Da oggi la proposta per la realizzazione dell'Autorità portuale dello Stretto approda a Roma, al tavolo del ministro Lupi. Domani sarà il sindaco Accorinti a portare il documento condiviso da partiti, ordini professionali e ateneo, al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Intanto oggi il Consiglio comunale voterà l'ordine del giorno, ma sull'argomento si registrano le perplessità di Vento dello Stretto: "E' stata fatta di necessità virtù, cambiando semplice Re ma restando sotto padrone".
L’Autorità portuale dello Stretto da oggi approda a Roma.
Il documento, che in mattinata sarà all’attenzione del Consiglio Comunale, nel pomeriggio finirà sul tavolo del ministro Lupi, mentre domani il sindaco Accorinti lo porterà a Renzi, nel corso dell’incontro concordato nelle scorse settimane.
Nel frattempo dopo il distinguo del sindaco di Milazzo, Carmelo Pino, che ha sottolineato come sarebbe stato preferibile battersi per difendere la specificità dell’Autorithy di Messina, la stessa posizione viene espressa in Consiglio comunale dai rappresentanti di Vento dello Stretto, il consigliere comunale Piero Adamo, l’ex consigliere Ciccio Rizzo, il presidente dell’associazione Ferdinando Croce, e Felice Panebianco, che con una nota spiegano i motivi delle loro perplessità.
“Di necessità virtù. È questo il commento che riteniamo appropriato dinanzi ai proclami trionfalistici del Sindaco e di buona parte della deputazione locale in relazione alla vicenda che sta interessando l’Autorità Portuale di Messina- scrivono Adamo, Croce, Rizzo e Panebianco– La creazione del cosiddetto “Sistema a tre punte”, sbilancia il baricentro verso lo Ionio calabro e l’alto Tirreno. Prova di ciò è data dalla presenza, dei porti di Palmi, Crotone e Corigliano, che scarsa relazione hanno con lo Stretto di Messina mentre sembra definitivamente volersi “regalare” realtà portuali importanti come Taormina e Giardini Naxos all’area di influenza di Catania”.
Per i rappresentanti di Vento dello Stretto quindi quella in atto sarebbe una scelta operata per evitare il peggio, una sorta di “male minore”, mentre la battaglia da fare sarebbe stata quella il riconoscimento della specificità dello Stretto di Messina.
“Nel piano a tre punte invece, come ben sottolineato dal Sindaco di Milazzo, Carmelo Pino,- prosegue la nota- finiranno per esser poco valorizzati il Porto di Milazzo e il sistema-Eolie. Diversi comuni, come Santa Marina di Salina, hanno richiesto l’adesione all’Autorità portuale, senza avere risposte dalla Regione. Del resto è innegabile la buona amministrazione di questi ultimi anni, culminata con un avanzo di bilancio di ben 50 milioni di Euro. Ciononostante, Messina – rassegnata a vivere “sotto padrone” – si limita a scegliere un differente Re”.
Adamo, Panebianco, Croce e Rizzo si soffermano poi sulla necessità di riaprire la questione della zona falcata, congelata ai tempi delle promesse di Lombardo, reiterate poi da Crocetta e dalla stessa Giusy Furnari quando si è insediata, senza però che si sia fatto un solo passo avanti di un centimetro.
Infine l’ultima frecciata riguarda la “governance” del futuro organismo, perché è chiaro che la Presidenza sarà calabrese.
“Attenderemo, in maniera critica che i fatti smentiscano le nostre preoccupazioni, nelle more prendendo atto della nuova maggioranza creatasi a supporto del Sindaco Renato Accorinti, che sul punto ci sembra acriticamente appiattito sull’asse Pd/Ncd/Udc, e che ha consentito che giunga in aula consiliare, soltanto il 25 agosto, un documento frettoloso e non condiviso in nome dell’esclusiva necessità di consegnarlo al Premier Renzi il giorno dopo”.
