Alcune dichiarazioni del primo cittadino in conferenza stampa hanno provocato la reazione sdegnata della consigliera di parità Mariella Crisafulli e dei coordinatori dei Verdi Raffaele Scirocco e Raffaella Spadaro. Stranisce invece la non reazione dell’assessore Panarello, che aveva sollevato il caso della scarsa presenza in giunta di donne
«Non ho nominato un assessore donna solo perché non ne ho trovato una con le competenze di Sebastiano Pino». La frase pronunciata dal sindaco Renato Accorinti nella conferenza stampa di presentazione del nuovo componente della giunta ha mandato su tutte le furie la consigliera di parità Mariella Crisafulli ed i coordinatori dei Verdi cittadino Raffaele Scirocco e provinciale Raffaella Spadaro, firmatari di due diversi documenti dai toni particolarmente duri.
In una nota inviata non solo al sindaco Accorinti ma anche ai vertici di Governo e Regione, Mariella Crisafulli si dice «esterrefatta» per le affermazioni del primo cittadino.
La consigliera di parità ricorda che, in virtù di una sentenza del Tar Calabria, «il sindaco ha l’obbligo di svolgere indagini conoscitive nella società civile o nel proprio bacino territoriale”, naturalmente tenendo conto degli orientamenti etico-politici di chi interpella».
Per la Crisafulli, quindi, «soltanto dopo una ricerca così dettagliata avrebbe potuto fare tale affermazione».
La consigliera di parità sottolinea inoltre che la legge 215 del 2012 ribadisce di inserire negli Statuti comunali norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna” e di “garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte.
Crisafulli cita anche la cosiddetta legge Delrio di aprile 2014, in base alla quale “nelle Giunte e nei Comuni con popolazione superiore ai 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può rappresentato in misura inferiore al 40%»; e la Legge regionale, che stabilisce che la Giunta deve essere composta in modo da garantire la rappresentanza di entrambi i generi.
«Le donne– scrive la consigliera di parità – nel 2015 non sono e non vogliono essere una “categoria protetta”, ma persone che con pari dignità e competenza possono concorrere alla pari ad operare un cambiamento profondo nella nostra società».
Secondo la Crisafulli, «le norme servono da grimaldello per scardinare una mentalità maschilista che
continua ad oscurare competenze e talenti femminili, per arrivare ad una piena partecipazione che sia
frutto non di mere imposizioni di norme ma che diventi l’espressione di una società veramente civile».
Mariella Crisafulli non si arrende all’idea di una sola donna nell’esecutivo di Palazzo Zanca ed invita espressamente il sindaco «a rivedere la composizione della Giunta comunale che ritengo illegittima garantendo un giusto e opportuno riequilibrio di rappresentanza di genere».
Anche i Verdi di Messina-fanno sentire la loro voce e per bocca di Raffaella Spadaro e Raffaele Scirocco chiedono le dimissioni dell'Assessora alle Pari Opportunità Patrizia Panarello.
Sollecitano inoltre il sindaco Accorinti «per le sue esternazioni misogine» e alla stessa Assessora Patrizia Panarello «per non aver preso le distanze» a scusarsi «con la cittadinanza e soprattutto con le cittadine messinesi, in quanto riteniamo che un politico non possa dire che nella nostra città non ci siano donne che abbiano una determinata competenza». –
«Noi Verdi – conclude il documento- per l'ennesima volta screditiamo questa Giunta per aver fatto fallire il cambiamento ideologico, politico e morale che si diceva di volere durante la campagna elettorale, ricordando al nostro Sindaco che una politica che non tiene conto della parità di genere è altamente non laica, non civile e antidemocratica».
Il sindaco Accorinti rischia di essere travolto da una nuova valanga di polemiche sul caso delle pari opportunità. La cosa singolare è che la prima a sollevare la questione relativa alla pressoché totale assenza di donne in giunta è stata proprio Patrizia Panarello, con una lettera in cui chiedeva espressamente al primo cittadino la nomina di un’assessora (vedi correlato). Ma per Accorinti si è trattato solo di « un atto dovuto, avendo lei la delega alle pari opportunità ». In altre parole, per il sindaco, il suo assessore ha scritto quella lettera perché doveva e non perché ci credesse davvero. Alle parole del sindaco, l’assessore Panarello – seduta ad un metro da lui in conferenza stampa- non ha peraltro replicato, limitandosi a ricordare i suoi personali sacrifici di donna e madre lavoratrice. (DLT)
Le pari opportunità offendono le donne. Una persona dev’essere scelta esclusivamente per i propri meriti. Se davvero volete difendere le donne,erogate un’indennità a tutte le casalinghe disoccupate che spesso sono sacrificate ripetto ai loro omonimi maschili per vari motivi. In questo modo avranno più possibilità di studiare o cercare una sistemazione migliore così la prossima volta, ci saranno più uomini casalinghi e più donne in carriera.
Le pari opportunità offendono le donne. Una persona dev’essere scelta esclusivamente per i propri meriti. Se davvero volete difendere le donne,erogate un’indennità a tutte le casalinghe disoccupate che spesso sono sacrificate ripetto ai loro omonimi maschili per vari motivi. In questo modo avranno più possibilità di studiare o cercare una sistemazione migliore così la prossima volta, ci saranno più uomini casalinghi e più donne in carriera.