Donazione di sangue in crescita, Fasted Messina: "Grazie a chi dona, serve un impegno costante"

Donazione di sangue in crescita, Fasted Messina: “Grazie a chi dona, serve un impegno costante”

Giuseppe Fontana

Donazione di sangue in crescita, Fasted Messina: “Grazie a chi dona, serve un impegno costante”

sabato 05 Ottobre 2024 - 09:40

Il presidente Tony Saccà lancia l'appello ai più giovani: "La donazione diventi uno stile di vita. A noi talassemici regalate del tempo da vivere"

MESSINA – Mentre l’Avis Messina esulta per i risultati raggiunti nel mese d’agosto, con un importante aumento di donazioni che dovrebbe portare la città a chiudere l’anno con un incremento di sangue raccolto rispetto al 2023, anche le altre associazioni applaudono alla voglia dei messinesi di aiutare il prossimo. Su tutte, una delle dirette interessate è Fasted, Federazione Associazioni Siciliane di Talassemia, Emoglobinopatie e Drepnaocitosi, impegnata sul territorio messinese dal 2017.

Il racconto di Tony Saccà

Il presidente dell’associazione Tony Saccà, intervistato da Tempostretto, ha parlato dell’attività della sua associazione: “Stiamo lavorando da sette anni per informare i cittadini sulla donazione di sangue e questo lavoro sta ripagando. Abbiamo promosso diversi eventi, come il ‘Premio Messina città del dono’ attraverso il cui abbiamo incontrato circa mille ragazzi. Spingiamo tanto sull’informazione e sulla sensibilizzazione, dando supporto anche alle associazioni di volontariato che si occupano di raccolta sangue in tutta la provincia di Messina. Siamo circa 140 i pazienti con talassemia in provincia e mettiamo le nostre esperienze e testimonianze a disposizione per far conoscere alle persone cos’è la talassemia e l’importanza della donazione di sangue”.

“È un problema di mancanza di informazione – ha proseguito Tony Saccà -. Sette anni fa ci siamo proposti un doppio lavoro: uno di impatto, per arginare la grave carenza di sangue, e uno a lungo termine. La carenza non è più così grave come prima, anche se Messina manca di sangue perché la maggior parte viene importato da altre province e altre Regioni. C’è stato un miglioramento e ci fa essere positivi. L’altro a lungo termine riguarda l’informazione e la voglia di migliorare ancora”.

La vita di un talassemico

Ma come vive un talassemico? “Il talassemico, per vivere, necessita di trasfusioni di sangue. Questa per noi è la medicina più importante. Facciamo anche altre cure, usiamo medicinali, ma la cosa più importante resta il sangue e non si trova in farmacia. Io ho cominciato da piccolissimo, a 11 mesi, e ne faccio una ogni due settimane. Le trasfusioni devono essere fatte continuamente e chiaramente è una terapia pesante, ma più pesante è il pensiero di non trovare il sangue. Perché si sta male, il sangue ci serve per poter affrontare una vita dignitosa. La paura è quella di dover rimandare di giorni o di settimane la terapia trasfusionale e questo ci crea gravi problemi: dolori alle ossa, alle gambe, alle spalle, alla schiena, e sofferenze per tutti gli organi. I nostri appelli continui sono ai nuovi donatori, che lo facciano come stile di vita. Non facciamo appelli alla donazione una tantum, ma a una donazione che diventi costante per aiutare realmente e salvare le persone”.

“Con il ‘premio Messina città del dono’ abbiamo lanciato un messaggio completo alla donazione – ha proseguito il presidente di Fasted – toccando in maniera diversa certi argomenti. Penso che siamo riusciti a solleticare l’attenzione dei più giovani, tanto che le risposte maggiori le abbiamo avute dagli adolescenti che ancora non possono donare ma che sono tornati a casa dalle famiglie a dire: donate. Questo volevamo fare, far capire loro la bellezza del dono e della condivisione, che può riguardare tutto, anche la merenda o il tempo per i compiti insieme, oltre a qualcosa di più importante come la donazione di sangue. Vogliamo ripetere questo evento perché il nostro futuro è da affidare a questi giovani. Solo loro possono aiutarci nei prossimi anni a diventare anziani”.

“Serve l’aiuto di tutti

Importantissimo anche fare rete: “Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, anche delle istituzioni e soprattutto con le ultime due amministrazioni abbiamo trovato terreno fertile. Mi auguro che se dovessimo ripartire con il premio anche quest’anno la giunta ci dia una mano. Noi collaboriamo con tutti, anche con l’Asp e con le direzioni degli ospedali, che sanno che siamo dei rompiscatole ma che lo facciamo per aiutare la gente e quelle persone che chiedono soltanto di poter vivere una vita dignitosa. C’è chi dagli anni ’70 ne ha visti di tutti i colori. Vogliamo soltanto arrivare a una anzianità dignitosa in futuro”.

Infine, appunto, il futuro: “La mia associazione fa il massimo, il mio sogno? Arrivare all’autonomia di sangue nella provincia di Messina. Ci stiamo lavorando, ma siamo molto lontani. Per noi aumentare anche gradualmente, anno dopo anno, è cruciale. Il mio appello è alle giovani leve ma anche a persone più grandi: andate a donare, perché donate del tempo in più a chi ne ha bisogno. Io dico sempre che quando ricevo una trasfusione sto ricevendo in realtà altri 15 giorni. Siamo a scadenza continua, come i telefonini che hanno bisogno di un ricarica. Ma le nostre non sono ricariche che si trovano con una semplice presa elettrica. Andate a donare, le nostre ricariche sono queste”.

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