Si allunga l’elenco nero dei disservizi ai quali i vertici della dirigenza cittadina sono chiamati a fare fronte. Una lunga sfilza di disagi e carenze segnalate da diversi quartieri cittadini
I guai della città sul fronte manutentivo si aggravano con l’inoltrarsi della stagione delle piogge. Moltiplicate, quindi, anche le richieste di celeri interventi per tamponare le situazioni di disagio che raccolgono le lamentele di cittadini sempre più inferociti. Si tratta di un elenco lungo quanto preoccupante che aggiunge nuovi punti all’agenda dei lavori che Palazzo Zanca è chiamato ad approntare per la tutela del territorio comunale.
Si parte dalle disastrate condizioni igienico-sanitarie in cui ormai da dieci anni versa a via S.Filippo nel tratto che si incrocia con via Comunale Santo ricadendo nella terza Circoscrizione. Ed infatti, il consigliere circoscrizionale, Massimiliano Minutoli, ha denunciato per l’ennesima volta a seguito delle già numerose segnalazioni, l’ aberrante vicenda del torrente Nasari quasi certamente infiltrato da perdite fognarie che si insinuano assieme ad esso nel sottostrada rendendo l’aria pestilenziale e dando libera briglia al girovagare di grossi ratti nonché a vere e proprie invasioni estive di fiumi di scarafaggi.
Un appello che non ha mancato di mettere in evidenza gli incalcolabili danni non soltanto all’economia delle attività commerciali che insistono nell’area ma anche e soprattutto alla salubrità della zona che rischia di trasformarsi in un pericoloso focolaio di infezioni ed epidemie. E’ una situazione che ben poco si attaglia agli standard di civiltà che la nostra città dichiara di seguire e che giustifica le forti ansie e le reiterate lamentale dei residenti.
L’unica sembra essere l’urgente sottoposizione dell’area ad una drastica opera di bonifica che senza giri di parole viene paventata dal Minutoli come la sola possibilità di restituire agli abitanti una porzione di città che sia realmente degna di questo nome.
La proposta investe le differenti autorità chiamate a prendere consapevolezza dell’incalzante emergenza, ciascuna secondo i suoi specifici ambiti di competenza, tramite la comunicazione inoltrata da consigliere al commissario straordinario, Luigi Croce, all’AMAM, all’Ufficio Igiene della Asp 5 di Messina, all’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Sicilia, all’Istituto Autonomo Case Popolari, alle sezioni “Tutela del territorio” e “Decoro” della Polizia Municipale e allo stesso Consiglio della terza Circoscrizione in cui è ricompresa la zona in questione.
Auspicato in primis un preciso riscontro tecnico delle cause che determinano la presenza dei liquami maleodoranti, vagliando in particolare la solidità delle strutture fognarie di cui usufruiscono le sovrastanti palazzine IACP e che al momento sembrano costituire la causa più plausibile del disagio.
In seconda istanza sarebbe poi opportuno, secondo Minutoli, operare una mappatura degli interventi prioritari da approntare per restituire salubrità ai luoghi interessati dalle presunte perdite, individuandone in un ultimo momento i responsabili per intimare loro tempestivi lavori di sistemazione degli impianti eventualmente danneggiati.
Non disdegnata nemmeno l’opportunità di indire, qualora necessario, una conferenza dei servizi tra gli uffici preposti, allo scopo di avere una panoramica più lucida delle rispettive responsabilità che consenta un armonico concerto di intenti e la risoluzione definitiva della pressante problematica.
Ma sebbene le problematiche ambientali sollevate dai rappresentanti delle vie San Filippo e Comunale Santo mettano nero su bianco l’improrogabilità dei lavori per i loro riflessi sulla salute pubblica, non più rosee sono le condizioni della strada comunale Grancabella di Rodia, tuttora abbandonata, nonostante le svariate sollecitazioni, ad un forzato isolamento a causa della mancata manutenzione del muro di contenimento della via, crollato nel 2011.
Una frana che inevitabilmente ostruisce l’unico attraversamento disponibile ai residenti della zona per accedere alla strada statale 113, ad oggi raggiunta dagli abitanti con difficoltà. La richiesta di rifacimento delle opere murarie danneggiate, proviene in questo caso dal consigliere della sesta circoscrizione, Mario Biancuzzo che ancora una volta esorta i lavori di messa in sicurezza della contrada con comunicazione inoltrata al commissario Croce, al dirigente della Protezione Civile di Messina, il dott. Giuseppe Celi ma anche al dirigente del Dipartimento Manutenzione Stradale, l’ing. Antonio Amato e all’Area Coordinamento Salvaguardia Ambientale della nostra città.
I problemi del territorio non si arrestano qui. A soffrire dell’incuria causata dall’inerzia delle istituzioni, anche in questo caso sorde agli appelli sollevati dai cittadini, pure la località “Scoppo” che versa in uno stato di degrado. Una situazione, anche questa, che offende il diritto ad un ambiente salubre o per lo meno vivibile e che necessita di celeri interventi di bonifica e scerbatura come messo in luce dal consigliere comunale Giuseppe Chiarella.
Si aggiungono infine, all’elenco nero dei disservizi messinesi, le anomalie di funzionamento che negli ultimi tempi affliggono con sempre maggiore frequenza gli impianti di pubblica illuminazione cittadina. Anche in tal caso i cittadini non hanno mancato di far sentire la loro voce a mezzo dei propri rappresentanti. Anche in questo caso, il silenzio delle istituzioni è stato raggelante. Gli intuibili disagi e la continua messa a rischio dell’ordine pubblico è stata, dunque, motivo della proposizione al commissario Croce di un’interrogazione da parte di Chiarella che si è avvalso del mezzo informale per esigere chiarezza in merito alle motivazioni dei ritardi degli interventi manutentivi ma anche per ottenere precisazioni in merito all’entità del personale impiegato e all’esistenza di un servizio fornito, dallo stesso, durante le ore serali e notturne.
fatelo vedere a isgrò che gira in cerca di voti