devastato dalla mala gestione ma soprattutto dal non volere dare risposte adeguate nel tempo. Un Ente che non ha alle sue dipendenze gli artisti, non ha pianta organica, non ha visto l’equiparazione delle tabelle del personale e che ha sbagliato strategie di crescita.
“Il Commissario dello Stato ha impugnato parte della Finanziaria regionale e tutti i Teatri siciliani adesso sono senza i contributi- ha spiegato Bonaventura- Dobbiamo ripensare il modo di promuovere il Teatro, senza più contare solo sul pubblico. Accorinti ha sbagliato nominando Maurizio Puglisi presidente, perché non puoi nominare un produttore teatrale privato alla guida di un ente teatrale pubblico, c’è un conflitto d’interesse. Ed infatti è apparso evidente con quella mini-stagione, che non sappiamo neanche si farà, presentata nei giorni scorsi. Ci sono 2 spettacoli con la regia di Ninni Bruschetta, socio di Puglisi, ed altri 2 del Teatro del Mela nel quale sempre Bruschetta è direttore artistico. E stiamo parlando di una mini-stagione….”.
Il filo conduttore di questi mesi di amministrazione non è quindi la discontinuità, ma la mancanza di decisioni, di una strategia amministrativa, dai rifiuti al Palagiustizia, dai beni comuni (che non sono stati individuati) ai servizi sociali.
“Abbiamo aspettato prima di fare un bilancio- ha detto Mazzeo– perché è normale che chi finora era estraneo alla gestione amministrativa avesse bisogno di più tempo per fare le cose. Ma il tempo è passato. Accorinti ha dimostrato di fare gesti politici, la bandiera della pace il 4 novembre, o quanto ha fatto il giorno della Vara. Quel giorno quando è salito sul ceppo della Vara si è capito che non si stava portando in processione la Vara, ma Accorinti. Ogni particolare è stato creato per quel fine. E questi sono gesti politici. Messina ha bisogno di una giunta che amministri, non di assessori che manifestano al fianco di manifestanti che stanno manifestando contro le istituzioni, compreso quel Comune che dovrebbe dare loro i luoghi dove riunirsi, come nel caso della Casa del portuale”.
Rosaria Brancato
Il gatto, la volpe e L’allegra brigata. Adesso sapete tutto voi!! Bene, anzi benissimo! Avvocati, filosofi, benpensanti e sig. No, l’avevo detto io. Mi sembrate il festival delle restatine, concentrati sul…..dai addosso a Renato. Buon lavoro teutonici teorici del nulla! Una buona opposizione e’ preziosa! Però un consiglio al gatto ed alla volpe, filtratela voi, se no viene fuori un frullato di sapientoni saccenti i cui nomi, da quel che vedo, sono tutto un programma!!
Cos’altro dobbiamo dire? E’ già detto tutto in questo articolo. Accorinti è IL TRADITORE delle speranze dei messinesi. Io l’ho votato con la speranza di cambiare, ma è bastato poco per capire che ho fatto un errore. Chiedo scusa alla città tutta, per aver contribuito all’elezione. Quale parte del suo programma sta rispettando? Caro Renato, ti conosco da 40 anni e sono sempre stato al fianco nelle battaglie che hai intrapreso, ma sei quanto di più deludente ci possa essere. Chi ancora ti difende, lo fa solo per un interesse personale (vero Mariedit?).
solite facce, soliti tizi che hanno contribuito al nulla nel quale è messina, specialmente i più vecchi
FRASI CELEBRI SUI GIORNALISTI:
” Il giornalismo esiste solo nella misura in cui significa “antipotere”.
H. Beuve-Méry”
“Per essere un buon giornalista basta saper dire di no al direttore e al redattore capo.
M. Pannunzio”
Mio pensiero: Direi dalla lettura di questo articolo che Accorinti potrebbe essere considerato un buon giornalista!
Non vale la pena neppure perdere tempo a commentare.
Fare lo “stalker mediatico” è semplice ed è la cosa che riesce meglio a quella parte di accorintiani CHE AMANO DEFINIRSI “SENZA SE E SENZA MA” come se questo fosse un pregio e non equivalga invece a “senza cervello”.
I “CELODURISTI accorintiani” non amano la parola “fascismo” ma hanno scritto sulla fronte “credere obbedire combattere”.
