Una scuola della provincia aveva tolto le ore di sostegno a due alunni disabili ripetenti e maggiorenni. Il sindacato ha promosso ricorso al Tar e lo ha vinto
La vicenda è relativa all’inizio dell’anno scolastico. Due alunni disabili, ripetenti e maggiorenni, non avevano potuto usufruire delle 18 ore di sostegno previste dalla legge e, successivamente, dopo le rimostranze sindacali, erano stati accolti ma con ore dimezzate rispetto allo scorso anno.
Il sindacato famiglie italiane diverse abilità aveva promosso ricorso al Tar ed ora è arrivata la sentenza che gli dà ragione. I giudici, accogliendo le istanze presentate, hanno sottolineato “l’illegittimità del sacrificio del diritto allo studio in conseguenza della contrazione delle ore di sostegno funzionali a consentire la proficua partecipazione alle attività didattiche altrimenti preclusa dallo stato di disabilità” e rifacendosi ai dettami della sentenza della Corte Costituzionale 80/2010 hanno reiterato la “natura incomprensibile del diritto fondamentale del soggetto disabile a fruire di un percorso scolastico effettivo”.
Le sentenze inoltre hanno evidenziato i comportamenti illegittimi posti in essere dalla Pubblica amministrazione che anziché perseguire “misure di sostegno necessarie per evitare che il soggetto disabile altrimenti fruisca solo nominalmente del percorso di istruzione” hanno continuato ad attuare misure volte al contenimento della spesa pubblica, incuranti delle conseguenze nefaste sugli alunni con disabilità. Già lo scorso anno scolastico, infatti, uno dei due alunni aveva avuto reintegrate dai giudici le ore di sostegno.
L’amministrazione scolastica è stata anche condannata al pagamento delle spese di giudizio, 3mila euro, e al rimborso del contributo unificato versato dalle famiglie per promuovere il ricorso, pari a 1.200 euro.
Sfida afferma che “con senso di responsabilità ha cercato sempre il dialogo e il confronto con i responsabili della Pubblica amministrazione negli interessi sociali, ma anche affinché si istituissero percorsi di vita aderenti ai reali bisogni dei soggetti con disabilità. Il ricorso al giudice è sempre stato l’ultima ratio”.
Il sindacato auspica che le Pubbliche amministrazioni di qualsiasi settore abbiano come principio fondante nel loro operare il rispetto delle leggi ma sempre e comunque guardino alla centralità della persona anche se con disabilità.