Il sindacato Orsa denuncia il dimezzamento dell’equipaggio delle navi ferme in porto. Per spostare la nave Scilla sarebbero servite tre ore, mentre i passeggeri della Messina erano sulla nave a bordo treno
“La nave ferma in porto con gli apparati accesi deve avere la tabella di armamento completa perché, in caso di emergenza, deve essere in grado di spostarsi in pochi minuti”. Il sindacato Orsa lo ha denunciato più volte alla Capitaneria di Porto, senza, però, ottenere riscontri.
Stamane, come previsto, l’emergenza si è verificata. Le invasature disponibili, al momento, sono solo due perché in una ci sono lavori in corso e in un’altra è ferma la Logudoro, sequestrata. La nave Messina, con a bordo treno e passeggeri, doveva approdare nella seconda invasatura ma si è verificato un guasto al ponte mobile. E’ stato allora chiesto alla nave Scilla, che occupava la quarta invasatura, di spostarsi per consentire l’approdo della Messina. Operazione impossibile perché sulla nave Scilla l’equipaggio era dimezzato, mancavano il comandante e il direttore e c’erano solo due ufficiali e un motorista. Una corsa contro il tempo per chiamare una squadra di terra a riparare il ponte mobile e per armare la nave Scilla. La prima operazione è durata 50 minuti, la seconda tre ore. La conseguenza è che i passeggeri sono rimasti a bordo treno sulla nave per 50 minuti oltre il dovuto e si è quindi accumulato un ritardo che si riverserà sul resto del viaggio in Sicilia.
“Se il guasto al ponte mobile fosse stato più grave – dicono dal sindacato Orsa -, il ritardo sarebbe stato di tre ore. E’ la dimostrazione che quanto diciamo da tempo, vale a dire che le navi ferme in porto devono essere equipaggiate al completo, è la verità”.