Tutti giù dal treno, i sindacati sul piede di guerra: vogliamo spiegazioni

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mercoledì 13 Luglio 2016 - 09:02

Filt Cgil,Fit Cisl, Uilt Orsa, Trasporti Ugl e Fast Consfal firmano un lungo documento per sapere cosa è stato deciso deciso nell’incontro tenutosi al Ministero dei Trasporti il 5 luglio scorso ed avanzano richieste precise ai vari destinatari

Un lungo documento (vedi versione integrale in download) per chiedere di fare chiarezza sul traghettamento dei treni a lunga percorrenza nello Stretto di Messina. A sottoscriverlo sono Filt CgFit Cisl, Uilt Orsa, Trasporti Ugl e Fast Consfal, che si rivolgono al ministro Delrio, all’amministratore delegato di Rfi Gentile, al responsabile di RFI Comparto Navigazione Messina Rogolino, al Comandante della Capitaneria di Porto Messina Lagana’ e per conoscenza alla Prefettura di Messina e alla coordinatrice Tribunale del Malato Messina Angela Rizzo.

Un, non meglio specificato, intervento della Capitaneria di Porto di Messina ha innescato il caos nel servizio di traghettamento dei treni a lunga percorrenza nello Stretto di Messina , una segnalazione di Non Conformità su Nave Scilla ha procurato la reazione confusa dell’azienda RFI che ha ordinato ai Comandi di bordo di far scendere i viaggiatori dal treno, anche dai treni notte, prima della traversata dello Stretto. Ancora oggi non si riesce a capire se siano intervenute nuove norme per la sicurezza o se i precedenti Comandi della Capitaneria di Porto e le Direzioni di RFI che si sono succedute abbiano operato per 115 anni con leggerezza, esponendo a rischio l’incolumità dell’utenza e degli equipaggi”, scrivono i sindacati .

Le organizzazioni sindacali vogliono sapere “cosa si è deciso nell’incontro tenutosi al Ministero dei Trasporti il 5 luglio u.s. a cui hanno preso parte RFI e Capitaneria di Porto” , lamentando nel documento di non essere stai coinvolti in un tema così delicato e sottolineando l’assurdità dei continui ricorsi a «ordini di servizio improvvisati che spesso contrastano fra loro».

«A pagarne le conseguenze- scrivono – è l’utenza della fascia sociale più debole che usa il servizio per i costi contenuti rispetto alle alternative, per non parlare dei viaggiatori portatori di handicap, con mobilità ridotta, che devono affrontare l’avventura di scendere dal treno e risalire dopo mezz’ora in assenza delle strutture adatte allo scopo».

Il Tribunale del Malato, per voce della coordinatrice Angela Rizzo, afferma che vengono “violate sia la convenzione sui diritti delle persone con disabilità che la legge 67 del primo marzo 2006 in materia di misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni“.

Il silenzio tattico dell’azienda – si legge ancora nel documento – lascia spazio al sospetto di opportunismo volto al progetto di sbaraccamento del servizio essenziale, anche per le dichiarazioni della Capitaneria di Porto che ha più volte specificato di aver rilevato alcune “Non Conformità” solo su Nave Scilla mentre l’azienda, con inedito zelo, ha ritenuto opportuno estendere immediatamente il provvedimento in tutte le navi esclusa N/T Messina che in seguito è stata autorizzata ad effettuare il traghettamento con i passeggeri a bordo treno.”

Per i sindacati, “fin quando non saranno concretamente realizzate e funzionanti eventuali alternative, il traghettamento dei treni resta l’unico sistema per onorare il diritto costituzionale alla continuità territoriale, soprattutto dopo il recente status di insularità riconosciuto alla Sicilia che prevede investimenti, non certo ulteriori tagli e disservizi a un sistema già vetusto ai limiti delle condizioni civili”.

Per quanto sopra esposto, Filt CgFit Cisl, Uilt Orsa, Trasporti Ugl e Fast Consfal chiedono: “a RFI un incontro urgente per essere informate sull’evolversi della delicata questione; alla Capitaneria di Porto di Messina di chiarire se la Non Conformità è riferita solo a Nave Scilla e/o di chiarire per quali principi normativi è stata estesa a tutta la flotta ferroviaria; al Ministero dei Trasporti di attivarsi per normare definitivamente la navigazione dei treni a lunga percorrenza nello Stretto di Messina che per questioni strutturali non è assimilabile al traghettamento di veicoli motorizzati su navi Ro-Ro”.

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