In una nota, i revisori avvisano che potrebbero sforarsi i parametri previsti dalla legge. Intanto, Le Donne può consolarsi con l’elezione a vicesegretario nazionale vicario dell'Unione Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali, la più grande Associazione dei Segretari Generali degli Enti Locali.
La seconda “poltrona” del super manager comunale, Antonio Le Donne, balla. Anzi traballa, perché a quanto pare il suo compenso per l’incarico di direttore generale di Palazzo Zanca, che ammonta a 65mila euro l’anno e si somma a quello di segretario generale, incide eccessivamente sulla spesa di Palazzo Zanca, a tal punto da far sforare i limiti previsti dal c.28 art.9 D.L.78/2010 convertito dalla legge n.122/ 2010. A lanciare l’allarme è il Collegio dei revisori dei conti del Comune. Il presidente Dario Zaccone e gli altri due componenti Federico Basile e Giuseppe Zingales hanno inviato una nota al Ragioniere generale Antonino Cama, al Dirigente del Dipartimento Risorse Umane, Giovanni Di Leo ed allo stesso Le Donne, in qualità di segretario generale, per segnalare il probabile lo sforamento.
Nel documento avente ad oggetto la “verifica dei limiti previsti dal c.28 art.9 D.L.78/2010 convertito dalla legge n.122/ 2010, si legge testualmente: «A seguito delle verifiche effettuale dal Collegio, in ordine al rispetto dai limiti previsti dalla normativa in oggetto per l’anno 2012, ed avendo riscontrato, sulla scorta dei dati forniti, dagli uffici competenti, lo sforamento degli stessi, si invitano i Dirigenti interessati a verificare con scrupolosa attenzione il rispetto della normativa in oggetti per gli esercizi 2013 e 2014».
Le avvertenze de revisori dei conti trovano fondamento giuridico anche nell’art.110 del testo Unico degli Enti Locali , che riguarda «dirigenza ed incarichi» e stabilisce che «il trattamento economico e l'eventuale indennità ad personam sono definiti in stretta correlazione con il bilancio dell'ente e non vanno imputati al costo contrattuale e del personale».
Dopo l’ ”avvisaglia” lanciata dal Collegio dei revisori dei Conti, l’incarico di Direttore Generale è adesso meno sicuro per Le Donne, che tuttavia può momentaneamente consolarsi con la nomina a vicesegretario nazionale vicario dell'Unione Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali, la più grande Associazione dei Segretari Generali degli Enti Locali.
L'elezione si è svolta nell'ambito del 20° Congresso Nazionale dell'Unione Nazionale dei Segretari Comunali e Provinciali, che ha avuto luogo al Campidoglio a Roma, ed è avvenuta con 431 preferenze su 435 votanti. Il nuovo segretario nazionale è Alfredo Ricciardi, segretario generale in Lombardia.
Il burocrate messinese ha così commentato la sua elezione: «Il mio impegno è quello di promuovere una figura di manager pubblico moderno, di cui oggi si sente sempre più bisogno, che sia al servizio delle autonomie locali e che sappia armonizzare il presidio della legalità dell'azione amministrativa con il perseguimento degli obiettivi di ottimale erogazione dei servizi pubblici nel quadro degli obiettivi posti dall'Amministrazione. La mia elezione ritengo sia motivo di soddisfazione anche per l'Ente che rappresento; il mio impegno e tutte le relazioni, che tesserò a livello nazionale con i vari soggetti, saranno sempre finalizzati all'arricchimento del patrimonio di crescita e di sviluppo della città di Messina».
Anche il sindaco, Renato Accorinti, ha voluto esprimere a propria soddisfazione: «Sono particolarmente compiaciuto della nomina ricevuta dal segretario generale Le Donne, perché conferma le sue qualità professionali che mi hanno indotto a sceglierlo. Sono sempre stato convinto che sia la persona giusta per rappresentare prima la città di Messina e poi l'Amministrazione comunale, anche nell'ottica di una crescita della macchina amministrativa che lo stesso segretario sta portando avanti dal giorno del suo insediamento. Al di là della mia permanenza a palazzo Zanca, certe figure professionali rappresentano il futuro dell'Ente».
