A processo a luglio 7 componenti della famiglia di Villaggio Aldisio dove spacciavano anche donne e minori.
Comincerà in estate il processo “Affari di Famiglia“, l’indagine dei Carabinieri di Messina sullo spaccio di droga a conduzione familiare a Villaggio Aldisio che coinvolgeva anche le donne e i ragazzini del gruppo.
I pubblici ministeri Antonella Fradà e Roberta La Speme hanno chiesto ed ottenuto dal Giudice per l’udienza preliminare Fabio Pagana il rinvio a giudizio di 7 dei 9 indagati e la prima udienza del processo di primo grado è stata fissata al 15 luglio prossimo davanti i giudici della I sezione collegiale Penale del Tribunale
Restano alla sbarra, quindi, le persone incastrate dai Carabinieri col blitz del: il pregiudicato Tommaso Giacobbe del ’52 e l’omonimo nipote del 2000, Giuseppa Leonardi, Lucia Villari, Cristina Lisa, Paolo Scivolone e Angelo Parisi.
Torneranno davanti al Gup per essere giudicati, invece, Santino Di Stefano e Rosina Giacobbe, ieri stralciati e ammessi all’abbreviato insieme ad altri indagati che già in precedenza avevano optato per il rito alternativo.
L’operazione risale allo scorso 11 novembre e scattò in concomitanza dell’operazione Cesare . Indagando sui traffici del clan di Giostra i Carabinieri arrivarono ai pusher dei Giacobbe, scoprendo che dopo gli arresti di Tommaso Giacobbe e dell’omonimo nipote, a continuare gli affari erano le donne di famiglia.
Associazione finalizzata allo spaccio di hashish, marijuana ma anche cocaina e singoli episodi di spaccio, nei primi mesi del 2019, le accuse contro tutti e nove. Una di loro utilizzava il figlio minorenne per la sua attività di cessione di stupefacenti.
Hanno difeso gli avvocati Salvatore Silvestro, èPietro Venuti, Massimo Marchese, Rina Frisenda e Tino Celi.