Il Tribunale ammnistrativo ha ordinato al Ministero «il riesame della specifica situazione relativa all’Università di Messina». Intanto Catania e Palermo avanzano
Ogni anno migliaia di studenti partecipano ai test d’accesso al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia , che come noto è a numero chiuso. Tanti gli aspiranti medici, pochi purtroppo i posti a disposizione. La pensa così anche il Tar del Lazio, secondo il quale il Miur dovrebbe garantire all’Ateneo peloritano ventidue posti in più rispetto a quelli attualmente previsti. Il Tribunale ammnistrativo ha, infatti, accolto il ricorso di una quindicina di studenti, difesi dagli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, e ritenendo fondate le doglianze ha ordinato al Ministero «il riesame della specifica situazione relativa all’Università di Messina e al suo effettivo fabbisogno, anche alla luce della situazione complessiva dell’intero contenzioso che si è sviluppato in argomento, secondo i precedenti richiamati nell’odierna camera di consiglio dal difensore dei ricorrenti medesimi" (Sez. III, 6 aprile 2012, n. 1291).
Secondo i legali Delia e Bonetti «è paradossale che debbano essere gli studenti ad ottenere giustizia innanzi al T.A.R. mentre l'Ateneo resta immobile innanzi agli illegittimi tagli ministeriali». E così mentre Catania e Palermo crescono ed avanzano Messina retrocede.
Ma vediamo com’è cambiata la situazione in termini numerici dal 2007 ad oggi:
CATANIA è passata da 257 posti con il polo di Ragusa nel 2007 a 347 senza il polo di Ragusa nel 2012; PALERMO è passata da 250 del 2007 a 440 del 2012); MESSINA in controtendenza rispetto al resto d'Italia, nonostante abbia un rapporto docenti-studenti tra i più alti della nazione (8,80 studenti per docente mentre in Italia la media è di 11) resta al palo dei 200 posti. La metà rispetto, ad esempio, all'Università di Palermo che, peraltro, ha 68 docenti in meno rispetto all'Università peloritana (462 Messina vs 394 Palermo).
«Come sta sempre più spesso avvenendo per tutto ciò che riguarda Messina-– continuano gli avvocati Delia e Bonetti – negli ultimi anni si assiste ad una vera e propria "dismissione del sapere" in riva allo stretto». Considerazioni amare che trovano fondamento nei numeri: sino al 2007, infatti, i posti per l'ammissione al corso di laurea in Medicina in Sicilia vedevano Catania, in testa, con 260 posti, poi Palermo con 253 ed infine ad irrisoria distanza Messina con 225. Oggi la differenza è siderale. Palermo offre 443 posti, Catania 350, Messina ne occupa solo 221. Nonostante a livello nazionale si sia passati dai 7.366 posti del 2007 ai 10.464 del 2011, Messina, ai nastri di partenza di settembre, è sempre rimasta ferma ai 200 posti.
Alla luce dei numeri illustrati I legali Delia e Bonetti ma soprattutto i loro assistiti, gli studenti, si pongono un quesito: «se ci sono spazi, strutture e risorse umane per più studenti, perché negare il diritto di studiare?». (DLT)