Dal progetto DistrArt, Distretto d’Arte Urbana, che ha già valorizzato la città di Messina con le sue opere di arte muraria, nasce DistrArt Young, destinato ai giovanissimi studenti dell’Istituto Comprensivo San Francesco di Paola.
“La bellezza salverà il mondo” scriveva Dostoevskij. E queste parole, sebbene non pronunciate, sembrano risuonare fortemente nell’Auditorium del Palacultura di Messina, il 20 dicembre. Una sala piena di giovanissimi studenti pronti a rimboccarsi le maniche per valorizzare, arricchire e, nel frattempo, imparare a conoscere meglio la loro città, tramite uno strumento incredibile e magico: l’arte.
È il progetto DistrArt Young, spin off, come l’ha definito Alessandra Mammoliti, di DistrArt – Distretto d’Arte Urbana che, dal 2015, grazie a un finanziamento europeo e alla realizzazione dell’Amministrazione comunale messinese, valorizza il nostro territorio tramite l’arte urbana. Artisti messinesi hanno trasformato tutte le fermate nella nostra città e gli ambienti più degradati in bellissime tele per le loro opere d’arte, rendendo protagonista proprio Messina, la sua cultura, le sue origini, anche quei fenomeni naturali che tanto la scuotono e mettono in difficoltà, i suoi miti e le sue leggende, la sua attualità. La storia di Messina ha ispirato la realizzazione di tutte le opere d’arte urbana di questi artisti che, adesso, passano il testimone ai più piccoli.
Sono, infatti, i giovani studenti delle classi IV e V della scuola primaria e delle classi della scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo San Francesco di Paola che, in collaborazione con il Comune di Messina, e grazie al finanziamento SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Per Chi Crea”, con il sostegno del MiBAC, si occuperanno di impreziosire la scalinata del Ringo con l’arte muraria ispirata dai miti e dalle leggende dello Stretto.
La presentazione del progetto sarà propedeutica alla selezione, da parte di una commissione di esperti del settore, di 50 studenti interessati a partecipare alle attività laboratoriali, alla realizzazione di murales e alla documentazione filmica e fotografica. Le attività saranno articolate in quattro moduli: Temporary Walls e Permanent Wall sul tema “lo Stretto tra miti e leggende”; Ringo Temporary e Ringo Memory “in memoria dello scienziato russo Il’ja Metchnikov, Premio Nobel per la Medicina”.
Alessandra Mammoliti modera una giornata ricca di momenti fondamentali, rendendo sempre, tra un intervento e l’altro, i piccoli studenti protagonisti con entusiasmo e coinvolgimento. Molti iniziano a disegnare già in sala per non perdere neanche un secondo.
Carlotta Previti, Assessore Piano strategico, ha spiegato come l’Istituto abbia vinto un bando difficilissimo, per riempire la città di bellezza: “non deve rimanere un progetto pilota, troverò il modo di avviare una rete ancora più ampia. Ragazzi, voi siete i protagonisti, mi auguro troverete sempre la vostra strada e mi raccomando non perdete l’entusiasmo, non lasciate che nessuno lo spenga. Questo di oggi è un grande obiettivo raggiunto!”.
Il Progetto si inserisce nel percorso didattico che vede l’Istituto promotore di azioni di conoscenza, tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici del territorio, tra le quali l’adesione pluripremiata al progetto/concorso nazionale La scuola adotta un monumento, bandito dalla Fondazione Napoli Novantanove, e la partecipazione alle attività del Fondo Ambiente Italiano (FAI), come il concorso FAImaps, (2016/2017) cui l’Istituto ha partecipato con un lavoro sulla Tranvia di Messina e le sue pensiline artistiche, realizzate nell’ambito del progetto DistrArt. Il lavoro si è classificato come primo a livello nazionale, ricevendo un premio veramente speciale, dal quale ha avuto avvio la collaborazione tra i due enti. Lo racconta la dirigente scolastica Renata Greco: “sono nata in un ambiente familiare ricco di arte e musica, sono cresciuta coltivandole, non potevo dire no alla partecipazione a qualcosa di così importante. Abbiamo vinto due medaglie d’oro e una d’argento, lo staff di “Topolino” è rimasto entusiasta dalla nostra storia, dunque siamo stati premiati proprio con la pubblicazione su “Topolino” di un fumetto ispirato a noi, raccontato per immagini. Siamo diventati i personaggi di un fumetto, io sono un preside autoritario, il Papero-preside che punisce un ragazzo impreparato con l’obbligo di frequentare dei corsi d’arte. Il piccolo sale su un pullman e disegna tutto quello che vede alle fermate. Fu un grande successo”.
