La Funzione Pubblica del sindacato chiama in causa il direttore generale, Antonio Le Donne. Difficoltà anche per le Ipab Asili d’Infanzia Rusconi e Castiglione. La Regione si attarda a nominare il commissario e manca una guida dallo scorso 28 giugno
“Le notizie sui disservizi comunali, in particolare la chiusura dell’ufficio carte di identità, oltre i conflitti tra i dipartimenti Viabilità e Patrimonio, evidenziano come la nuova riorganizzazione non era il miglior risultato ottenuto, evidenziando una serie di criticità che ad oggi restano irrisolte e si acuiscono”. Calogero Emanuele, segretario provinciale della Cisl Funzione Pubblica, ritorna sulle critiche alla riorganizzazione della macchina amministrativa del Comune già lanciate lo scorso gennaio ribadendo come “l’Amministrazione non si può limitare a fare una fotografia dell’esistente e ridistribuirlo a seconda delle desiderata di questo o di quell’altro assessore o dirigente. L’amministrazione – afferma Emanuele – deve fare un’analisi e una progettazione di ciò che serve al cittadino-utente, di quali professionalità dispone l’Ente e di quali nuove professioni c’è bisogno”.
Proprio in sede di confronto sul fabbisogno del personale la Cisl Funzione Pubblica ha posto l’esigenza di rivedere anche i profili professionali dei lavoratori a tempo indeterminato e determinato per rispondere alle nuove esigenze, passando da una riqualificazione e dalla necessaria formazione “che – afferma il segretario della Cisl Fp – malgrado le carenze di risorse di bilancio, si lascia alla libera scelta dei vari dipartimenti, senza una pianificazione e programmazione di un apposito piano di formazione e di riqualificazione”.
Risorse spese per la informatizzazione di vari servizi, come quelli cimiteriali, (“senza poter essere utilizzati al meglio per mancanza di professionalità”), attivazione dei servizi on-line quali ad esempio il rilascio della certificazione, la consultazione e il rilascio di copie-documenti, il catasto on-line, gli sportelli di informazione, la carta d’identità elettronica. “Questi sono alcuni esempi – continua – e intanto i cittadini-utenti e le aziende accumulano ritardi che portano allo scoraggiamento ed alla disincentivazione di lavoro, occupazione e ‘fare impresa’. Come Cisl ci domandiamo quali misure siano state intraprese per evitare i disagi all’utenza e quali iniziative di verifica e di controllo dei dipendenti sono stati attivati. Secondo noi, non c’è una equa e ragionata suddivisione delle attività nei vari dipartimenti”.
La Cisl Fp continua quindi ad affermare che la macchina amministrativa del Comune di Messina, così come è stata concepita, non dà risposte all’utenza e va rivista. “Non si venga a dire che la colpa è dei dipendenti – conclude Emanuele -, di quei dipendenti che in molti casi sono costretti a condividere uffici e scrivanie a differenza di altri che fruiscono di prerogative e spazi di privilegio. Penso che il Direttore Generale, con la sua sensibilità e la sua caparbia professionalità, non può attardarsi dal prendere le dovute determinazioni e fare le dovute scelte per dare vita ad un vero riordino della macchina amministrativa del Comune di Messina”.
Dal Comune di Messina alle Ipab Asili d’Infanzia Rusconi e Castiglione, che si trovano in una situazione economica preoccupante. Lo stesso sindacato denuncia una grave situazione politica e amministrativa.
“Non comprendiamo – dichiarano Calogero Emanuele ed Enza Ruggeri – le motivazioni per cui, ad oggi, l’Assessore regionale alla Famiglia non provvede a firmare il decreto di nomina del Commissario di questo Ente che, da notizie attendibili, sembrerebbe giaccia sulla sua scrivania da più di due mesi”.
Purtroppo, evidenzia il sindacato, l’attività dell’Ente è totalmente paralizzata dallo scorso 28 giugno, da quando il Presidente e il Consiglio di Amministrazione hanno rassegnato le dimissioni.
“Non è più tollerabile – continua Enza Ruggeri – l’atteggiamento deludente d’indifferenza tenuto dalla Regione Sicilia nei confronti delle Ipab messinesi, malgrado gli impegni assunti per l’apertura di tavoli regionali partendo proprio dalla provincia di Messina”.
“Un segnale è stato lanciato al convegno tenutosi lo scorso luglio – dichiara il segretario generale Calogero Emanuele – proprio per sensibilizzare il governo regionale a trovare le giuste e definitive soluzioni agli annosi problemi che continuano a devastare anche psicologicamente il personale costretto, assieme alle rispettive famiglie, a sopravvivere in una situazione di grave disagio economico, sociale e occupazionale”.
“Siamo in attesa – concludono i due sindacalisti – di una risposta esaustiva per la nomina del Commissario, sollecitata in più occasioni, e chiediamo all’assessore Bruno di attenzionare questo settore sempre più precario dove va garantita la tutela alla dignità e al lavoro”.