L'ormai ex assessore regionale ai Beni culturali lancia strali contro il governatore: "Non risponde più alle mie telefonate" e annuncia che il suo successore sarà Sebastiano Tusa, Sovrintendente del Mare
Le sue dimissioni “post datate” sono arrivate al capolinea, Vittorio Sgarbi è ormai ex assessore regionale ai Beni culturali e come sua abitudine ha “colorato” le dichiarazioni di addio con una raffica di strali rivolti in gran parte al governatore Musumeci.
“Oggi firmo le dimissioni e le consegno” ha dichiarato Sgarbi a margine dell’inaugurazione della mostra sulla pittura fiamminga nella sala Duca di Montalto a Palazzo dei Normanni, organizzata dalla Fondazione Federico II.
Per la verità le dimissioni erano state annunciate ad avvenuta elezione in Parlamento ma posticipate di alcuni giorni per consentirgli di ultimare alcuni passaggi che riteneva importanti per il settore.
“Non parlo con Musumeci, non risponde più ai messaggi, non voglio avere rapporti con lui, che è una persona che risponde a Cancelleri, è un dipendente del M5S….” ha poi sparato a zero l’ex assessore che ha anche deciso chi dovrebbe essere il suo successore: “Ho scelto Sebastiano Tusa, Soprintendente del mare, e Miccichè è d’accordo con me”.
Unico caso di assessore dimissionario che decide anche il nome del successore, Sgarbi lascia alle spalle più nemici che fatti concreti. Il ruolo a Sgarbi era cominciato a piacere al punto che la frattura con Musumeci si è evidentemente creata proprio per questo.
I patti, secondo quanto dichiara il critico d’arte, erano diversi e cioè che avrebbe dovuto lasciare la carica di assessore solo se fosse diventato ministro.
Tre mesi sono pochi ma sin dal suo insediamento era noto il fatto che in caso di elezione alle Politiche avrebbe lasciato la poltrona siciliana.
L’ingresso nella giunta Musumeci di Sgarbi dopo le elezioni di novembre era frutto di un accordo tra l’allora candidato governatore e Berlusconi e stando a quanto era emerso in quelle settimane, la permanenza non si sarebbe protratta oltre marzo 2018.
Del resto, a distanza di mesi, non si capisce neanche la motivazione di quell’ingresso in giunta se non per far contento Berlusconi. A marzo, ad elezione in Parlamento avvenuta, Sgarbi è in entrato in rotta di collisione con Musumeci dal momento che non sembrava molto interessato a dimettersi. Da qui lo scontro che ha portato Sgarbi a dire: “Musumeci non risponde più alle telefonate ed ai messaggi. E’ un gran maleducato”.
In realtà Musumeci non ha preso bene il video con Vittorio Sgarbi che, seduto sul water nel dice di tutti i colori su Di Maio e certamente non è una bella immagine per un assessore regionale ai beni culturali. Una situazione al limite del grottesco che ha spinto il M5S all’Ars a presentare una mozione di sfiducia.
Secondo Sgarbi il video sul water “è la mia linea politica, un metodo di comunicazione che ha funzionato, a giudicare da quanta gente mi ha seguito nella campagna elettorale delle Politiche”.
Peccato che Sgarbi dimentica che in quelle ore non era un candidato qualsiasi ma l’assessore regionale ai Beni culturali della Sicilia e quell’immagine difficilmente riusciremo a dimenticarla al di là delle posizioni politiche di ognuno di noi.
“Ricorderemo Sgarbi – commentano oggi i 5stelle dell’Ars – per l’effigie che lo ritrae seduto in una toilette, seminudo, con una boccetta di Guttalax in mano. Mai un rappresentante delle istituzioni – aggiungono – ha toccato livelli di decenza così bassi. Di sicuro non ne sentiremo la mancanza. Musumeci rischia di essere ricordato solo per le volgari boutades del suo assessore, di cui si è reso ostaggio per essere poi scaricato oggi con lo stesso disprezzo che ha riservato ai siciliani, quando li ha definiti parte improduttiva d'Italia e in attesa del reddito di cittadinanza".