Come si ricorderà, Antonio Le Donne si è insediato a palazzo Zanca il 17 ottobre 2013, subentrando all’ex segretario Santi Alligo. Poco dopo, ebbe anche l’investitura ufficiale per il secondo incarico, quello di Direttore generale. In questi mesi non sono mancati i mugugni sulla doppia poltrona occupata dal manager pubblico, messinese d’origine e richiamato in riva allo Stretto dal Comune di Macerata per espressa volontà della giunta Accorinti. Adesso però a sollevare dubbi, di natura tecnica ed economica, sul doppio incarico, sono i revisori dei conti . (Danila La Torre)
B E N S V E G L I A T I ai Revisori dei Conti di Palazzo Zanca, dopo anni di letargo durante i mandati di Francantonio GENOVESE e Peppino BUZZANCA, comunque lo ritengo un avvenimento P O S I T I V O. I Revisori richiamano un comma di una legge, probabilmente non condividendo il Decreto del Sindaco n°24 del 31 dic 2013, ma dovrebbero dire perché. Provvidimento in cui sono elencate le motivazioni, i riferimenti normativi, la copertura finanziaria, come al solito ci pensa mariedit a proporvelo, anche per evitare il sopravvento delle interpretazioni di parte di chi è interessato politicamente a questa vicenda, posta dai Revisori in un modo malizioso, fa apparire il Comune di Messina come l’unico ad avere la figura del Direttore Generale.
http://www.comune.messina.it/il-comune/atti-amministrativi/decreti-del-sindaco/default.aspx?anno=2013.
A mio sommesso avviso, e per quello che possa valere, i limiti imposti dal comma richiamato dai Revisori sono suscettibili di diretta applicazione e devono essere rispettati, mentre solo in presenza di particolari necessità, da dimostrare a fondamento dell’atto regolamentare, può essere adottato un atto generale conformativo del potere nei limiti dei principi posti dalla norma statale. Il Decreto di RENATO sindaco si fonda su queste particolari necessità, avendo come obiettivo una maggiore efficacia e produttività, elementi necessari per migliorare ad esempio le fasi di ACCERTAMENTO e di RISCOSSIONE, nella prospettiva di maggiori entrate o di un risparmio della spesa corrente, certamente superiore ai € 65.000, che pure sono tanti e tutti da meritare. Comunque B E N S V E G L I A T I.
Sono proprio i Revisori dei Conti di Palazzo Zanca, in sede di Consuntivo 2012,a mettere in evidenza una di quelle necessità su cui si fonda la nomina di un Direttore Generale, trascrivo integralmente il periodo, è quello relativo alla TEMPESTIVITA’ DEI PAGAMENTI. ” La consistenza dei valori dei RESIDUI PASSIVI di parte corrente e di parte capitale, evidenzia che l’Ente ( Comune di Messina) non ha adottato le misure previste dall’art.9 della legge 03/08/2009,n.102, volte a garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti. In ordine a tale criticità l’Organo di revisione evidenzia la N E C E S S I T A’ di attivarsi in atti gestionali concreti, per adottare senza ulteriore indugio le misure previste dalla suddetta normativa, allo scopo di garantire la tempestività dei pagamenti…..” La norma citata dai Revisori è lapalissiana, mai applicata dal Comune,la sintetizzo. Il funzionario che adotti provvedimenti che comportino impegni di spesa ha l’obbligo di accertare preventivamente che il programma dei conseguenti pagamenti sia compatibile con i relativi stanziamenti di bilancio e con le regole di finanza pubblica. La violazione dell’obbligo di accertamento comporta responsabilità disciplinare ed amministrativa. Qualora lo stanziamento di bilancio, per ragioni sopravvenute, non consenta di far fronte all’obbligo contrattuale, l’amministrazione adotta le opportune iniziative, anche di tipo contabile, amministrativo o contrattuale, per evitare la formazione di debiti pregressi. Ecco giustificata la N E C E S S I T A ‘ impocrastinabile di un Direttore Generale,quello di cui sopra non spetta agli organi di indirizzo politico,ma a quelli gestionali,com’è un DG.
Tutti vantano il proprio impegno nella direzione della legalita’.
Ma perche’ poi succede sempre che chi viene dopo si premura a dire che chi c’era prima era un ladriceddu?
