Sulla questione sono intervenuti la senatrice Barbara Floridia e l'Adasc.
Continua a far discutere, la vicenda della discarica abusiva emersa presso la spiaggia di ponente a Milazzo. Dopo l’inizio delle indagini, e il coinvolgimento diretto del ministero dell’ambiente, giungono le reazioni di politici e associazioni del territorio.
Un disastro ambientale
Per la senatrice Barbara Floridia, presente al momento dell’inizio delle indagini, si tratta di una “vergogna perpetrata per anni”. Ieri, nel corso di un intervento video sui propri canali social, aveva parlato di “disastro ambientale lasciato alle generazioni future”.
«Auspico –ha dichiarato Floridia- l’adozione, con massima tempestività, di ogni provvedimento necessario per contingentare urgentemente ogni propagazione dei rifiuti che possa derivare dal moto ondoso e dall’azione dei venti. Innanzitutto, con estrema sollecitudine, bisogna caratterizzare l’area interessata per capire di che estensione si tratta. Oggi –ha concluso- mi sono trovata dinanzi ad una vergogna perpetrata per anni in cui, evidentemente, alcun controllo è stato svolto dalle amministrazioni in carica».
Un pericolo per l’ecosistema marino
Sulla questione è intervenuta anche l’Adasc (Associazione per la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini). È con una nota che gli ambientalisti fanno presente il proprio rammarico per la vicenda, sottolineando il pericolo rappresentato per l’ambiente marino.
«Le straordinarie mareggiate hanno riportato alla luce lo scempio che ha indubbiamente un pesante impatto ambientale sull’ecosistema Marino -dichiara il presidente dell’Adasc, Peppe Maimone- A poche miglia di distanza è presente la straordinaria area marina protetta Capo Milazzo che merita un’attenta opera di tutela e valorizzazione. Il nostro litorale inoltre è volano turistico ed economico. Apprendiamo con piacere l’ autorevole intervento del Ministro dell’ambiente Sergio Costa. Quella zona deve essere urgentemente messa in sicurezza per evitare che i rifiuti finiscano a mare e soprattutto bonificata».
«Comprendiamo -conclude Maimone- che è un processo assai complesso dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico. È assolutamente necessario però che tutti gli enti coinvolti definiscono urgentemente una tabella di marcia con precisi impegni e tempistiche al fine di evitare un ulteriore danno ambientale per il nostro territorio. Auspichiamo -conclude- che anche la Regione Siciliana, proprietaria dell’area in questione, attivi con solerzia tutte le procedure previste dalla legge a tutela dell’ambiente».
