Rifondazione Comunista bacchetta Accorinti: “I migranti a Bisconte? Un’altra Mineo”

Rifondazione Comunista bacchetta Accorinti: “I migranti a Bisconte? Un’altra Mineo”

Eleonora Corace

Rifondazione Comunista bacchetta Accorinti: “I migranti a Bisconte? Un’altra Mineo”

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lunedì 31 Marzo 2014 - 11:35

Dopo l’incontro con il Ministro Alfano e il Sindaco Renato Accorinti in cui è stato discusso anche il problema dell’accoglienza ai migranti, il circolo Peppino Impastato di Rifondazione Comunista di Messina, frena gli entusiasmi dell’Amministrazione sull’ipotesi di istituire un centro di accoglienza nei locali della Caserma di Bisconte. “Sarebbe un’altra Mineo”, avvisano i Comunisti.

Migranti e diritti, il dramma continua. Il sistema della prima accoglienza, vista l’onda dei nuovi sbarchi che hanno portato sulle coste della Sicilia migliaia di persone, è allo sbando. Quello di accoglienza integrata, che ha come modello principe lo Sprar – il sistema di protezione richiedente asilo e rifugiati dell’Anci – con i suoi 14.000 posti previsti in tutta Italia, stenta a mettersi in moto. Un problema che dall’Ottobre scorso investe anche la città di Messina, che con l’istallazione di una tendopoli per accogliere i richiedenti asilo, si è andata immediatamente ad unire agli scandali in materiasi di immigrazione, a livello nazionale. Gli esiti negativi delle relazioni dell’Azienda Sanitaria e la pressione della società civile, non hanno portato alla chiusura del campo profughi, che nel frattempo, senza uno specifico statuto giuridico, funziona da centro di smistamento sullo stile degli ex Centri Puglia. Da qualche mese il Ministero della Difesa ha concesso di dismettere la Caserma in località Bisconte, e quello degli Interni, spinge per realizzare nello spazio immenso dell’area un centro di prima accoglienza. Un’ipotesi che il Comune sembra accogliere ma che suscita apprensione tra associazioni e società civile. Il Circolo Peppino Impastato di Rifondazione Comunista esprime le sue preoccupazioni con un comunicato ufficiale:

“E’ necessario un cambio di rotta e le stesse comunità locali non devono accettare i patti che vuol firmare il governo nazionale in materia di accoglienza. E questo è solo uno degli aspetti che riguardano la materia. Come abbiamo detto la gestione dell’accoglienza finora realizzata a Messina è inaccettabile. Il governo Renzi non ha alcun interesse a operare né cambiamenti né reali controlli su come vengono gestiti i fondi nei vari centri di primo soccorso fino alla tragica situazione dei CARA, come quello di Mineo”.

A preoccupare i membri del circolo e di altre associazioni – come il Circolo Arci Thomas Sankara artefice di uno striscione di protesta – la visita a Messina del ministro Alfano e l’incontro con Renato Accorinti proprio sul tema del centro da allestire nella caserma di Bisconte.

“Ieri, il ministro Alfano ha visitato Messina e ha parlato di accoglienza – scrive il Circolo comunista- Da alcune settimane il primo cittadino di Messina parla di ripristinare l’ex caserma di Bisconte per farla diventare un centro per l’accoglienza. La struttura stessa dell’ex caserma chiama inevitabilmente associazioni con altre realtà come quella del CARA di Mineo, diventato ormai quasi un ricettacolo di esseri umani costretti a vivere in condizioni drammatiche nell’attesa di essere convocati dalle commissioni d’esame. Non ci sono elementi che ci possano far pensare o far credere che ci si voglia orientare in un’altra direzione, proprio perché lo stesso governo Renzi non ha mostrato un cambio di linea ed è palese che tra ritardi e vari disinteressi, in questi mesi non si è lavorato per l’allargamento del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR). Anzi le oltre 4000 persone che attualmente sono presenti in Sicilia continuano ad essere stipati in centri e tendopoli”. Un monito per invitare l’amministrazione a riflettere, dunque. Come dire che non basta togliere i migranti dalle tende, se poi si realizza un’altra Mineo – con migliaia di persone costrette a vivere in un regime di semilibertà, prive di autonomia nei pasti e nella gestione delle finanze e abbandonate in un’estenuante attesa per conoscere il proprio destino – un mega Cara, direttamente nel centro urbano.

Analizzando la situazione a livello regionale e nazionale, con migliaia di persone raccolte direttamente nel Canale di Sicilia dai mezzi militari impegnati nell’operazione Mare Nostrum – operazione considerata non di soccorso ma “ di controllo” militare del Mediterraneo – è chiaro secondo i comunisti che il governo nazionale non ha nessuna intenzione di cambiare rotta e che dietro gli slogan umanitari prolifera solo il profitto di pochi:

“Il governo è in ritardo sulla realizzazione di strutture adeguate all’accoglienza dei richiedenti asilo. Ma sappiamo anche che le stesse prefetture a livello territoriale non si presentano a tasche vuote davanti ai Comuni, alle cooperative sociali per trovare una soluzione. Infatti si avvalgono del famoso finanziamento dell’Unione Europea che prevede un corrispettivo di circa trenta euro a richiedente asilo. Di fronte a questa politica è chiaro che i richiedenti asilo sono un bel business da gestire e sicuramente è certo che ai migranti non entra un euro in tasca perché tutto va a favore dei gestori”.

Da qui le richieste del Circolo di rifondazione per affrontare la situazione: “E’ necessario attivare tavoli di coordinamento che finalmente affrontino la situazione e non nella solita maniera emergenziale, ma umana, in linea con gli standard europei della prima accoglienza, con l’utilizzo di sprar o reti solidali che accolgano un numero di persone che possano vivere in situazioni dignitose.

Va chiesta maggiore trasparenza nella gestione dell’accoglienza e soprattutto auspichiamo un maggior confronto con il sindaco Accorinti attraverso un incontro pubblico con vari soggetti presenti sul territorio, affinché si discuta sulle strutture di accoglienza”.

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