Una nuova lettera della Corte dei Conti fa tremare Palazzo Zanca

Una nuova lettera della Corte dei Conti fa tremare Palazzo Zanca

Danila La Torre

Una nuova lettera della Corte dei Conti fa tremare Palazzo Zanca

Tag:

martedì 27 Novembre 2012 - 21:26

L’ennesimo ultimatum dell’organo di controllo ha creato grande preoccupazione e anche se nessuno vuole sbilanciarsi in previsioni, il dissesto sembra un’ipotesi sempre meno remota

La Corte dei Conti ha inviato al Comune una lettera con un nuovo ultimatum, provocando l’ennesimo scossone al palazzo. Già instabile dal punto di vista economico e finanziario. Ancora top secret il contenuto della missiva, fatta recapitare sulle scrivanie del commissario straordinario Luigi Croce, dei dirigenti Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo, del Presidente del Consiglio Pippo Previti e del Collegio dei Revisori dei Conti. Stando alle dichiarazioni di dirigenti e consiglieri – l’organo di controllo intima all’ente di adempiere ad una serie di obblighi entro trenta giorni dal momento della ricezione del documento, cioè da oggi. Nella nota inoltrata a palazzo Zanca, è lunghissima e dettagliata, i magistrati contabili chiedono, dunque, altre misure correttive, da integrare a quelle già richieste subito dopo l’audizione del 9 novembre, alle quali il commissario Croce sta lavorando insieme ai suoi quattro esperti , come da lui stesso confermato in commissione bilancio. L’ennesimo ultimatum della Corte dei Conti ha creato grande preoccupazione, soprattutto tra i rappresentanti dell'area economico-finanziaria di Palazzo Zanca, e anche se nessuno vuole sbilanciarsi in previsioni, il dissesto sembra un’ipotesi sempre meno remota.

Rischia di diventare inutile persino la delibera di adesione al Fondo di rotazione istituito dal Decreto- legge 174, già istruita dai dirigenti Coglitore e Di Leo, firmata da Croce e depositata agli atti dell’ Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale. La situazione è drammatica e, mentre il tempo scorre via inesorabilmente, i correttivi da adottare per salvare il Comune dal fallimento sono troppi e per nulla alla portata di mano per un ente strozzato dai debiti. Fossero anche “solo” 60 milioni di euro – come dicono Coglitore e Di Leo, che mettono in conto solo quelli certificati – o ancora peggio i 240 milioni di euro di cui parlano Croce ed i suoi esperti.

La massa debitoria è una vera e propria zavorra, il Comune ha difficoltà a rialzare la testa e come se questo non bastasse servono addirittura 50 milioni di euro per chiudere il bilancio di previsione 2012. Palazzo Zanca arranca e la città è allo stremo delle sue forze, ferita nelle sue fasce più deboli: i servizi sono ridotti all’osso se non tagliati del tutto (vedi mensa e scuolabus), di contro la tassazione aumenta ed anche chi non ha nulla, neanche lo stipendio a fine mese, deve comunque contribuire.

La Corte dei Conti non molla la presa e con questa nuova lettera fa capire che non ci saranno sconti e chi ha sbagliato deve pagare. Il dissesto non è una calamità naturale, che sopraggiunge improvvisa ed imprevista, ma il risultato inevitabile di una cattiva gestione politica e amministrativa della cosa pubblica, con conseguenze che, purtroppo, ricadranno soprattutto sui cittadini. Se alla fine il dissesto ci sarà, a pagare saranno i messinesi, i padri e le madri di famiglia, i piccoli imprenditori, gli studenti, i bambini. In una parola sola gli innocenti. E pagheranno non solo in termini economici, con l’aumento di tutte le tasse e con la paralisi dell’ economia cittadina che dall’ente pubblico trae la sua fonte di maggior sostentamento, ma anche in termini “morali”, perché costretti a subire un danno che non hanno contribuito a causare.

