Secondo la presidente del Consiglio comunale, dal 2008 ad oggi il Comune non aveva mai liquidato la somma di 120 mila euro determinata con delibere del 2007
Sembra un dibattito senza fine quello che si sta alimentando attorno alla visita del Dalai Lama a Messina e a Taormina in programma il prossimo 16 e 17 settembre. A scatenare le polemiche prima la diffusione da parte del sindaco di una brochure non ufficiale con l’annuncio del conferimento al Dalai Lama della cittadinanza onoraria, senza che questa sia stata ancora deliberata dal Consiglio Comunale, organo competente in materia; e poi l’approvazione dal parte della giunta Accorinti della delibera con cui si autorizza la Fondazione Taormina Arte Sicilia, a cui è stata demandata l’organizzazione dell’evento, ad attingere da contributo annuale del socio Comune di Messina, pari dal 2008 a 120 mila euro, nel caso in cui gli introiti dello sbigliettamento non dovessero bastare (vedi articolo a parte).
Il sindaco ha ribadito che le spese saranno coperte con la vendita dei ticket (vedi qui) , già avviata da Sicilia Box Office.
Tuttavia, il provvedimento approvato dall’esecutivo lo scorso 3 agosto si è reso necessario per creare una sorta di paracadute, al fine di garantire comunque la copertura di tutte le spese qualora gli incassi dei biglietti non fossero sufficienti.
Nelle ultime 48 ore non sono mancati attacchi veementi nei confronti dell’iniziativa intrapresa dagli amministratori di Palazzo Zanca. Sul piede di guerra ci sono soprattutto i consiglieri comunali Trischitta, Zuccarello, Santalco, Cucinotta che mettono in dubbio la legittimità e l’opportunità della delibera . Ma per il sindaco Accorinti «si tratta di attacchi pesanti e strumentali, degni di una campagna elettorale anticipata, poiché 120 mila euro è il budget deliberato e concesso dal 2008 ad oggi dal Comune di Messina a Taormina Arte per la sua attività».
Nell’acceso dibattito si inserisce anche la presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile, la quale si interroga «sull’opportunità di utilizzare il contributo finanziario erogato per la prima volta alla Fondazione Taormina Arte Sicilia (determinato nel 2008 su Deliberazioni del 2007 e fino ad oggi mai corrisposto) quale atto di eventuale copertura delle spesa da sostenere per l’evento di che trattasi».
La massima rappresentante del Civico Consesso sostiene quindi che prima della delibera datata 3 agosto il Comune di Messina non aveva mai deliberato la liquidazione effettiva del contributo annuale di 120mila euro destinato alla Fondazione Taormina Arte.
Il principale cruccio di Emilia Barrile non riguarda però l'erogazione dal parte dell'ente di una somma considerevole, ma il fatto che che le risorse destinate alla Fondazione vengano impegnate, anche se al momento solo virtualmente, per il Dalai Lama e non per la Vara.
“Il fine statutario della Fondazione, infatti, ben delineato all’art. 4 lett.e e che rimanda alla “gestione per conto dei Soci Fondatori attraverso apposite Convenzioni la realizzazione di progetti di sviluppo dell’immagine e di promozione dell’offerta turistica”, avrebbe dovuto aprire – secondo la presidente del Consiglio Comunale – le porte alla risoluzione dei nodi relativi alle celebrazioni della Patrona della città ed, in particolare, all’organizzazione concreta della Vara potendo così evitare la richiesta di sovvenzionamento a privati e rilanciando con fondi adeguati la necessaria promozione turistica della nostra città».
«In un momento così delicato, a causa della mancanza di fondi destinabili a bisogni emergenti e necessità di sviluppo socio-economico, stupisce – continua la Barrile – che risorse importanti vengano investite in eventi che rispondono solo ad interessi ideologici di una parte dei cittadini messinesi».
La invito, pertanto – conclude – sempre nel pieno rispetto della Sua autonomia politica, a ben valutare priorità e necessità per poter rispondere efficacemente alle istanze sociali e culturali della pluralità di cittadini che Lei è stato chiamato a governare».
Il sindaco ha già fatto sapere di considerare le polemiche di questi ultimi giorni «sterili e inutili». E’dunque probabile che ognuno rimarrà sulle proprie posizioni e i conti veri potranno essere fatti solo alla fine. Quando si saprà con certezza se lo sbigliettamento avrà coperto tutte le spese o sarà stato necessario prelevare risorse dal contributo comunale destinato alla Fondazione Taormina Arte.
DLT
C’è da chiedersi se il tibetano scalzo stia ottenendo qualche “partecipazione” anche da parte della Città Mertropolitana di Messina, visto che obtorto collo è anche sindaco metropolitano, indagate, indagate……………………………