Si allarga alle passate gestioni e alle autorizzazioni accordate a Tirrenoambiente l'inchiesta sul sito di stoccaggio ora in attesa di bonifica. Avvisati gli ex presidenti e tre tecnici di Regione, Provincia e Arpa.
Salgono a otto gli indagati per il disastro ambientale alla discarica di Mazzarrà. La Procura di Barcellona ha avvisato altri cinque persone, e cioè gli ex presidenti di Tirrenoambiente, la società che gestisce la discarica: Sebastiano Giambò, già condannato per concorso esterno al clan di Mazzarrà, e Francesco Cannone; poi il funzionario palermitano dell’assessorato regionale Territorio ed Ambiente Gianfranco Cannova, il funzionario della provincia di Messina Armando Cappadonia, infine un funzionario dell’Arpa l’agenzia regionale per l’ambiente. L’ipotesi di reato è di associazione finalizzata al disastro ambientale.
L’inchiesta è quella che ha portato al sequestro del sito di stoccaggio, e vede giá indagati l’ex presidente di Tirrenoambiente Antonello Crisafulli e gli ex amministratori delegati Pino Innocenti e Giuseppe Antonioli.
I nuovi avvisi di garanzia spostano la lancetta dell’orologio degli accertamenti parecchio piu’ indietro del tempo e sta ad indicare che la magistratura a questo punto vuole fare chiarezza su tutta la complessa vicenda della gestione della discarica, spesso finita sotto la lente della magistratura e per più aspetti.
Secondo gli investigatori, in buona sostanza, la discarica è diventata pericolosa per l’enorme mole di rifiuti recentemente accumulata, ma c’erano ulteriori problemi, di tipo strutturale e gestionale, che hanno portato al collasso. Nel mirino anche le autorizzazioni accordate a Tirrenoambiente e il complesso sistema di monitoraggio del rischio inquinamento.
se continuano così ci saranna ancora delle altre belle sorprese
se continuano così ci saranna ancora delle altre belle sorprese
nessuna denuncia da decine e decine di pagine su questo? come può essere? probabilmente gli inquirenti stanno sbagliando e tutto è a norma 🙂
nessuna denuncia da decine e decine di pagine su questo? come può essere? probabilmente gli inquirenti stanno sbagliando e tutto è a norma 🙂
Il piano industriale e la normativa della Regione Siciliana sono un INNO alle discariche,i Comuni siciliani hanno fatto il resto impedendo alle loro partecipate di fare una seria raccolta differenziata,siamo al di sotto del 10%,favorendo così le ditte private esterne per il trasporto dei rifiuti in direzione delle discariche. Gran parte dei nostri soldi vanno ai ras delle discariche e del trasporto, un mondo immerso nell’oscurità, dove la stessa magistratura inquirente ha difficoltà a vederci chiaro, un intreccio fra politici, burocrati, mafiosi, imprenditori, cooperative comprese.Il rivoluzionario trasformatosi in RE SARO non ha fatto nulla per impedire questo andazzo, che delusione per i suoi elettori, per chi lo ha votato con entusiasmo.
Il piano industriale e la normativa della Regione Siciliana sono un INNO alle discariche,i Comuni siciliani hanno fatto il resto impedendo alle loro partecipate di fare una seria raccolta differenziata,siamo al di sotto del 10%,favorendo così le ditte private esterne per il trasporto dei rifiuti in direzione delle discariche. Gran parte dei nostri soldi vanno ai ras delle discariche e del trasporto, un mondo immerso nell’oscurità, dove la stessa magistratura inquirente ha difficoltà a vederci chiaro, un intreccio fra politici, burocrati, mafiosi, imprenditori, cooperative comprese.Il rivoluzionario trasformatosi in RE SARO non ha fatto nulla per impedire questo andazzo, che delusione per i suoi elettori, per chi lo ha votato con entusiasmo.