Unica magra, magrissima, consolazione è che la Corte dei Conti potrebbe decidere di “punire” quegli amministratori riconosciuti «responsabili, anche in primo grado, di danni cagionati con dolo o colpa grave», con l’esclusione dalle cariche pubbliche per dieci anni. Tuttavia, in base a quanto prevede il Testo Unico degli Enti Locali, i magistrati cercherebbero i colpevoli solo nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario. Ad esempio, se il dissesto venisse dichiarato a Gennaio, pagherebbe solo la gestione Buzzanca, che ha avuto tanti difetti e tanti limiti, ma che non può certo essere considerata l’unica responsabile del disastro economico di Messina. (Danila La Torre)

22 commenti

  1. quindi..se tanto mi da tanto..mo stampo l’f24 dell’imu e gliela spedisco a croce…

    0
    0
  2. ps…ovviamente da pagare…..me la paga lui almeno capisce che già sono bastati monti e la fornero…e a pensarci bene…qualcuna con la stracchiula la poteva pure portare…no???

    0
    0
  3. Quando si ha contezza di un problema, indipendentemente dalla poltica e dagli accordi, vanno denunciati coloro che l’hanno causato. Non farlo, rende complici. La responsabilità maggiore al 90% va ripartita tra i ragionieri generali, i revisori dei conti ed i signori consiglieri. Ai magistrati dovrà essere spiegato il motivo per il quale al primo campanello d’allarme non siano stati adottati correttivi per ridurre la spesa, che anzi è aumentata a dismisura. Il comune di Alessandria è stato dissestato per un importo che riguarda la metà. Se in tutti questi anni i bilanci non sono stati “veritieri” sussiste anche il falso in bilancio, che nel pubblico non è stato depenalizzato dal governo Berlusconi. La speranza è che vengano confiscati i beni di tutti, e per le prossime elezioni ricordiamocene.

    0
    0
  4. bene..che siamo contenti ma questa Corte lo sa come sono messe Ct e PA o more solito c’è chi tra noi stessi …. vuole accada tanto chi ha fatto l’altra metà del danno , stile …….., sta sereno … e i Messinesi pagano !!

    0
    0
  5. se cominciassero a punire i responsabili e i loro tirapiedi, sarebbe comunque un fatto importante per la gente

    0
    0
  6. missione compiuta al 99% ,manca l’1% che sta arrivando.e 7000 beccaccioni ci sono ricascati.

    0
    0
  7. Secondo me il dissesto è inevitabile. Ma a questo punto DEVONO PAGARE I RESPONSABILI! cioè i politici e ancor di più i dirigenti, perchè sono loro che hanno avallato le indicazioni politiche. Meditate gente meditate…..

    0
    0
  8. che sopraggiunge improvvisa ed imprevista, ma il risultato inevitabile di una cattiva gestione politica e amministrativa della cosa pubblica, con conseguenze che, purtroppo, ricadranno soprattutto sui cittadini” Il primo “campanello d’allarme” è squillato nel 2007 quando chi commenta chiese, pubblicamente, al commissario regionale dr. Gaspare Sinatra di fare chiarezza sui conti del Comune, richiesta fatta propria dal giornalista Lucio D’Amico, che su questo argomento da anni si è zittito, che pubblicò sul quotidiano cittadino un articolo che definiva la diatriba sui conti del Comune stucchevole ed invitava il dr. Gaspare Sinatra a fare chiarezza. Il dr. Sinatra lasciò Messina, ma la chiarezza non venne ne, tanto meno, la Gazzetta del Sud se ne preoccupò, allineandosi alle assicurazioni del Sindaco che garantiva tranquillità finanziaria del Comune. . I primi sintomi dell’avvio verso il dissesto ebbero inizio nel 2003 quando incominciò a manifestarsi la deficienza di liquidità ed il ricorso alle anticipazioni di tesoreria che, in mancanza ci interventi urgenti, ebbe a peggiorarsi nel tempo divenendo alla fine “strutturale” Altra anomale è stata quella che in piena difficoltà di liquidità dai “bilanci consuntivi” emergeva un avanzo di amministrazione che generalmente veniva utilizzato a finanziare nuove spese aventi, anche caratteristiche di investimento, creando, in tale modo, nuovi debiti da finanziare e da pagare. Se a tutto questo aggiungiamo i provvedimenti, per ottenere liquidità, relativi alla “finanza derivata” ed alla a !finanza creativa” che se da un lato hanno, con caratteristiche momentanee. data liquidità al Comune consentendogli di “tirare a campare” d’altra hanno determinato un disastro finanziario non più riparabile. Come si vede le motivazioni sono innumerevoli e sono state nel tempo denunciate ma nessuno diede ascolto ed oggi non ci resta che piangere e queste sono “lacrime amare”. Se il “dissesto finanziario”, come sembra, è inevitabile, ed allora è meglio che sia il commissario dr. Luigi Croce a prenderne l’iniziativa e non la Corte dei Conti.