Il fascismo è sempre stato “pacchiano” nei suoi riti, nei suoi slogan epocalmente cubitali: Non sappiamo se Gesù abbia camminato sulle acque scalzo, ma Accorinti sicuramente lo avrebbe fatto scalzo.
Fare lo stalker mediatico è facile? Volete una prova?: “Ma dovrebbero chiamarsi Messina Morta, perché sono morti”.
Adesso va di moda il motto dell’ultimo “ventennio”: ‘LASCIATELO LAVORARE’. Quindi lasciamolo lavorare perché se proviamo a dire qualcosa… non lo facciamo lavorare.
I grandi condottieri simili a Sua maestà Renato dal Pilone fanno tutto da soli, si lodano si imbrodano e si autoeliminano.
Anch’io l’ho votato, ma non perché mi ero illuso del cambiamento. Non era il migliore, ma il MENO PEGGIO.
NON POSSO ESSERE NE’ PENTITO NE’ AVVILITO.
Rimane deluso solo chi prima si era illuso.
Siamo sopravvissuti a altri ventennii sicuramente Messina sopravviverà a questo sindaco. I condottieri simili, pur nelle loro pacchianate e scellerate azioni qualcosa di positivo lo fanno sempre: sono da esempio di come non dovrebbe mai essere un sindaco, per esempio.
Sono come i matti, non bisogna mai contraddirli.
L’unica cosa che si dovrebbe fare è cambiare nome: da ‘viva Messina’ a ‘sopravviva Messina’
Ancora non l’hai cambiato quel nick….. ‘Parliamone’, ma di cosa vuoi poter parlare se il tuo eloquio si limita a insultare e denigrare sempre.
Durante la campagna elettorale, ho avuto accesi scontri verbali con Mazzeo, ex alfiere del centrosinistra militante e ++++++++, anti-peppinello per eccellenza, fulminato sulla strada per Arcore, divenuto addetto stampa del PDL alla Camera.
Una capriola degna del migliore artista da ++++++++
Noto, con non celata soddisfazione, che Mazzeo e Co. adesso dicono ciò che io ho scritto sin dall’inizio.
Io ho giudicato incapaci dall’inizio quelli che Mazzeo ha votato.
Tutti possono cambiare idea.
Meglio tardi che mai.
George.
Ecco un esempio di STALKER …. probabilmente pagato da qualcuno.
A parte gli insulti niente ..
Se il gruppo che consiglia ed ispira questa Giunta e’ di questo livello allora bisogna prenderne atto e pensare che ogni futura iniziativa di sviluppo non puo’ contemplare, almeno per i prossimi 4 anni, aiuti da parte dell’Amministrazione comunale (non in grado di darne a parte gli insulti).
Dette iniziative devono solo mantenersi all’interno dell’ambito di legalita’ entro cui, in un modo o nell’altro, anche la pubblica Amministrazione deve operare.
Renatino il tibetano finalmente sta realizzando il suo sogno giovanile: fare il falegname.
Non fa altro che tavole rotonde, rettangolari oppure quadrate, producendo nulla.
I suoi fans hanno slogan che si richiamo sempre a quelli del ventennio anteguerra, anche perchè a sostegno del loro profeta non hanno da obiettare un fatto nè un’opera, perchè in 7 mesi ha prodotto soltanto il nulla.
A giustificazione dell’inettitudine di questa Giunta non sanno contrapporre altro: “sì, erano meglio Buzzanca e Genovese”.
Non è vero per niente, ma ciò non toglie che l’immobilismo è la fine per una città. In proposito basta leggere l’ultima intervista dello scienziato che dovrebbe essere il vice di Renatino, allorquando dice che con il rigetto del ricorso degli amici di Calabrò adesso la Giunta potrà lavorare con lungimiranza. Soltanto un incapace poteva aspettare un esito del tutto scontato senza fare niente e presentare un elaborato (non si può nè si deve chiamare bilancio per non offendere chi ha studiato con discreto profitto allo Jaci) che faceva soltanto ridere alla lettura, non allo studio.
credete davvero che Messina – Beirut tra 20 anni esisterà ancora?ahahA
Una congrega di fegati fracidi contro l’amministrazione vah…
PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!
Insulti?. Quali insulti!,?
