Al capolinea gli accertamenti della Polizia sul centro di via Olimpia, dove 4 dipendenti sono stati sospesi
La Procura ha confermato le ipotesi di accusa nei confronti dei quattro dipendenti di Poste Italiane di Messina sospesi dal servizio dopo l’indagine della Squadra Mobile sulla corrispondenza non recapitata. E alla fine degli accertamenti, ha chiuso il cerchio su altri due dipendenti. Tutti erano in servizio al centro di Via Olimpia, e a tutti adesso il sostituto procuratore Antonio Carchietti notificherà l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Si tratta dell’ex direttrice Angela Cingari, i capisquadra Giuseppe Scarcella e Alfio Chiarenza e il portalettere Marco Ciraolo – erano stati sospesi per 4 mesi a fine maggio scorso per interruzione di pubblico servizio e truffa aggravata. Indagati anche Domenico Giacoppo e Carmela Perrone.
Adesso i loro difensori, gli avvocati Nino Favazzo e Andrea Borzì, hanno qualche settimana di tempo per decidere se vogliono andare al confronto col magistrato in questa fase di indagini, poi la palla torna al pubblico ministero che può confermare le ipotesi di reato per tutti, e chiedere il rinvio a giudizio, o archiviare.
L’indagine della Squadra Mobile è partita nel 2017, dopo il rinvenimento da parte di un rigattiere della zona sud di oltre 500 plichi che in teoria avrebbe dovuto essere stata consegnata. Sempre quell’anno erano state diverse le segnalazioni di cittadini, in particolare quelli residenti nella zona nord, che lamentavano il mancato recapito della corrispondenza.
C’è voluto poco agli investigatori diretti da Franco Oliveri per arrivare a mettere sotto la lente l’ufficio di smistamento di Poste di Via Olimpia. Le intercettazioni telefoniche hanno poi ristretto il campo alle quattro persone che oggi sono state sospese dai pubblici uffici per quattro mesi.