Il documento, nato dalla condivisione con ateneo, ordini professionali e partiti si basa su un principio, la necessità di “portare la portualità mediterranea a livelli e capacità di efficienza compatibili con quella del Mare del Nord, provvedendo, con l’aiuto di Bruxelles, ad adeguare la rete stradale, ferroviaria e di navigazione interna. Tra la fine del 2014 e il 2016 si svolgeranno appuntamenti decisivi nel processo di ideazione e costruzione di una Rete Trans-Mediterranea dei Trasporti (TMN T) ma al momento non sembra esserci una strategia unitaria”. Ma finora in Italia non esiste una rete di porti, quanto piuttosto una dispersione che non aiuta a fare sistema.
La Sicilia orientale sta diventando il terminale degli scambi con i Paesi della costa nord africana mentre Messina ha da sempre scommesso sulla capacità di intercettare i traffici lungo lo stretto.
“L’accorpamento dell’Autorità Portuale di Messina con Gioia Tauro e l’inserimento del porto di Reggio Calabria, e quindi di un’unica gestione delle infrastrutture marittime della costa siciliana e di quella calabrese, contribuisce alla realizzazione di un sistema portuale più competitivo nel bacino del Mediterraneo– si legge nel documento- L’Autorità Portuale di Gioia Tauro e dello Stretto, infatti, presenta una peculiarità nel panorama nazionale, ossia quello di possedere ben nove porti attivi, uno dei quali core (Gioia Tauro) e un altro comprehensive (Messina). Oltre ai tre porti esistenti sul versante messinese (Milazzo, Messina, Tremestieri), si aggiungono altri tre porti sul versante calabrese dello Stretto (Gioia Tauro, Reggio Calabria e Villa S. Giovanni), a cui occorre aggiungere gli altri porti calabresi (Palmi, Crotone e Corigliano). La sfida per Gioia Tauro è quella di diventare un regional port, ossia un luogo dove i container arrivano via mare, vengono aperti e distribuiti nel territorio. Sul versante siciliano, Milazzo con Giammoro offrono un territorio ben attrezzato per la sua base portuale, la presenza di importanti realtà industriali (energia, petrolchimico, cantieristica) e la disponibilità di aree industriali. La costruzione di una sinergia fra i due porti di Gioia Tauro e Milazzo può determinare vantaggi competitivi per entrambi e consentire la realizzazione di un sistema logistico-produttivo fra i più grandi d’Europa. E’ la realizzazione del modello del District Park dove, attraverso servizi di prima trasformazione e lavorazione intermedia, è possibile accrescere notevolmente il traffico delle merci. Un distretto, inoltre, che può trovare motivo di specifico interesse fiscale anche nello sfruttamento della zona franca, che può essere attivata nella zona del Mela, come estensione del punto franco istituito con L. 191/51 per il porto di Messina”.
L’Autorità portuale dello Stretto inoltre, secondo questo schema finirebbe con il candidarsi ad essere in prima fila per il trasporto dei passeggeri, tenendo anche in considerazione la posizione strategica e centrale nel Mediterraneo.
“Lo Stretto rappresenta, inoltre, un sistema strategico per la mobilità. Il fabbisogno di mobilità soddisfatto supera gli 8 milioni di passeggeri l'anno e colloca il sistema portuale, prevalentemente per effetto del contributo fornito da Messina, al primo posto in Italia e ottavo in Europa. L’Autorità Portuale dello Stretto si candida ad essere struttura di interesse nazionale nel traffico crocieristico e turistico. Messina, infatti,nel 2013 è stato il primo porto siciliano ed ottavo in Italia con 228 toccate e oltre mezzo milione di crocieristi; un ruolo destinato a crescere nel tempo con la realizzazione dell’Area Integrata dello Stretto”.
Il progetto guarda alla Città Metropolitana ed all’Area Integrata dello Stretto, nell’ottica di un sistema di gestione integrato delle infrastrutture portuali che comporterà un ridisegno delle politiche del trasporto urbano tra le due sponde ed una nuova configurazione dei collegamenti per l’aeroporto dello Stretto, nonché una riorganizzazione complessiva della mobilità nell’Area dello Stretto.
Rosaria Brancato
Taormina e Giardini possono far parte dell’autorità dello Stretto…..sono territorio messinese a tutti gli effetti….ed hanno il diritto di entrare a far parte di una nascente struttura di grande rilievo….
Taormina e Giardini possono far parte dell’autorità dello Stretto…..sono territorio messinese a tutti gli effetti….ed hanno il diritto di entrare a far parte di una nascente struttura di grande rilievo….
