Il coordinatore provinciale ed il coordinatore cittadino del Popolo delle Libertà si dicono dispiaciuti, ma evitano commenti che possano sollevare ulteriori polemiche. Intanto, viene ufficializzata la candidatura alle prossime elezioni regionali del deputato nazionale del Pdl Germanà
Hanno poca voglia di parlare i vertici locali del Popolo delle Libertà sulla fuoriuscita del Gruppo Beninati dal partito (vedi articolo a parte). Il coordinatore cittadino Vincenzo Garofalo ed il coordinatore provinciale Giuseppe Buzzanca , probabilmente per ragioni diverse, preferiscono non commentare né rilasciare dichiarazioni su un divorzio destinato a lasciare non pochi strascichi, in termini politici, elettorali e di immagine. Buzzanca, solitamente articolato nei suoi interventi, raggiunto al telefono, ha affermato in maniera secca: «Non ho nulla da commentare. Mi dispiace e basta». Neanche quando gli chiediamo come ha preso l’avvicinamento di Beninati e degli uomini a lui vicini agli ex alleati oggi “nemici” dell’Udc riusciamo a strappargli una qualsiasi considerazione. « Dopo tanti anni di militanza, l’unica cosa che voglio dire è che mi dispiace», chiosa Buzzanca con tono cupo .
Non salta di gioia neanche Garofalo, che a Nino Beninati è legato da una profonda amicizia personale. «Non riesco a dire nulla perché non riesco a scindere il lato personale da quello politico», afferma . Al deputato del Pdl chiediamo se pensa che il partito si indebolirà, politicamente e non solo numericamente, dopo l’addio degli ex di Forza Italia. «Se il Pdl sarà più forte o più debole lo decideranno gli elettori. Ci troviamo di fronte ad una verifica importante e complessa. Quel che è certo è che noi , parlo di partito e non di uomini – precisa il coordinatore cittadino – ci siamo sempre collocati e ci collochiamo ancora adesso in un’area di centro-destra. Altri partiti si spostano là dove ci può essere più consenso». Garofalo polemizza ma in maniera velata ed elegante, com’ è nel suo stile, e poi aggiunge: «In questo momento penso all’ampia fetta di indecisi , circa il 50% degli elettori, come si fa a spiegare loro alcune alleanze sino a ieri impensabili? Non nego che il mio partito ha qualche problema ma se guardo in casa degli altri i problemi vedo problemi ben più grossi. Resta il fatto- conclude Garofalo– che la scelta del mio amico Nino (Beninati ndr) è faticosa da accettare».
Intanto ,mentre il partito incassa il colpo subito a causa dell’ abbandono” di Beninati, in vista delle elezioni regionali viene ufficializzata la candidatura nel Pdl di Nino Germanà, che attualmente siede alla Camera dei Deputati. «Con lo stesso spirito ed entusiasmo che nel ’94 ha inaugurato la stagione politica di Silvio Berlusconi -dichiara Germanà- ho raccolto l’invito del nostro Segretario Angelino Alfano a presentare la mia candidatura alle elezioni del 28 ottobre per il rinnovo dell’Assemblea Regionale in Sicilia».
« In un momento in cui soffia il vento dell’antipolitica e i cittadini avvertono un forte disagio nei confronti della classe dirigente – continua – è giusto che si ritorni in piazza per instaurare un contatto diretto con tutti i siciliani che hanno bisogno di un segnale chiaro e netto di discontinuità rispetto al passato. Raccolgo la sfida, consapevole e forte dell’esperienza maturata in questi anni in Parlamento, durante i quali mi sono sempre fatto portatore delle istanze e delle esigenze provenienti dal mio territorio, e la mia candidatura è il segno tangibile che solo il confronto democratico potrà restituire la voce ai cittadini, riconquistando la loro fiducia». (Danila La Torre)
Quando poi dicono che i politici sono rimasti senza strategie.. Beninati va via dal pdl e va all’udc.. Gli era rimasto poco spazio nel pdl e ora tenta di traghettare in un partito raso al suolo dalla magistratura e dai sondaggi nazionali. Hanno tolto il nome di casini pensando che facesse effetto ma ho seri dubbi.
Non sopportano di rimanere fuori per una legislatura e questo li
massacrerà.
ha fatto benissimo l’on.le Beninati a lasciare il PDL, se a rappresentarlo oggi è Buzzattak
dopo che a Messina ,bUzzanca ha portato a termine in 4 anni il programma che si era prefissato (era solo suo il programma),è sconsolante che un suo alleato passi all’UDC.Ho non ha creduto al Buzzy oppure se stufato di una politica fallimentare portata avanti con disinvoluta e senza scrupoli.
UDC : unione dei cambi !
Un partito che accetta tutto…e tutti…bello vero? Ex an ex ds ex pdl ex mpa ex di ex…..che dire se questi si sentono di potere fare questo e quello vuole dire che pensano ai cittadini elettori come dei servitori privi di testa…non c’è futuro dunque per la sicilia perchè i suoi abitanti non sono in rivolta sociale per azzerare i disegni di politici capci solo di avere reso la Sicilia la Grecie dell’Italia un popolo mentalmente colonizzato dai potenti di turno…senza cultura vince la politica dei furbi.