Un video, allora, mostra tutto il lavoro e il cuore di DistrArt: coprire il degrado con l’arte, il modo migliore per valorizzare la città, insegnare a rispettarla, redendola accogliente e donandole un futuro. È un’iniziativa prima di tutto umana.
Enrica Carnazza, la mamma di DistrArt, sua curatrice e Stefania Lanuzza, Storica dell’arte, raccontano il progetto e le opere di tutti gli artisti che, con le proprie tecniche e stili diversi, hanno voluto raccontare Messina, il nostro mare, la nostra cultura: Nicolò Amato – NessuNettuno; Daniele Battaglia – Vis; Simone Caliò; Manuela Caruso – MaCa; Michela De Domenico; Raimondo e Ilenia Gullo; Daniele Morganti – Tofi; Cinzia Muscolino. Ne hanno mostrato le bozze per ispirare poi quelle dei ragazzi; a loro, infatti, si rivolgono Daniele Battaglia, Michela De Domenico e Nicolò Amato, artisti presenti all’incontro, condividendo la propria esperienza.
“Per essere artisti bisogna tornare bambini, i ragazzi hanno tantissima creatività, per questo abbiamo bisogno di loro. Il mio consiglio è di studiare il tema, per saperlo esprimere, non si disegna per il semplice piacere di disegnare ma per il bisogno di condividere un pensiero; guardatevi attorno, guardatevi dentro, capite cosa volete esprimere” suggerisce Daniele Battaglia in arte Vis.
Michela De Domenico, architetto, fumettista e docente del Basile racconta, invece, di aver scelto tra i numerosissimi temi riguardanti la nostra città quello delle navi traghetto che tanto ci rappresentano. “Siamo abituati ad avercele da sempre e non ci rendiamo conto della straordinarietà che la nostra traversata costituisce. Mio papà faceva il direttore di macchina sulle navi traghetto e ricordo le gite della domenica, insieme a lui, tra Villa e Messina. Le immagini sono tratte da un mio fumetto che parla proprio di ciò e dell’Horcynus Orca. Ho voluto rappresentare le navi più importanti tra cui Cariddi che, oltre 10 anni fa, affonda tragicamente e non viene più recuperata. Ho riportato, poi, i nomi di tutte come se fossero persone”.
Nicolò Amato in arte NessunNettuno ha realizzato la coda di una balena, tra le raffigurazioni più apprezzate dai bimbi presenti; una di loro, Claudia, della I media, replica l’opera di Nicolò, disegnando la sua personale coda che l’artista vuole immediatamente regalata. “Disegnate tutti i pesci dello Stretto! Mi chiamo NessunNettuno perché, per me, il rispetto della natura viene prima di tutto. Soprattutto il mare, lo guardiamo tutto il giorno, ci arricchiamo il cuore, senza neanche rendercene conto. Omaggiarlo per me è fondamentale” esclama Nicolò.
Le città, come riteneva Italo Calvino, sono fatte di connessioni, dei palazzi, delle macchine, degli esseri umani e delle loro attività produttive, dei loro sogni, di tutto ciò che gli uomini hanno dentro e sanno trasmettere. Lo spiega l’antropologo Sergio Todesco: “la città per poter vivere deve esibire pezzi della propria storia e della propria identità, deve continuamente rigenerarsi, aprirsi al futuro senza perdere i rapporti con il passato. Un esempio è la storia dietro il Borgo del Ringo, un borgo di pescatori ricco delle loro tradizioni di mare che vogliamo adesso onorare”.
L’incontro si conclude con le tante domande dei ragazzi, impazienti di partecipare, dimostrazione vivente del potere della bellezza, della sua capacità di cambiare la realtà. Loro e la loro arte saranno chiave del nostro futuro.