Il senatore D’Alia (Udc) interroga Monti. «Si intervenga per evitare ancora disparità tra alluvionati. Senza l’ordinanza inutilizzabili persino gli 800 mila euro raccolti con gli sms solidali»
Tre mesi. Domani saranno passati tre mesi dal 22 novembre 2011. Una triste ricorrenza, perché tre mesi fa, a Saponara, morivano quattro persone, e nei comuni limitrofi il maltempo tornava a seminare distruzione e danni. Danni ingenti. A fronte dei quali, però, da Roma non è arrivata alcuna ordinanza di protezione civile, necessaria per stanziare i fondi necessari. Le ordinanze lampo che di solito seguono un evento come l’alluvione del 22 novembre scorso sembrano non valere per Saponara e dintorni. Oggi è stato Gianpiero D’Alia, presidente dei senatori dell’Udc e coordinatore siciliano del partito centrista, a ricordarlo al ministro dell’Economia, che poi è lo stesso presidente del Consiglio Mario Monti, in un’interrogazione: «Domani, saranno passati esattamente tre mesi dalla tragica alluvione che ha colpito i comprensori tirrenici del messinese, tra i comuni più devastati Saponara, ed ancora non è stata emessa l’ordinanza di Protezione civile nazionale per i fondi necessari alla messa in sicurezza e ricostruzione dei territori».
«Tutto rimane fermo – sottolinea D’Alia – nonostante, in particolare, i continui solleciti da parte del Comune di Saponara e nonostante la richiesta di attivazione della procedura prevista, trasmessa dal Capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale al ministero il 22 dicembre scorso; così come è stato fatto per gli eventi calamitosi che hanno colpito le province di La Spezia e Massa Carrara e per i quali si e’ proceduto con appositivo provvedimento legislativo, adottando una disposizione con la quale si sono recepite le risorse finanziare necessarie. Senza, l’ordinanza, inoltre, risultano inutilizzabili anche gli 800 mila euro raccolti tramite sms».
A questo punto, D’Alia, chiede al ministro di intervenire velocemente al fine di «evitare ancora disparità tra alluvionati di “serie A e B” e per capire in che tempi sarà emessa l’ordinanza di Protezione civile, garantendo le adeguate risorse ad un territorio fortemente provato ed a tutt’oggi condannato ad una situazione di precarietà, non potendo usufruire degli strumenti normativi ed economici utili per la sicurezza e ricostruzione».