Con una nota diffusa alla stampa il primo cittadino di Brolo evidenzia la fondatezza ed il disagio per il dissesto economico che minaccia la cittadina dei Lancia con un debito parziale accerto di oltre 16 milioni di Euro, ed una stima presumibile per un aggravio fino a 19 milioni. Pesanti le accuse ai predecessori Laccoto e Messina.
Il vaso è rotto, ed i cocci sono tanti, troppi, pezzi taglienti. Lo spettro del dissesto economico ritorna prepotentemente a profilarsi all'orizzonte del Comune di Brolo e lo fa in modo cupo e concreto.
A dirlo sono i numeri per una situazione assai delicata quanto complessa che ha impegnato per mesi l'Organo Straordinario di Liquidazione che era stato chiamato a compiere una ricognizione sulla massa debitoria che grava sulla cittadina dei Lancia
Il risultato, peraltro, parziale ed incompleto presentato alla scadenza del termine fissato si è basato sulle ben 299 istanze di ammissione presentate dai creditori e registra un'ammontare nominale da capogiro 15.763.908,96 Euro.
Importo forzatamente incompleto, hanno specificato i commissari dell'O.S.L. perchè non comprende i debiti verso l'erario e/o istituti previdenziali oltre una serie di debiti fuori bilancio che deriveranno dai contenziosi ancora in fase di accertamento.
Sulla base di alcune proiezioni ci sarebbero in gioco circa 3 milioni di euro per omessi versamenti contributivi e previdenziali per cui sono già state notificate all'Ente diverse cartelle esattoriali. L'effetto immediato sarebbe quello di sfiorare i 19 milioni di euro di debiti.
Il primo cittadino di Brolo Irene Ricciardello è un fiume in piena in una lunga dichiarazione diffusa ai media: "Auspico e spero che almeno di fronte a questi numeri, di fronte a questa massa sterminata di creditori e di milioni di euro di debiti, si metta fine una volta per tutte alle strumentali accuse volte ad insinuare che la mia Amministrazione avrebbe dichiarato il dissesto, non per una reale ed obbligatoria constatazione della situazione debitoria dell’Ente, ma solo per la volontà politica di perseguitare gli ex amministratori”.
“Piuttosto – prosegue il Sindaco brolese – mi auguro che di fronte a questi dati inconfutabili ed indiscutibili, tutti gli ex amministratori, e non solo gli ex primi cittadini Messina e Laccoto, abbiano il buon senso, la dignità e l’onestà intellettuale di chiedere scusa ai cittadini di Brolo per lo stato in cui hanno trascinato e ridotto il nostro Comune. Abbiamo con questi numeri la dimostrazione inconfutabile e indiscussa di come, durante le amministrazioni Laccoto/Messina sia stata gestita la cosa pubblica, perché è evidente anche al cittadino meno esperto di contabilità e di finanza pubblica, che accumulare così tanti milioni di debiti in un Comune di 5.800 abitanti è veramente inconcepibile ed inverosimile, oltre che vergognoso”.
“Non ci riguarda la persecuzione giudiziaria – incalza il primo cittadino di Brolo – sarà la magistratura, anche quella contabile, ad individuare i responsabili di questo scempio. Ma sinceramente fa molta amarezza constatare come ancora oggi l’ex sindaco Salvatore Messina, piuttosto che chiedere scusa per i propri errori e per gli eventuali reati commessi e risarcire l’ente di quanto illegittimamente percepito, continui invece a proporre ricorsi, prima al Tar, adesso al CGA, contro la delibera di dissesto, arrivando al punto di accusare, in tali ricorsi, ed in maniera alquanto diffamatoria, amministratori attuali, dirigenti comunali e revisore dei Conti, colpevolizzando gli stessi di aver artatamente, e solo a scopo politico, deliberato il dissesto dell’Ente".
(Giuseppe D'Amico)