"Tornerò a fare il semplice senatore ma non saremo stampella dell'antisistema". Di seguito il discorso di Matteo Renzi dopo la sconfitta alle urne
Sconfitta netta che ci impone di aprire una pagina nuova nel Pd, siamo orgogliosi dello straordinario lavoro fatto in questi anni ma è una sconfitta chiara ed evidente. Oggi l’Italia ha una situazione politica per cui chi ha vinto numericamente non ha i numeri per governare. Questo problema nasce dal Referendum del 2016. Si è molto discusso di personalizzazioni referendarie ma chi all’epoca si è opposto oggi è vittima di quel marchingegno. In questa campagna elettorale segnata dalle bugie ce n’è una più grande di tutte: Non faremo accordi.
Vedremo.
In questa campagna elettorale siamo stati fin troppo tecnici, non abbiamo mostrato l’anima delle cose fatte o da fare. Se si aggiunge il vento estremista che non siamo riusciti a bloccare comprendiamo il risultato davvero deludente.
Simbolo di questa campagna elettorale è il contrasto nel collegio di Pesaro.
Lì il centro sinistra ha candidato un ministro che ha fatto un lavoro straordinario. Il ministro Minniti che ha saputo cambiare la percezione del problema dei migranti e la sostanza della soluzione con un lavoro che gli viene riconosciuto anche dagli avversari. Ma a Pesaro il candidato del M5S per definizione degli stessi 5Stelle impresentabile, il signor Cecconi, scappato dalla campagna elettorale, ha vinto contro ogni valutazione di merito. E’ questo il simbolo di una campagna.
E’ OVVIO CHE IO LASCI LA GUIDA DEL PD. HO GIA’ CHIESTO AL PRESIDENTE DEL PD ORFINI DI CONVOCARE UN’ASSEMBLEA NAZIONALE PER APRIRE LA FASE CONGRESSUALE, che avverrà al termine della fase d’insediamento del Parlamento.
Serve un confronto vero su ciò che è accaduto nel Pd in questi anni. Non serve un Congresso infinito ma un Congresso che consente alla leadership che possa lavorare. Non serve un reggente scelto da un caminetto ma un segretario eletto dalle primarie.
Secondo punto: mi sento garante di un impegno morale, politico e culturale. Abbiamo detto no ad un governo con gli estremisti o degli estremisti. Non abbiamo cambiato idea in 24 ore.
Noi abbiamo detto no alla cultura dell’odio e non stavamo scherzando.
Ci sono 3 elementi che ci separano da Salvini e Di Maio: antieuropeismo, antipolitica e uso dell’odio che i loro partiti fanno.
Se siamo mafiosi, impresentabili, se abbiamo le mani sporche, sapete che c’è: fatevelo voi il governo. Stiamo all’opposizione.
IL PD NON DIVENTERA’ LA STAMPELLA DI FORZE ANTISISTEMA magari con decisioni prese in stanze a porte chiuse.
Noi staremo all’opposizione.
Cosa farò io? Non c’è nessuna fuga ma terminata la fase d’insediamento del governo io farò il SEMPLICE SENATORE, il senatore del Collegio nel quale sono stato eletto.
Nel 2018 mi sono presentato ai fiorentini 14 anni dopo la prima volta che l’ho fatto.
E’ impressionante il fatto che continuano a votarmi. Esprimono ancora un affetto commovente.
Dunque si riparte dal basso, militante tra i militanti, strada per strada a recuperare quel rapporto con le periferie non solo geografiche.
Noi ripartiamo da qui con l’orgoglio di chi in questi 5 anni ha fatto un bel lavoro.
Restituiamo le chiavi di casa con una casa in ordine e tenuta bene, il Pil aumentato, i consumi aumentati, il lavoro anche. Noi siamo orgogliosi dei risultati e speriamo che si vuol assumere la responsabilità di governare facciano meglio. Se ci riusciranno noi faremo il tifo per loro. Noi non li pedineremo, non li offenderemo sui social.
Siamo la realtà contro fake news, coraggio contro cultura della paura, diritti contro intolleranza, lavoro contro sussidio, giustizia fiscale contro tasse piatte improponibili, cultura contro la logica delle armi e del fai da te.
Ci riprendiamo la libertà di fare la politica fuori dal tradizionale recinto dei Palazzi.
Grazie a quei candidati rimasti fuori anche per pochi voti, a quelli eletti, noi con i volontari, i militanti ed il mondo del Pd diremo sì a ciò che serve al Paese e al futuro dei nostri figli.
DIREMO 3 NO: NO AGLI INCIUCI, NO AI CAMINETTI RISTRETTI DI CHI IMMAGINA CHE IL PD SIA LUOGO DI CONFRONTO TRA GRUPPI RISTRETTI, NO A OGNI FORMA DI ESTREMISMO.
La campagna elettorale è finita male, ha avuto però momenti intensi e affascinante.
Siccome qualcuno in queste settimane ci ha raccontato una realtà fatta di sogni ma il Pd è qui per dire la verità. CHI HA LA FORZA PER GOVERNARE LO FACCIA, NOI TIFEREMO SEMPRE PER L’ITALIA.
La nostra responsabilità consiste nel saper dire dei sì ma anche dei no.