Ieri il ministro Lorenzin e l'assessore Guicciardi hanno ottenuto l'approvazione del nuovo piano sanitario. Per gli ospedali riuniti di Milazzo e Barcellona si prospetta un taglio di reparti e posti letto; il Cutroni-Zodda perderà anche il pronto soccorso. Venerdì se ne discuterà in due consigli comunali straordinari a Milazzo e Barcellona
La nuova rete ospedaliera compie un altro passo. In un incontro ieri a Roma, è stato approvato il piano di riordino, che ha ricevuto il plauso del ministro Lorenzin. Non sembra dunque possibile cambiare sostanzialmente il nuovo piano, anche se l’assessore alla Salute Baldo Guicciardi ha dichiarato che c’è spazio per ulteriori piccole correzioni; uno spiraglio minimo per gli ospedali riuniti di Milazzo, Barcellona e Lipari, alle prese con i corposi tagli sanciti dalla Regione.
“L’ultimo atto della nuova rete ospedaliera siciliana penalizza quasi tutte le comunità siciliane” – spiega il sindaco di Barcellona, Roberto Materia – “non si tratta di riordino ma di tagli drastici all’assistenza primaria sanitaria del comprensorio. Barcellona è la città più popolosa dopo il capoluogo, capofila di un bacino di circa 80 mila abitanti, e andrà a pagare un grosso tributo alla politica. L”ospedale Cutroni-Zodda è stato di fatto decapitato, anche e soprattutto nell’area emergenza-urgenza, che non può trovare adeguate risposte nel più piccolo nosocomio milazzese, chiamato a sopportare il carico di un territorio in cui risiedono quasi 150 mila utenti quando non è in grado di gestire 20.000 accessi. Inoltre, in entrambi gli ospedali spariranno reparti quali urologia e nefrologia, e ciò comporterà una consequenziale riduzione dei posti letto”.
Non è possibile prevedere se ci sia ancora spazio per l’originale progetto degli ospedali riuniti, che tutelava i Pronto soccorso di entrambi i nosocomi e non prevedeva tagli di reparti. “Venerdì prossimo è stato già convocato un Consiglio comunale straordinario, al cospetto dei sindaci di tutto il distretto, delle associazioni di categoria e della deputazione nazionale e regionale” – insiste Materia – “l’obiettivo è intraprendere da subito qualsiasi forma di protesta civile, e tracciare un possibile percorso giuridico atto a contrastare i provvedimenti adottati. Ancora una volta la politica interviene sulla testa e sul destino dei cittadini, creando disservizi invece che opportunità”.