Il disegno di legge è stato sottoscritto dai deputati del gruppo Udc Micciché, Turano, La Rocca Ruvolo, Ragusa e Cani su iniziativa del vicesegretario del partito di Centro, Matteo Francilia
Presentato all’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge con le “disposizioni per la mitigazione del rischio esondazione ed alluvione ed azioni di rifunzionalizzazione e naturalizzazione dei corsi d’acqua”. Si tratta di un ddl che nasce dall’iniziativa del vicesegretario regionale dell’Udc, Matteo Francilia, sottoscritto dai deputati Micciché, Turano, La Rocca Ruvolo, Ragusa e Cani, articolato in tre punti. Al presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone sarà chiesto che approdi in aula con urgenza. Il ddl, in parole povere, è finalizzato a modificare la legge del ’91 che impedisce di rimuovere un solo granello di sabbia dai corsi d’acqua.
Viene innanzitutto evidenziato che “gli eventi calamitosi causati dalle avverse e spesso improvvise condizioni atmosferiche hanno determinato in più parti del territorio regionale ingenti danni a persone e cose, distruggendo e danneggiando conseguentemente anche abitazioni, collegamenti, attività economiche”. E che “si presenta quindi come una improcrastinabile necessità quella di prevedere azioni che consentano, nel più breve tempo, di intervenire su alcune delle condizioni di dissesto idrogeologico operando proprio sugli alvei dei corsi di acqua allo scopo di rimuovere ostacoli al normale deflusso delle acque, aumentarne la portata ed evitare ove possibile l’esondazione”.
"Assistiamo all'ennesima catastrofe, non è la prima ma dobbiamo adoperarci per mettere in sicurezza il territorio – spiegano in una nota congiunta il segretario regionale dell'Udc, Gianluca Miccichè e il vice segretario Matteo Francilia. Il nostro ddl prevede azioni che consentano, nel più breve tempo, di intervenire su alcune delle condizioni di dissesto idrogeologico operando proprio sugli alvei dei corsi d' acqua: in moltissimi casi l’altezza dell’alveo è superiore del livello di piano rispetto a quello dei centri abitati. Il ddl vuole intervenire superando la legge del 1991 che non consentiva di muovere un granello di sabbia. In questa operazione – proseguono i due dirigenti centristi – sarà coinvolta l'Arpa che utilizzerà in modo utile e funzionale il materiale estratto e lo riutilizzerà per il rifacimento dei litorali oggetto di fenomeni di erosione, in stretta sinergia con gli uffici del Genio civile competente, intervenendo quindi sulle aree del demanio marittimo regionale senza necessità di alcuna ulteriore autorizzazione ambientale o di consegna delle aree secondo le norme del codice della navigazione e delle norme regionali relative".
Carmelo Caspanello