Le condizioni di Biagio, nel primi giorni di agosto, si erano aggravate. La notte di sabato 5 agosto ha smesso di respirare. Domani martedì 8 Agosto, alle ore 10:30 nella Chiesa San Nicolò di Ganzirri l'ultimo saluto al "gigante buono"
Biagio Nicotra aveva 32 anni, soffriva di una serie di patologie che, negli ultimi mesi, soprattutto a causa di problemi respiratori, lo avevano costretto più volte a ricoverarsi, l'ultima il 1 agosto al Papardo, dove in seguito all'aggravarsi della situazione respiratoria, è morto nella serata di sabato 5 agosto.
In questi mesi, nel gruppo Facebook creato da familiari ed amici appositamente per dare informazioni sulla condizione di salute di Biagio, era stata lanciata la campagna social #unlettoperbiagio, con conseguente apertura di una raccolta fondi destinata all'acquisto di un letto bariatrico a tre motori, presidio prescritto dal medico della struttura ospedaliera, di cui Biagio necessitava per poter continuare a respirare anche da sdraiato, cosa che, senza quel letto, gli risultava impossibile, costringendolo a dormire seduto, per quanto gli fosse difficile.
Ma, purtroppo, né l'attenzione dei suoi cari, né la raccolta fondi, hanno potuto impedire quel che è accaduto e sarebbero tante le considerazioni da fare in merito a questa vicenda, le colpe da distribuire, i colpevoli da individuare. In primis per quanto riguarda la figura di una persona, da come si apprende da quanto dichiarato dai familiari, che si sarebbe avvicinata a Biagio, spacciandosi per un assistente sociale e convincendo a firmare Biagio una delega per occuparsi del suo caso, inoltrando però all'Asp una richiesta per una carrozzina elettrica, inutile per Biagio, invece del letto che i medici aveva indicato di comprare.
Sicuramente c'è da domandarsi come mai, per avere una presidio medico che a Biagio spettava di diritto, ci sia stato bisogno di alzare un tale polverone mediatico. Ma quello che è certo è che bisognerà fare chiarezza sul ruolo di pseudo assistente sociale nella storia di Biagio e di come le pastoie burocratiche abbiamo contribuito alla sua morte.
Nelle intenzioni di Biagio e dei suoi familiari vi era l'intenzione di presentare una denuncia alla Procura della Repubblica, per la truffa subita da tale soggetto, non appena si sarebbe ripreso, e di trasferirsi in un centro specializzato di Palermo per iniziare il percorso che gli avrebbe potuto salvare la vita. Ma non potevano aspettarsi un così veloce e grave peggioramento della sua situazione di salute.
Domani, martedì 8 Agosto, alle ore 10:30 nella Chiesa San Nicolò di Ganzirri, i familiari, gli amici, e tutti coloro che hanno lottato e sofferto con lui in questa battaglia, rivolgeranno l'ultimo saluto al "gigante buono", nella speranza che la sua storia e il suo sacrificio, possano essere d'esempio affinché tali tragedie non accadano più.
Anche la redazione di Tempostretto nelle scorse settimae si è occupata del caso di Biagio, un approfindimento sulla sua storia potete trovarlo al link di questo servizio.