Non ho insultato nessuno! E’ solo sano sfottò !!!! In quanto al nickname , mi sembra che faccia parte del gioco! Se avete qualche nervo scoperto….pazienza. Facevo riferimento al folklore che emerge dall’allegra combriccola. Come possono personaggi che solo qualche mese addietro erano in lista con Accorinti, dopo l’insuccesso registrato alla verifica, essere oggi credibili nella contrapposizione. Come possono i “grembiulini” unirsi alla bagarre per dire la loro (forse non potevano esimersi…..qualcuno di loro deve inserirsi nel dissenso!). Molti di quei signori hanno militato nell’italico partito di Silvio, ed oggi si uniscono al gatto ed alla volpe? Ma cos’è, una volata lunga? Ma non è troppo lunga? In quanto poi ai ventilati insulti (ma non li vedo) cosa vorreste essere voce unica. Triturare ancora sulla maglietta, sul buddista, sul profeta, sullo schiavo dei poteri forti ( ih, ih!), sulla inadeguatezza dei personaggi per amministrare Messina. Farisei, dove eravate negli ultimi venti anni!! Oh, scusate, forse Farisei e’ un insulto? Pedalate, gente, pedalate, perché la volata, come ha detto il TAR, e’ davvero lunga.
Arrivederci!,,
Bha, qua mi pare che avendo trovato un punto di verità (la giunta è composta da un sindaco “politico” ma non amministratore e da una squadra di professionisti ma ne di politica ne di amministrazione) se ne stia facendo un mantra per coprire una storia. Meglio, per far dimenticare una storia. La storia di una città ricca in una regione ricca in un paese ricco spolpati da un intrecciata rete di interessi e relazioni tutte esterne ai luoghi della democrazia. Una storia fatta di bombe, omicidi e colpi di stato al rallentatore. Oggi questo processo è portato all’estremo con il paradosso che gli stessi pecoroni che silenti hanno guardato, forse senza capire ciò che accadeva, danno addosso alla prima giunta democratica degli ultimi 20 anni. Renato non avrebbe tranquillamente potuto farsi i fatti suoi? Guido è universitario, daniele avrebbe potuto continuare a dare indicazioni sereno del fatto che nessuno le avrebbe raccolti. E invece si sono messi in gioco. Oggi sono tutti esperti, tutti bravi a dire ciò che andrebbe fatto in uno stato di amnesia permanente in cerca di alibi fanno presto a trovarli. Ma va bene così, avanti verso il baratro. Sputiamo su tutti indistintamente e rompiamo gli specchi prima che il dubbio si insinui. La colpa è sempre degli altri. Sempre.
CARO MAZZEO,
PERSONALMENTE CREDO SIA MEGLIO PORTARE A SPASSO ACCORINTI CHE LA BORSA DI QUALCHE ONOREVOLE
il mio intento era condividere l’osservazione che tanto l’italia e la sicilia che messina nell’arco di un trentennio sono diventati territori impoveriti e che questo impoverimento va ricondotto a forze e poteri che solo incidentalmente usano frequentare i luoghi preposti alla democrazia.
Mi riferisco a MAFIA, MASSONERIA, NDRANGHETA E SISTEMA FINANZIARIO.
La poca preparazione amministrativa dell’attuale giunta era fatto noto PRIMA delle elezioni (che forse sono state vinte proprio per questo), trovo quindi pretestuoso usare questo argomento ad alibi per non mettere in radicale discussione un sistema che , sempre più spesso, dimostra esplicite antipatie per la democrazia in nome dei tempi stretti “imposti” dal profitto.
Messina è stata portata al collasso nell’arco di 20 e più anni eppure non ricordo tutta questa opposizione o astio nei confronti di potenziali xxxxx come i nostri ultimi due sindaci.
Forse perchè sotto sotto preferiremmo AVERE i soldi dei suddetti che ESSERE come il tibetano?
Perchè tutto si può affermare tranne che l’attuale amministrazione di sgangherati sia in grado e nelle condizioni di lucrare sul cadavere di Messina.
Non lo ha detto solo il TAR ma anche il TIR che di fari ne ha più di sei. E se fossi anche dotato di cervello capiresti che Accorinti sta producendo una accelerazione verso il dissesto (non lui poverino, non se ne rende molto conto.. e non ha il tempo per farlo tra i suoi hobbies tibetani e non) perché spera (sperano) che questo sia la quadratura del cerchio. Il dissesto coprirebbe la loro incapacità preventivata a recuperare la situazione.
Il dissesto sarà il vero CAMBIAMENTO e spazzerà via tutti, sarà come l’epifania che tutte le feste si porta via…
Parrau…