Reg Green in questi giorni in visita in Italia per ricordare il figlio. A Messina, unica tappa siciliana, per testimoniare l’ “effetto Nicholas”
Sono passati vent’ anni da quando Nicholas Green, il bimbo americano di sette anni, in vacanza con la famiglia nel 1994, venne ucciso sulla Salerno Reggio Calabria da assassini che sbagliarono obiettivo.
Martedì 23 settembre il padre, Reginald Green, torna al policlinico di Messina, in cui tutto ha avuto fine e al tempo stesso inizio e dove venne eseguito il prelievo di organi che ha dato nuova speranza a sette persone.
A partire dalle 10 il palazzo dei congressi dell’AOU G. Martino ospiterà un incontro – aperto al pubblico e ai giornalisti – dal titolo “L’effetto Nicholas”. La donazione di organi nei tuoi pensieri , promosso per alimentare una cultura consapevole su tale argomento.
Quella nella città dello stretto è l’unica tappa siciliana di un tour che vede il Sig. Green in questi giorni in giro per l’Italia per ricordare il figlio e per continuare a testimoniare che di donazione di organi si deve parlare.
Una giornata, il 23, durante la quale il tema della donazione e dei trapianti sarà analizzato sotto più punti di vista: dalla realtà regionale con il ruolo dei diversi attori che, a livello centrale e locale, entrano in campo, fino alle esperienze dirette di chi ha donato, di chi ha ricevuto e oggi vive perché qualcuno, come Nicholas, è stato così generoso.