Gli studenti manifestano per avere garanzie e servizi assicurati. L’appello è al presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinché possa risolvere al più presto la situazione di precarietà della rappresentanza studentesca dell’Ersu, rinnovata con la frequenza di tre mesi
“E’ l’ennesimo stupro al diritto allo studio”. Questo lo slogan gridato dagli studenti dell’associazione Morgana, di fronte al rettorato. Le questioni in gioco sono due: avere una rappresentanza definitiva dell’Ersu, l’ente regionale per il diritto allo studio universitario; garantire i servizi agli studenti e le promesse ai vincitori di borsa di studio o agli studenti idonei non beneficiari.
La situazione appare molto complicata e confusa. Al centro degli equivoci e delle polemiche vi è la disinformazione o cattiva informazione da parte dell’Università, la quale dal canto proprio non fornisce risposte chiare e chiama in causa la Regione che però rispedisce al mittente. “Si tratta dell’ennesimo caso di scaricabarile, diventata ormai una consuetudine per il sistema universitario messinese – affermano gli studenti -”.
L’unico strumento a cui la comunità studentesca può ricorrere è la protesta, che fa appello in primis al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, affinché possa risolvere al più presto la situazione di precarietà della rappresentanza studentesca dell’Ersu, rinnovata con la frequenza di tre mesi.
“Quanto, invece, al problema del pagamento dei conguagli – sottolinea Ciro Iraci, studente di Giurisprudenza – le segreterie non hanno comunicato in tempo la situazione effettiva e quindi la scadenza del pagamento”. Ecco che centinaia di studenti si ritrovano a dover pagare ingiustamente delle tasse, per le quali era stato precedentemente assicurato l’esonero. Se la situazione non dovesse sbloccarsi la conseguenza sembrerebbe palese: l’Università registrerà un picco di ribasso nelle immatricolazioni per il prossimo anno accademico.
(Azzurra Papalia)