I fondi “congelati” per Giampilieri e San Fratello potrebbero sbloccarsi a giorni. I comitati scrivono a Napolitano

I fondi “congelati” per Giampilieri e San Fratello potrebbero sbloccarsi a giorni. I comitati scrivono a Napolitano

I fondi “congelati” per Giampilieri e San Fratello potrebbero sbloccarsi a giorni. I comitati scrivono a Napolitano

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mercoledì 09 Novembre 2011 - 22:27

Germanà (Pdl) e Lo Monte (Mpa): segnali confortanti. Briguglio (Fli) chiede interventi anche sul maltempo di questi giorni. E le popolazioni si rivolgono al Capo dello Stato

Che sia il maxiemendamento alla legge di stabilità la via per “restituire” i fondi a Giampilieri e San Fratello? Sembra esserne convinto il deputato del Pdl Nino Germanà, che apre una nuova porta di speranza sulla vergogna dei fondi “congelati” a causa della malaburocrazia sull’asse Stato-Regione. «Dal Governo giungono messaggi rassicuranti e sono fiducioso che si potranno porre in essere azioni concrete per garantire il ritorno alle condizioni di normalità alle comunità alluvionate di Giampilieri e della Provincia di Messina. Il maxi-emendamento che verrà approvato in tempi rapidissimi, è lo strumento che consentirà di autorizzare una deroga al patto di stabilità interno della Sicilia per sbloccare finalmente i fondi da destinare ai comuni gravemente colpiti». Anche Carmelo Lo Monte, capogruppo dell’Mpa alla Camera, sembra avvalorare la tesi che a giorni tutto si potrebbe sbloccare: «Il Governo della Regione Siciliana ha richiesto, anche in modo formale, la deroga al Patto di Stabilità per utilizzare i fondi per i comuni alluvionati di cui all’Ordinanza della Protezione Civile. Il Governo nazionale non si è ancora pronunciato. Ritengo che questo pronunciamento debba avvenire con immediatezza. Dalle prime risposte informali che sono riuscito ad ottenere ciò dovrebbe avvenire nell’arco di pochissimi giorni. Vigileremo, come Movimento per le Autonomie, con grande attenzione su questi tempi. Se dovessero però superare immotivatamente i 10 giorni, siamo pronti ad avviare le azioni di lotta che avevamo preannunciato».

Sulla vicenda dei fondi, in ogni caso, il dibattito è sempre più acceso. Torna a intervenire Francesco Stagno D’Alcontres, che spiega perché ha votato contro il Rendiconto di Stato, contribuendo all’antipasto della “caduta” di Silvio Berlusconi. «Se traditori significa tutelare il proprio territorio – afferma D’Alcontres – sarò traditore tutta la vita. Mi sono determinato a non votare per sollecitare l'attenzione del Governo nei riguardi di un territorio devastato quello colpito dall'alluvione di Messina e provincia nel 2009 e dove ci furono 37 vittime. Il mio impegno non è tardivo perché fa seguito a numerose sollecitazioni fatte alla presidenza del consiglio e al governo che ha anche pure accolto in precedenza un ordine del giorno riguardante l'alluvione di Mili e delle frazioni adiacenti a Messina. La mia stima nei confronti del presidente Berlusconi è incondizionata, – conclude D'Alcontres – il suo impegno lo aveva dimostrato erogando subito le somme necessarie in prima istanza ai primi interventi, ma il ministero dell'economia ha pensato bene di bloccare le successive risorse economiche per San Fratello e Giampilieri, Scaletta Castell'Umberto e Caronia». Chi continua ad attaccare il Governo è il vicecapogruppo di Fli alla Camera, Carmelo Briguglio, che ieri è intervenuto in Aula anche sul nubifragio che ha colpito nuovamente la Sicilia orientale. Briguglio ha chiesto per le città e la zona jonica del messinese, tornando poi sulla questione dei 160 milioni bloccati: «Il governo scongeli queste risorse bloccate dalla Ragioneria Generale dello Stato e dia via libera alla deroga al Patto di Stabilità. Non è possibile che dopo la tragedia umana e i gravissimi danni le nostre popolazioni subiscano anche l'incuria delle istituzioni».

E le popolazioni, infatti, non ci stanno più. Tanto da rivolgersi direttamente al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Le scriviamo – si legge nella lettera dei comitati alluvionati al Capo dello Stato – per sottoporre alla Sua attenzione le condizioni di grave disagio in cui sono costretti a vivere gli abitanti dei centri alluvionati della provincia di Messina e denunciare l’insensibilità del governo nazionale». Un appello, una richiesta d’aiuto, di un «autorevole intervento», che riportiamo integralmente QUI. L’ultimo tentativo di non sentirsi “diversamente alluvionati”.

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