Questa mattina una riunione, nel corso della quale la Regione Siciliana ha richiesto al Dipartimento di Protezione civile di emanare un’ordinanza urgente per attivare una procedura d’intervento veloce.
Si punta a trovare soluzioni celeri e tempestive, per la rimozione della discarica abusiva rinvenuta presso la riviera di ponente a Milazzo. Questa mattina una riunione operativa, alla quale ha preso parte anche il capo del Reparto Ambientale Marino, l’ammiraglio Aurelio Caligiore.
Una procedura d’intervento veloce
Nel corso della riunione la Regione Siciliana ha richiesto al Dipartimento di Protezione civile di emanare un’ordinanza urgente, così da poter attivare le procedure d’intervento veloce. Secondo quanto emerso nel corso della riunione, le procedure d’intervento potrebbero passare attraverso l’attivazione del Commissario straordinario per il dissesto idrogeologico, ruolo ricoperto dallo stesso presidente della regione Sicilia.
“Abbiamo attivato tutti gli attori istituzionali competenti sul territorio, dal Comune alla Regione alla Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, per scongiurare il pericolo che i rifiuti disseminati sulla spiaggia, emersi a seguito della mareggiata, finissero in mare –dichiara il ministro dell’ambiente, Sergio Costa- Adesso è fondamentale rimuoverli in sicurezza e celermente. La riunione che si è svolta oggi va in questa direzione. Mi appello alla responsabilità dei soggetti coinvolti ad agire prontamente nell’ottica di tutelare l’ambiente e la salute di chi vive nel territorio”.
Proseguono, intanto, le attività di monitoraggio e controllo dell’area oltre alla pianificazione degli interventi da mettere in atto.
Le dichiarazioni di De Domenico
Interventi anche sul fronte politico, dove la questione torna ad essere trattata a più livelli. Il deputato regionale Franco De Domenico, del Partito Democratico, ha dichiarato di aver presentato un’interrogazione urgente all’Assessore al Territorio e all’Ambiente.
“Una grave emergenza ambientale si sta consumando in questi giorni con gravi rischi per la salute dei cittadini e per le prospettive turistiche ed economiche della nostra provincia –dichiara De Domenico- a causa delle persistenti mareggiate degli scorsi giorni che, oltre a devastare la linea costiera di buona parte del territorio della Provincia di Messina, hanno portato alla luce una vasta discarica abusiva nel territorio del Comune di Milazzo, a ridosso di quello del Comune di Barcellona di Pozzo di Gotto. La Capitaneria di Porto aveva già sollevato ufficialmente il problema da oltre un anno e, in ragione di ciò, la Procura di Barcellona aveva disposto, nel gennaio del 2019, il sequestro di un’area di circa 8 mila metri quadrati, ma da quanto emerso dai recenti sopralluoghi, l’ampiezza della discarica si attesterebbe sui 20 ettari e dovrebbe risalire agli anni ’60 del secolo scorso”.
De Domenico ha quindi aggiunto: “L’interramento di rifiuti urbani rinvenuto, insiste interamente sul demanio regionale e che, ad oltre un anno da un primo e parziale rinvenimento, non risulta essere stato messo in atto alcun intervento volto a salvaguardare l’ambiente e la salute pubblica del territorio. La gravità della situazione in oggetto –dichiara ancora- rischia di costituire, oltre ad una seria emergenza ambientale e sanitaria, un elemento significativamente pregiudizievole e tale da compromettere le prospettive del settore turistico del comprensorio e al relativo indotto economico”.
L’interrogazione
Il deputato ha poi concluso, ponendo l’accento sulle possibili ripercussioni di un’emergenza ambientale per la neo-istituita area marina protetta di Capo Milazzo. “Ho ritenuto pertanto –spiega- di presentare una interpellanza urgente all’Assessore al Territorio e Ambiente, Totò Cordaro, per sapere quali siano i motivi che abbiano impedito, a seguito del primo rinvenimento della discarica interrata nel 2019, di procedere alla caratterizzazione del sito e alla bonifica del territorio in oggetto, nonché quali siano gli interventi, le risorse economiche e la tempistica che si intende adottare al fine di fronteggiare adeguatamente l’emergenza ambientale e sanitaria in oggetto”.