    0
    0
  9. L’Italia è in crisi, la Regione altrettanto, i Comuni al collasso. Chi sono i responsabili ? Non vorrei che chi chiede la testa di politici e dirigenti fossero quelli che hanno votato ripetutamente questa classe politica , non dimentichiamo che l’abolizione dell’ICI, ha dato un colpo mortale ai comuni, ma tanti applausi agli autori.
    Stando cosi le cose andiamo a scovare i colpevoli e incominciamo a pagare il biglietto sul tram, le tariffe per le forniture ,le imposte locali ( siamo a circa il 50%)ecc.
    Speriamo di non essere bravi cittadini solo quando dobbiamo protestare e non quando buttiamo la spazzatura per le strade (anche dalle finestre). Quindi abbasso la Merkel per l’austerità in Europa,abbasso Monti per il rigore, abbasso tutti i sindaci degli ultimi 15 anni, abbasso la classe dirigente, abbasso tutti tranne me stesso. Ma come siamo bravi!!!!!!

    0
    0
  10. Dissesto si o no, ma questa questione non deve far perdere di vista i problemi poichè in ogni caso si dovrà tagliare la spesa corrente il che vuol dire meno occupazione…. Quindi, la politica deve innanzitutto occuparsi di rilanciare e produrre nuove iniziative di investimento pubblico per trasferire le eccedenze di personale in attività “vere” produttive: metropolitana del mare, sviluppo delle attività turistiche a capo Peloro, riciclo materiali, creazione di aziende ecc… Rilanciare deve essere la parola d’ordine di tutta la Città chiedendo finanziamenti per nuove attività produttive, al contempo si dovrà pensare a pianificare un rientro a medio termine dei debiti ma presto prima che sia troppo tardi! Ma quale partito prenderà l’iniziativa????

    0
    0
  11. Hai detto bene…non può uscire in conferenza stampa e dire:”ahh le colpe non sono solo delle precedenti amministrazioni ma si parla di anni di cattiva amministrazione”…BENE DICO IO!!!E’ un procuratore della repubblica? Che inizia a scavare nel passato e tiri fuori tutti i nomi…a palazzo zanca di gente che fa danni ce ne sta a bizzeffe, basta solo FARE I NOMI DEI VECCHI AMMINISTRATORI e poi iniziare a farli pagare..tanto le loro “rosee pensioni” sono immeritate..

    0
    0
  12. ma che c’entrano ct e pa… guardiamo in casa nostra!

    0
    0
  13. temo tu non abbia ben chiare le conseguenze sia dell’eventuale dissesto che del piano di rientro. tutto quello che scrivi è sogno e fantasia.