F I N A L M E N T E la politica con RENATO sindaco, scomparsa durante i mandati del barcellonese o pozzogottese e di Francantonio GENOVESE. RENATO sindaco è un sognatore concreto, sa bene che il documento sia il massimo che si possa ottenere, Messina con altro sindaco sarebbe rimasta fuori da tutto, troppo grande è la forza dei catanesi, parlo di quella economica e politica. A nessuno era venuto in mente di dare concretezza al progetto dell’AREA DELLO STRETTO per uscire dall’isolamento in cui siamo piombati per colpa grave di chi ha generato una economia messinese CHE MANGIA SE STESSA. Vi fornisco il link di un sogno, tanto caro al VENTO DELLO STRETTO, di quel Gianfranco SCOGLIO ideatore dei PROGRAMMI COMPLESSI, una di quelle cose che fanno sognare per ritrovarti con un pugno di mosche in mano appena sveglio. http://www.comune.messina.it/il-comune/ufficio-programmi-complessi/variante-mortelle-tono-documentazione-revisione-agosto-2012/relazione-di-incidenza.pdf
F I N A L M E N T E la politica con RENATO sindaco, scomparsa durante i mandati del barcellonese o pozzogottese e di Francantonio GENOVESE. RENATO sindaco è un sognatore concreto, sa bene che il documento sia il massimo che si possa ottenere, Messina con altro sindaco sarebbe rimasta fuori da tutto, troppo grande è la forza dei catanesi, parlo di quella economica e politica. A nessuno era venuto in mente di dare concretezza al progetto dell’AREA DELLO STRETTO per uscire dall’isolamento in cui siamo piombati per colpa grave di chi ha generato una economia messinese CHE MANGIA SE STESSA. Vi fornisco il link di un sogno, tanto caro al VENTO DELLO STRETTO, di quel Gianfranco SCOGLIO ideatore dei PROGRAMMI COMPLESSI, una di quelle cose che fanno sognare per ritrovarti con un pugno di mosche in mano appena sveglio. http://www.comune.messina.it/il-comune/ufficio-programmi-complessi/variante-mortelle-tono-documentazione-revisione-agosto-2012/relazione-di-incidenza.pdf
condivido x taormina e giardini che cmq non hanno un porto ma devono capire con chi lavorare…e se si finiva a catania avrebbero fagocitato per loro tutto il traffico crociere ! in Calabria nessun porto può fare crocierismo per questioni strutturali e Gioia Tauro può invece interfacciarsi per il traffico merci di piccolo cabotaggio essendo hub di attrazione per le grandi navi…..OCCORRE solo non finisca come per l’aeroporto perchè il calabrese è storicamente poco incline a condividere business infatti è fanalino di coda ovunque..speriamo bene!!
condivido x taormina e giardini che cmq non hanno un porto ma devono capire con chi lavorare…e se si finiva a catania avrebbero fagocitato per loro tutto il traffico crociere ! in Calabria nessun porto può fare crocierismo per questioni strutturali e Gioia Tauro può invece interfacciarsi per il traffico merci di piccolo cabotaggio essendo hub di attrazione per le grandi navi…..OCCORRE solo non finisca come per l’aeroporto perchè il calabrese è storicamente poco incline a condividere business infatti è fanalino di coda ovunque..speriamo bene!!
Una domanda nasce spontanea ma tutte queste brillanti menti(sindaco di Milazzo, Adamo, Croce, Rizzo e Panebianco,Vento dello Stretto) quando più di sei mesi fà si parlava di fusione delle autorità portuali a favore di Catania, Dove erano che idea hanno avuto, forse erano impegnati in altro ? Proporre invece di criticare è una Virtu solo di menti libere e non di grecari di altri.
Una domanda nasce spontanea ma tutte queste brillanti menti(sindaco di Milazzo, Adamo, Croce, Rizzo e Panebianco,Vento dello Stretto) quando più di sei mesi fà si parlava di fusione delle autorità portuali a favore di Catania, Dove erano che idea hanno avuto, forse erano impegnati in altro ? Proporre invece di criticare è una Virtu solo di menti libere e non di grecari di altri.