Il consigliere della sesta Circoscrizione Biancuzzo scrive all’Anas per chiedere la rimozione del pericolo e a che punto sia il progetto
Ancora Acqualadroni, ancora quella maledetta frana che incombe, ormai, da quasi un anno. E che lì rimane. A denunciare di nuovo la situazione di pericolo che va avanti dal 1. marzo 2011 è il consigliere della sesta Circoscrizione Mario Biancuzzo (Udc), che ha scritto una lettera al direttore regionale dell’Anas Ugo Dibennardo. Biancuzzo ricorda che l’evento franoso è avvenuto in prossimità del bivio che dalla strada statale porta all’abitato del villaggio rivierasco di Acqualadroni, mettendo in serio pericolo la pubblica circolazione e le abitazioni che si trovano nel terreno che sovrasta lo stesso costone franato. Da un sopralluogo effettuato stamattina, afferma Biancuzzo, è emerso che «l’area in questione è caratterizzata da un dissesto geomorfologico ancora attivo ed il pendio presenta un fattore di instabilità prevalente rispetto al suo equilibrio naturale».
Le eventuali nuove piogge, questo è il timore, non potranno che ingenerare un ampliamento del fronte di frana, creando ulteriori pericoli. Biancuzzo dunque chiede «l’eliminazione della terra e del pietrame che occupano metà della carreggiata della Strada statale 113, la realizzazione di alcuni muri e della palificazione ai piedi del pendio con relative opere per raccogliere le acque piovane e specifiche piantumazioni di alberi per evitare l’erosione superficiale». A Dibennardo, infine, il consigliere circoscrizionale chiede «di sapere, visto che è trascorso un anno dall’evento franoso, se è stato redatto un progetto per eliminare questi problemi». E’ il minimo che si possa chiedere.