    0
    0
  14. COPIO e concordo su questo post che allego:
    Dopo che al Comune di Taranto fu dichiarato il dissesto dal Commissario Prefettizio, a fronte delle ricadute negative per i Cittadini, le forze Politiche, sociali, sindacali, imprenditoriali della Città si posero la domanda se il dissesto poteva essere evitato e se il Commissario avesse fatto di tutto per evitarlo. Quasi tutti hanno convenuto che la dichiarazione di dissesto poteva essere benissimo evitata, ritenendo che sussistevano in Città le condizioni per dare attuazione al piano di risanamento attraverso la contrazione della spesa, ed un’attenta ed efficace politica di entrate ed alienazione del cospicuo patrimonio comunale. Non vorrei che la stessa situazione si venisse a verificare a Messina. Per me, a mio parere personale, MESSINA NON E’ DA DISSESTO, se si da il . via a specifiche e determinate soluzioni:.: 1) Avanzare la richiesta allo Stato del prestito di “pre-dissesto”, previsto dal D.L. 10. ottobre 2012 , n. 174.; 2) Cessione delle quote sociali delle Società partecipate; 3) Determinare e valutare effettivamente la consistenza patrimoniale delle unità immobiliari censite ed inserite nel piano triennale delle alienazioni; 4) Verificare la consistenza dei fitti attivi del Comune, rivalutare il canone o rectius procedere alla loro vendita 5) Mettere sul mercato tutti gli impianti sportivi presenti nella Città, affidandoli o alienandoli, secondo normativa vigente, ai privati; 6) Passare al fotovoltaico l’illuminazione pubblica e degli edifici e strutture comunali 7) Trasformare l’ATM in S.p.A ed aprire ai privati; 8) Cedere ai privati il 49% delle quote sociali dell’AMAM S.p.A.; 9) .- Rimodulare la dotazione organica del personale del Comune e delle Aziende comunali, con possibilità dell’istituto della mobilità.10) Modificare radicalmente il sistema degli appalti dei servizi sociali con l’introduzione dei “buoni” vaucher, dando piena libertà agli utenti di scegliersi la Cooperativa sociale accreditata al Comune, dalla quale si sentano trattati meglio con più cura, efficienza e qualità.11) Incrementare la lotta alla evasione ed elusione fiscale con controlli incrociati sulle utenze (ENEL, Aqua, IMU, Carasro, ecc…); 12) Avviare le azioni di rivalsa nei confronti dei Responsabili, colpevoli dei milioni di euro andati in prescrizione; 13) Avviare le azioni di rivalsa nei confronti di coloro che hanno causato o comunque provocato danno erariale, anche nel riconoscimento dei debiti fuori bilancio; effettuati per servizi non indispensabili 14 ) Revisione del salario accessorio dei dipendenti comunali, tenendo in debito conto la situazione finanziaria del Comune; 15) Riduzione drastica delle spese, limitandole ai servizi obbligatori ed indispensabili.
    Se si effettueranno gli interventi testè accennati, i debiti scompariranno o, comunque, saranno così esigui da non giustificare, affatto, una dichiarazione di dissesto.

    0
    0
  15. ART.21 COSTITUZIONE. Cara Danila La Torre, nella città dove gli avvocati sunnu chiussai di cani i Brasi, non mi risulta un commento, proiettato nella situazione messinese, sulle delibere della Sezione Regionale di Controllo del Piemonte, della Corte dei Conti, l’ultima è dell’adunanza del 12 giugno del 2012, sul Comune di Alessandria. Molti si chiedono se ci sono analogie con Messina, o se per certi versi la situazione è più grave di Alessandria. Nella città piemontese è finita malissimo, il sindaco, la giunta, i consiglieri di maggioranza, il ragioniere e altri dirigenti sono indagati per falso in bilancio, truffa e abuso di ufficio, e dal procuratore generale contabile hanno avuto l’avviso sull’entità del danno provocato da risarcire. Il prezzo più salato lo stanno pagando gli alessandrini e i più deboli fra di loro. Sono certo che Luigi CROCE si metterà completamente nelle mani della Corte dei Conti, e fa benissimo, mi auguro per tutti che non finisca come ad Alessandria.

