La IX Commissione ha espresso parere negativo sul registro delle Unioni Civili. Contemporaneamente la Presidente, Maria Perrone, ha dichiarato che il Sindaco, firmatario della proposta, non si è presentato a discuterla. Dopo il commento dell'Arcigay, la nota di Sel.
Registro delle Unioni Civili, continuano polemiche e reazioni dopo il parere negativo espresso dalla IX Commissione. Venerdì scorso, infatti, la proposta di delibera era approdata in Commissione rimbalzando dal Consiglio Comunale, dove era stata messa all’ordine del giorno, ma non discussa per motivi di tempo. La discussione in Commissione era stata rimandata la prima volta perché il Sindaco, firmatario e proponente della delibera, ha comunicato di essere impegnato a Palermo, per la commemorazione della strage di Capaci il 23 Maggio. La Presidente di Commissione, Maria Perrone, ha denunciato, invece, l’assenza ingiustificata del Sindaco alla seconda discussione avvenuta la settimana scorsa. Da qui le polemiche, non solo sul voto in sé, ma anche per l' assenza del Sindaco.
Amareggiato si è detto il Circolo Arcigay Makwan, che sopra tutti sta lavorando per l’ottenimento di questo importante traguardo sul fronte dei diritti civili, mietendo da qualche anno a questa parte, ottimi risultato in tutta la provincia di Messina, con una decina di Comuni che hanno approvato il registro che nel frattempo, è in discussione in molti altri, Messina inclusa. Sia il Presidente Rosario Duca che i responsabili dei rapporti con le istituzioni Giada Galletta ed Elvin Buda,hanno espresso il loro invito, a tutto il Consiglio Comunale, di andare oltre la battuta d’arresto verificatasi in Commissione – dove il registro è stato bocciato con 4 voti contro, 2 astenuti e solo 2 a favore.
Interviene sulla vicenda anche Sinistra Ecologia e libertà, tramite la coordinatrice provinciale Daria Lucchesi e Maria Pia Accordino, responsabile per i diritti civili:
“Ancora una volta, la speranza dell’istituzione del Registro delle Unioni Civili a Messina resta disattesa. Noi non riteniamo di dovere e volere entrare nel merito delle responsabilità dell’ulteriore mancata approvazione, ma ci appelliamo, come Sel Messina, alla sensibilità della Commissione e di tutta l’amministrazione comunale affinché diventi realtà uno dei diritti che spettano in particolare alle persone con un orientamento omosessuale, troppo spesso bersaglio di diritti negati. Come è stato affermato nel Roma Pride a Roma, non importa che uno sia eterosessuale, omosessuale o transessuale, l’importante è che i diritti siano uguali per tutti”.
Di strumentalizzazione dell’assenza del Sindaco – impegnato contemporaneamente nell’incontro con i colleghi per l’area metropolitana – parlano via social network i membri di Cambiamo Messina dal Basso, molti dei quali si rivolgono ai consiglieri comunali: “non si gioca sui diritti”, anche se c’è chi fa notare che sarebbe bastato delegare un assessore o un esperto esterno per evitare di scatenare tutto il vespaio che ne è venuto fuori.
Il registro delle Unioni Civili, voluto fortemente dai membri della comunità LGBT – acronimo di Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender – riguarda – come lo stesso Rosario Duca non si stanca mai di ripetere – tutti i cittadini, siano essi omosessuali o etero. L’istituzione del registro delle Unioni Civili rappresenta uno strumento, infatti, per realizzare una vera democrazia paritaria, rendendo effettivo quell’articolo 3 della Costituzione che parla di uguaglianza di tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso, posizione sociale, credo religioso e – aggiungono gli attivisti – orientamento sessuale.
A livello Nazionale, da tempo la società civile esprime l’esigenza un simile riconoscimento delle cosiddette “coppie di fatto”, attualmente fortemente discriminate nei diritti rispetto a chi accede al’istituzione del matrimonio. In Europa, il quadro relativo alla legislazione sulle Unioni Civili è molto variegato: alcuni Paesi hanno adottato l'unione registrata, chiamata anche partnership o coabitazione registrata, che garantisce specifici diritti e doveri anche alle coppie dello stesso sesso oltre che alle convivenze formate da uomo e donna. Altri Paesi hanno scelto di regolarizzare le unioni civili con la coabitazione non registrata, con la quale alcuni diritti e doveri sono automaticamente acquisiti dopo uno specifico periodo di coabitazione. Spesso, però, questa forma di riconoscimento è valido solo per le coppie etero. La Spagna, i Paesi Bassi e il Belgio, invece, hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso per realizzare una perfetta parità tra cittadini etero e omosessuali. Di fronte a questo scenario, nel complesso, l’Italia continua a rimanere indietro.
Eleonora Corace