Tirrenoambiente non rispetta le prescrizioni della Regione, nuova diffida di Mario Foti

Tirrenoambiente non rispetta le prescrizioni della Regione, nuova diffida di Mario Foti

Tirrenoambiente non rispetta le prescrizioni della Regione, nuova diffida di Mario Foti

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giovedì 13 Novembre 2014 - 11:51

Dopo il sequestro il sindaco di Furnari non ha abbassato la guardia e torna a chiedere il commissariamento della società che gestisce la discarica di Mazzarrà. Il primo cittadino denuncia il mancato rispetto dei termini per la messa in sicurezza del sito.

Commissariamento immediato della società Tirrenoambiente. Il sindaco di Furnari Mario Foti torna a tuonare contro la gestione della discarica di Mazzarrà S. Andrea, dopo il sequestro della Procura e la chiusura dell’impianto. Aveva assicurato già quel giorno stesso che adesso si doveva andare avanti per evitare che Tirrenoambiente non rispettasse le prescrizioni imposte dalla Regione e continuasse a mettere in pericolo la sicurezza e il diritto alla salute dei cittadini. In gioco ci sono anche i posti di lavoro in discarica e per questo è partita una nuova richiesta di commissariamento. Durissimo anche stavolta il primo cittadino furnarese: “Non è possibile consentire ancora a pseudo imprenditori che hanno umiliato il nostro territorio, di continuare la gestione di questo disastro” dice Foti, che ha inoltrato un’altra diffida nei confronti della società che a quanto pare si è resa inottemperante alla intimata prescrizione di mettere in sicurezza la discarica in questione nel termine perentorio del 10 novembre 2014 disposta dal Dipartimento Acque e Rifiuti con i cprovvedimenti dello scorso 24 ottobre. Provvedimenti che, ricorda Foti, decretavano che la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea è un’opera abusiva che impone un urgente intervento di messa in sicurezza, che la mancata messa in sicurezza determina ulteriormente un grave pericolo nonché un danno alla salute dei cittadini di Furnari e rischia di creare un danno ambientale irreparabile nel territorio circostante, che tale opera illecita, come peraltro ammesso anche dalla stessa società Tirrenoambiente S.p.A.,presenta profonde crepature e cedimenti, che creano una situazione di assoluta emergenza igienico- sanitaria e di pericolo per la stabilità di tutto il sito.

Come scrive Foti nella diffida “è evidente che la società, con tale ulteriore comportamento, ha manifestato l’intenzione di volere continuare ad operare in dispregio delle normative ambientali ed in materia edilizia (in particolare per quanto riguarda l’impianto fotovoltaico, l’impianto di biogas, l’abbancamento nella discarica, lo sbancamento di terreni senza autorizzazione, la tariffa di conferimento, la mancanza di piani economico/finanziari, la permanenza dell’abusivo utilizzo dei pozzi dell'acqua, la mancata osservanza della prescrizioni autorizzative dell’ampliamento del maggio 2009 e, fra tutte, la mancata realizzazione della strada di accesso alla discarica cui era obbligata e, in generale, di tutte le altre osservazioni e prescrizioni, compresa la realizzazione dei pizometri imposte dalla revocata autorizzazione)”. Per tutti questi motivi per il sindaco di Furnari appare assolutamente improbabile che la stessa possa ravvedersi dalle accertate violazioni di legge, senza cambiare i responsabili tecnici, che sono il braccio operativo degli abusivismi, per addivenire ad un progetto di messa in sicurezza e chiusura della discarica.

Ecco dunque l’affondo per chiedere una maggiore attenzione su chi dovrà occuparsi della discarica in questa delicatissima fase. Foti contesta infatti “l’affidamento in custodia giudiziale a Roberto Carenzo, lo stesso soggetto che, quale dipendente della intimata società e responsabile dell’invaso, a quanto è possibile constatare, ha consentito un abbancamento abusivo di un milione di metri cubi, restando al momento estraneo a qualsivoglia conseguenza giudiziaria per tale comportamento”.

“Non si può pensare che nella individuazione di un Commissario la scelta possa ricadere su professionisti che hanno già avuto in passato incarichi, opportunità o prebende da TirrenoAmbiente o da società satelliti o ad essa collegate. E’ giusto, opportuno e doveroso, alla luce di quanto già avvenuto e degli intereressi in campo in questo particolare frangente, che il ruolo di Commissario venga affidato a persona di indubbia e provata moralità, di esperienza nel settore dei rifiuti e della Protezione Civile, che abbia al contempo conoscenza delle problematiche e della dinamiche criminali e mafiose del territorio che, unitamente al malaffare hanno inquinato la gestione dei rifiuti con enorme danno anche economico ai cittadini ed agli enti locali”.

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