    0
    0
  16. Concettualmente il tuo ragionamento non fa una piega, ma dimmi quale privato si prende quote di società in totale fallimento ? come fai a trasformare in spa una società che non ha i conti in regola ? quale privato è così pazzo da prenderi società in passivo cronico piena di dipendenti ?

    0
    0
  17. dott. Croce indaghi…. (Lei il mestiere lo conosce,) scopra chi ha creato negli anni questo buco…. trasmetta tutto alla Procura…. questa gente li vogliamo vedere con i braccialetti

    0
    0
  18. Apprezzo Meredit per la completezza delle informazioni. Lo definirei “gola profonda” del palazzo municipale Adesso scrive ” Nella città piemontese è finita malissimo, il sindaco, la giunta, i consiglieri di maggioranza, il ragioniere e altri dirigenti sono indagati per falso in bilancio, truffa e abuso di ufficio, e dal procuratore generale contabile hanno avuto l’avviso sull’entità del danno provocato da risarcire”. E proprio di questo gli amici e gli amici degli amici, politici ed simpatizzanti messinesi, hanno paura. Sono a conoscenza che si sta organizzando nella nostra città un comitato di cittadini per costituirsi, in caso di dissesto con atti trasmessi alla “Procura della Corte dei Conti” “parte civile” per tutelare la città dai danno subiti. Se sai darmi notizie, la ringrazio. Io voglio esserci

    0
    0
  19. Scusa, ma mi sembra piuttosto un “libro dei sogni” piuttosto che soluzioni ATTUABILI nell’immediato…
    Per vendere e quindi “realizzare” è necessario che ci sia anche un compratore…
    Al massimo (ma proprio: “al massimo”) si può rimodulare l’organico per renderlo più efficiente, e ridurre le spese..
    Tutto il resto sta nel libro delle ipotesi IRREALIZZABILI nei tempi brevissimi come richiesto dalla CdC.
    Davvero, spero di sbagliarmi, ma non c’è altra soluzione che il dissesto finanziario… 🙁
    Non sarà un bene anche se (SE…FORSE…CHISSA’?)a pagare saranno i vecchi amministratori…perchè CERTAMENTE pagheranno i cittadini!!!

    0
    0
  20. Saremo in molti ad aderire a questa inziativa, se sarà pubblicizzata adeguatamente. Non vorrei togliere niente a nessuno, ma l’idea della Class action contro la classe politica, l’ho avuta per prima 🙂

    0
    0
  21. ART.21 COSTITUZIONE. Carissimo SAJA, sono anni, che grazie alla linea editoriale di TempoStretto, dove si stanno formando ottime giornaliste di questioni economiche finanziarie degli enti locali, pubblichiamo di tutto sul Comune di Messina, commenti e documenti sconosciuti ai più, li abbiamo interpretati, e mai, nessuno delle BELLE ADDORMENTATE di Palazzo Zanca, cioè i Consiglieri Comunali della commissione POLITICHE FINANZIARIE, si è degnato di darci una mano. Devo confessare, che in questi anni ho vissuto momenti di stanchezza, ma poi le sue puntuali riflessioni, come quelle di Salvatore Vernaci, i commenti e l’ironia pungente degli altri lettori,BURRASCANU E’ FORTISSIMO, questa crescente opinione pubblica, che TUTTI INSIEME abbiamo creato dal nulla, di cui hanno paura, mi creda, la nascita di RESET e la travolgente avanzata del MOVIMENTO 5 STELLE, mi convincono che Palazzo Zanca non sarà più lo stesso a giugno del 2013, sarà sicuramente merito dei messinesi, ma un po’ anche della famiglia di TempoStretto. Voglio dire ai Politici messinesi, che i nostri commenti sono così duri, perché la BOCCA PARLA PER L’ABBONDANZA DEL CUORE.

    0
    0
  22. Potrebbe darsi che alludevano alla Tua iniziativa. Ed allora darti da fare, Io aderisco dando anche, il mio contributo tecnico e mi riservo a darti una mano pubblicizzando l’iniziativa attraverso Facebook

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007