L'azienda catanese si occupa dei rifiuti nella provincia tirrenica di Messina e vanta 17 milioni di crediti dall'Ato Messina 2. Il vice ministro dell'Economia, Enrico Morando, ha confermato che tutti gli Ato rientrano nella pubblica amministrazione e ha comunicato che farà effettuare verifiche presso gli uffici competenti
"La Dusty srl da oltre 35 anni opera per conto delle Pubbliche Amministrazioni nel settore dei servizi di igiene ambientale con un organico di circa 700 dipendenti, e vanta ad oggi un credito nei confronti dello Stato 50 milioni di credito di cui 17 milioni oltre interessi da parte di Ato Me2. La beffa è che l'erario blocca i conti correnti". Lo dice Carmelo Finocchiaro, presidente nazionale di Confedercontribuenti, che ha posto in evidenza il caso specifico degli Ato. "La ragioneria provinciale – dice Finocchiaro – ha messo in dubbio la concezione di Ato come amministrazione pubblica".
Per far valere i propri diritti, molte imprese si sono rivolte al Tar e al Cga, i quali esprimono sempre sentenze e ordinanze tutte favorevoli alle imprese e nominano per le stesse, di volta in volta, i commissari ad acta. Nel caso di Ato Me2 è stato nominato il dott. Romeo, che ha certificato il credito solo per alcune aziende.
Confedercontribuenti e la Dusty sono state ricevute dal vice ministro all'economia, Enrico Morando, che ha confermato che tutti gli Ato rientrano nella Pubblica Amministrazione e ha comunicato che farà effettuare verifiche presso gli uffici competenti.