Mah…. Messina rimarra’ sempre Messina.
Ti vedo così interessata ai numeri riportati nei bilanci municipali che mi viene spontaneo porti un quesito, sperando in una risposta adeguata alla tua competenza.
Mi riferiscono che il Prof. Avv. Dott. Le Donne ha fatto avanzare una richiesta sindacale per ottenere un aumento dei suoi emolumenti, perchè sembrerebbe che, in occasione delle riunioni con i suoi collaboratori, egli stesso, in prima persona, porta i documenti che dovranno formare oggetto di discussione. In buona sostanza ritiene che gli competa anche un’indennità accessoria pari allo stipendio di un commesso comunale, di cui fa le veci.
Ti sarò grato.
Vedo invece che tu sei BENSVEGLIO quando devi dare addosso a quelli che vanno contro i TUOI PROTETTI. Questa volta tocca ai revisori dei conti, che stanno applicando le norme meglio descritte con molta precisione da DANILA LA TORRE, che però sono rei di criticare le somme che percepisce un altro tuo protetto che risponde al nome di ANTONIO LE DONNE, la cui nomina si conosceva, così come si leggeva sui mezzi di informazione, prima delle cernita dei curricula pervenuti. Debbo constatare, e me ne meraviglio, che i tuoi commenti chilometrici scritti in un brevissimo lasso di tempo l’uno dall’altro vengono pubblicati sedutastante. Non è CHE FAI PARTE DELLA REDAZIONE DI TEMPOSTRETTO!!!!!
NON BASTA GLI ATTI DOVREBBERO FINIRE IN PROCURA – IN ALTRI TEMPI E CON ALTRI AMMINISTRATORI SAREBBE SUCCESSO L’INVEROSIMILE, INVECE QUESTI POSSONO FARE TUTTO. AVEVO GIA’ SCRITTO QUANDO IL SEGRETARIO EBBE ANCHE IL SECONDO INCARICO A PAGAMENTO, IN QUELL’OCCASIONE INVITAI I CONSIGLIERI COMUNALI A VERIFICARE GLI ASPETTI TECNICI ED ECONOMICI – NON SI HANNO TRACCE DI VERIFICHE ED APPROFONDIMENTI – SONO DOVUTI INTERVENIRE I REVISORI DEI CONTI.
Avra’ avuto dei riconoscimenti come segretario generale (burocrate vecchio stampo … forse) ma non come Direttore Generale le cui funzioni sono ben diverse in quanto, oltre alla legalita’, deve impegnarsi responsabilmente a raggiungere gli obiettivi in maniera efficiente.
Dalle prime attivita’ non appare una brillante capacita’ manageriale, propria del buon D.G,. a parte un delirio di onnipotenza. Piuttosto si evidenzia un , anche mediocre, sforzo ad assumere iniziative rivolte a favorire gli amministratori indipendentemente dal perseguimento del bene pubblico
io non mi scandalizzo per importi percepiti a fronte di evidenti risultati. sarebbe bello però vedere i risultati…
detto questo, devo aggiungere che certe cifre stonano un pò se si pensa che non passa giorno senza che l’amministrazione non chieda sforzi a volontari a costo zero…
ma tant’è… evidentemente è la solita storia di “pochi più e meglio uguali di altri…”
CAPRAFRANK ha nostalgia dei segretari generali con un codazzo di persone al seguito, destinate a fare fotocopie e portare documenti da un dipartimento all’altro. Spero che la figura ottocentesca dei commessi venga cancellata dai contratti di lavoro nell’era digitale, al Comune di Messina come a Palazzo dei Normanni come a Montecitorio, almeno su questo dovremmo essere tutti concordi, o no? Ci vogliono a Palazzo Zanca giovani informatici, periti o ingegneri, che sappiano utilizzare il PC non come una macchina da scrivere battendo con un dito, gente sveglia che sappia fare velocemente quello che si fa con lentezza esasperante, anche su questo dovremmo essere in sintonia, oppure perchè li facciamo studiare i nostri ragazzi, quando il loro posto è occupato da decenni da LSU, precari provenienti da settori che nulla hanno a che fare con una amministrazione moderna proiettata nell’era digitale. A parole siamo per i nostri figli e nipoti, poi li mettiamo nel freezer per decenni.