Coronavirus, domenica 7 marzo Reggio Calabria scende in piazza: un «assordante silenzio» per chiedere Piano vaccini e tamponi a carico della Regione
Un «raduno democratico apolitico, apartitico del popolo reggino che vuole manifestare positivamente con un assordante silenzio».
Questa è la forma di protesta individuata per il pomeriggio (inizio ore 16,30) di domenica prossima, 7 marzo, per chiedere misure antiCovid realmente adeguate alla drammatica situazione anche a Reggio e in Calabria.
Alle porte c’è una «manifestazione silenziosa a favore di una Sanità a misura d’uomo», si legge nel volantino di lancio dell’iniziativa.
Le rivendicazioni
Le richieste che si vogliono rivendicare – seppure a bocche cucite – con la protesta di dopodomani sono «un Piano di vaccinazione antiCovid pubblico, una scala di priorità che veda in testa gli anziani, i soggetti fragili, i soggetti più esposti e via via tutti gli altri», ma pure «l’allestimento di tanti punti vaccinali pubblici e privati accreditati su tutto il territorio, un’organizzazione che eviti lunghe attese con appuntamenti precisi, un servizio di vaccinazione a domicilio per i malati e i diversamente abili, il coinvolgimento di tutti i volontari sanitari e non, un’organizzazione globale semplice ma efficace per evitare favoritismi».
I tamponi? «Li paghi la Regione»
In particolare, i promotori dell’iniziativa chiedono «che la Regione Calabria ponga a suo carico tutti gli esami diagnostici per il Covid su prescrizione del medico di famiglia», in quanto «non è possibile gravare ulteriormente sul bilancio familiare per esami che sono irrinunciabili per chi lavora, per chi viaggia, per i meno fortunati».
Tra le altre rivendicazioni, si chiede con forza «che vengano date informazioni precise sui comportamenti da tenere in caso di positività».
E certo non è specificato nel volantino, ma sullo sconforto presupposto della manifestazione pesano – e non poco – le immagini poco edificanti in arrivo in questi giorni da Palazzo Campanella, che lato sala “Federica Monteleone” è diventato un grande centro vaccinale antiCovid per over 80 ma non proietta certo una buona immagine della nostra terra in genere e della Calabria della Sanità in particolare.