Alunni e famiglie delle scuole di Mili San Pietro sono rimasti senza il pulmino che dovrebbe portarli a Larderia visto che sono stati trasferiti in quel plesso. Ieri disagi in zona nord, niente 81 perché era scaduto il Telepass. E una cittadina denuncia condizioni pessime sul tram
«Anche ieri a piedi. A nulla sono valse le promesse dell'amministrazione fatte, appena 3 giorni fa, ai genitori. Il pulmino comunale non si è vistoe, ancora una volta, i bambini della scuola di Mili San Pietronon sapevano come fare per raggiungere la scuola di Larderia».
A dirlo con amarezza è il consigliere 5Stelle della I circoscrizione Andrea Merlino che denuncia i disagi e le difficoltà che si stanno ritrovando a vivere famiglie e bambini della scuola di Mili San Pietro. La scuola è stata chiusa perché servono interventi,che tra l’altro il consigliere sollecita, e per questo gli alunni sono stati trasferiti a Larderia Inferiore. Non c’è però nessun mezzo pubblico per raggiungere l’istituto.
Senza un pulmino dedicato, per prendere un bus dell’Atm, i genitori dovrebbero servirsi della linea 8 che da Mili li porta sulla statale e poi attendere la linea 9 per andare a Larderia. Un’ipotesi ovviamente impossibile, considerato che uno scuolabus non costringe i genitori a inutili viaggi tra i due villaggi.
«Questa non è che l'ennesima dimostrazionedi come i villaggi collinari si trovino in uno stato di totale abbandono, nonostante il Sindaco avesse fornito rassicurazioni relative al servizio che, con l'attivazione di un pulmino scuolabus che sarebbe dovuto partire dalla piazza di Mili San Pietro, avrebbe dovuto condurre i bambini presso la scuola di Larderia Inferiore» dice Merlino nel prendere atto che l’impegno è stato disatteso dall’amministrazione.
«Ci troviamo costrettia chiedere al sindaco come intenda procedere per affrontare la problematica e quali mezzi verranno forniti ai bambini per veder garantito il proprio diritto allo studio. La situazione è ormai grave, soprattutto alla luce delle promesse fatte dal sindaco, rivelatesi, ad oggi, mere parole al vento».
E sul fronte bus, ieri giornata di disagi anche sul versante opposto della città. I bus della linea 81 via autostrada che portano a Ponte Gallo non hanno viaggiato per l’intera giornata perché era scaduto l’abbonamento Telepass e l’azienda non lo aveva rinnovato. Oggi per fortuna però la situazione è tornata alla normalità.
Da una cittadina arriva invece una segnalazione che riguarda il tram. Perché mentre il sindaco De Luca sembra deciso a voler eliminare il servizio tranviario, i messinesi continuano a utilizzarlo in modo massiccio, tanto che nelle ore di punta i mezzi in servizio non sono neanche sufficienti.Una cittadina racconta di una situazione insostenibile: «Viaggiamo quotidianamente sul tram, in direzione Nord, soprattutto alle 8 del mattino e poi tra le 13 e le 14, stivati come bestiee oltre il numero consentito. Se dall’Atm non arriverà un riscontro a breve termine, di concerto con associazioni di consumatori, lancerò una raccolta firmedegli utenti sullo stato del discutibile servizio. Ed eventualmente mi rivolgerò all'autorità giudiziariaai fini del rimborso del titolo di viaggio che in queste condizioni diviene inutilizzabile. Sono una donna lavoratrice, che percorre 100 km in tutto al giorno (treno più tram) per recarsi sul posto di lavoro, a Messina nord. La situazione è precipitata rovinosamente da fine agosto, quando sono stati eliminati tutti i collegamenti bus dal Cavallotti vs. nord – e viceversa – mantenendo solo 2/3 corse, ad orari improponibili».
Francesca Stornante