Per l'intera mattinata monocarene e aliscafi in partenza dal porto storico da e per Reggio e Villa soppresse a causa del forte vento. Enormi i disagi per i pendolari. L'Orsa: "Non sono fatti sporadici, in un tratto di mare spesso battuto dallo scirocco non si può non prevedere che il fragile servizio garantito dai mezzi veloci si fermi ed in mancanza delle navi ferroviarie, come qualcuno prevede un domani, saremmo davanti al blocco della continuità territoriale".
Lunedì nero per migliaia di pendolari dello Stretto. Lo scirocco ha bloccato il servizio di traghettamento veloce per l’intera mattinata, dalle 6 alle 13 tutte le corse dal porto storico da e per Villa San Giovanni e Reggio Calabria sono state soppresse. Il forte vento che sta tenendo sotto scacco la città ha costretto le navi monocarene e gli aliscafi a rimanere fermi, in navigazione solo le navi bidirezionali Bluferries e le navi ferroviarie che però non imbarcano i pedoni.
Episodio che ha immediatamente attirato l’attenzione del sindacato Orsa: " Non sono fatti sporadici, in un tratto di mare spesso battuto dallo scirocco non si può non prevedere che il fragile servizio garantito dai mezzi veloci si fermi. In mancanza delle navi ferroviarie, come qualcuno prevede un domani, saremmo davanti al blocco della continuità territoriale sullo Stretto o costretti a demandarla ai soli vettori privati" dice il sindacato.
Oggi migliaia di pendolari diretti a Villa e Reggio hanno dovuto ripiegare usando le navi Bluferries bidirezionali Enotria e Riace, essendo stati soppressi tutti i collegamenti veloci tra le sponde dello Stretto. Inevitabile la furia di migliaia di viaggiatori per i conseguenti ritardi aumentati dalla mancanza di coincidenze a Villa con i treni Alta Velocità e regionali e le difficoltà per chi doveva raggiungere Reggio Calabria, dove non esistono collegamenti marittimi sostitutivi ai mezzi veloci.
"Lo diciamo senza mezzi termini come monito a chi in questi mesi studia per "modernizzare" il sistema di traghettamento sullo Stretto – dichiarano Mariano Massaro e Michele Barresi del sindacato Orsa – bisogna che sia chiaro che senza le navi bidirezionali, e specialmente quelle ferroviarie Rfi, a pieno regime nel porto storico la continuità territoriale sarà a rischio ad ogni sospir di vento".
"Enormi i disagi per l'utenza – continua l'Orsa- solo in parte attenuati per la fortuita coincidenza della presenza di due navi Bluferries nel porto storico dovuta alla "temporanea" indisponibilità dell'approdo a sud. In questo momento non possiamo non chiederci se sia realmente "moderno ed efficiente" studiare il futuro della continuità territoriale anche ferroviaria basandosi unicamente su un sistema di traghettamento veloce macchinoso e meteoropatico – denuncia l'Orsa – e non sia invece più semplice e intuitivo capire che quest'ultimo può e deve essere solo complementare e sussidiario all'attuale modalità di traghettamento meglio organizzata e resa più efficiente".
ma che schifo. il ponte non serviva eh? prima o poi si accorgeranno cosa vuol dire essere isolati dal mondo.Accorinti invece di salire su pilone per inneggiare al No, doveva restarci sul pilone, insieme a chi l’ha votato.
ma che schifo. il ponte non serviva eh? prima o poi si accorgeranno cosa vuol dire essere isolati dal mondo.Accorinti invece di salire su pilone per inneggiare al No, doveva restarci sul pilone, insieme a chi l’ha votato.