Il coordinamento ha illustrato i gravi disagi che attanagliano il settore da quasi trenta anni e l'impossibilità di andare avanti
Disagi fortissimi, negli ultimi mesi, per il settore psichiatrico. I rappresentanti del coordinamento lavoratori hanno incontrato, perciò, a palazzo “Alvaro” il Sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. Insieme, hanno affrontato le varie problematiche.
All’incontro hanno preso parte anche il vicesindaco metropolitano Armando Neri, il consigliere metropolitano delegato alla Salute Antonino Zimbalatti; il consigliere metropolitano Giuseppe Ranuccio e il consigliere comunale Filippo Burrone.
Risolvere il disagio
Pieno sostegno è stata espresso dal Sindaco Falcomatà che ha poi rimarcato la centralità e l’importanza delle istanze che esprimono importanti disagi “manifestati dai lavoratori dei servizi psichiatrici. Questioni che l’amministrazione conosce molto bene, e sulle quali da tempo ci si batte insieme; specie in relazione alle rilevanti ricadute di natura sanitaria e sociale che si legano a tale settore. Come Città metropolitana – ha poi proseguito Falcomatà – vogliamo profondere ogni sforzo per favorire il dialogo con la struttura commissariale del dottor Longo. Evidenziando, quindi, i contenuti di questa pacifica protesta e la necessità di sollecitare gli uffici non solo a dare seguito ai pagamenti pregressi, ma anche ad utilizzare questa fase per ragionare insieme all’Asp di Reggio Calabria su indirizzi operativi di lungo respiro”
Disagi decennali
I rappresentanti del Coolap hanno esposto tutti i disagi riguardanti l’accreditamento delle strutture psichiatriche; i mancati pagamenti delle spettanze degli ultimi cinque mesi e la necessità di avere risposte chiare dalla Regione e dalle autorità sanitarie. Difficoltà che stanno mettendo in grave crisi la capacità operativa di tali servizi e la fondamentale opera socio assistenziale che i lavoratori del settore stanno comunque portando avanti al servizio della collettività. Uno scenario di precarietà e incertezza, hanno evidenziato i rappresentanti del Coolap, “che si protrae ormai da quasi trent’anni e che oggi tocca da vicino circa 150 operatori di nove strutture psichiatriche del territorio metropolitano per un bacino d’utenza di 180 pazienti. Si tratta di soggetti fragili ai quali i nostri operatori,
sia pur tra mille difficoltà, stanno garantendo cure e assistenza adeguate, ma cosi non possiamo andare avanti”