Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti chiedono un confronto al nuovo Cda e puntano il dito sull'uso eccessivo dello straordinario. Preoccupato anche l'ex assessore Gaetano Cacciola
«Abbiamo il timore che la nuova direzione Atm si prepari ad un drastico taglio al servizio pubblico». L’allarme è di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che oggi, dopo il blitz notturno del sindaco De Luca sui bus Atm, tornano a ribadire che l’unica via percorribile dev’essere l’efficientamento e la rimodulazione dei servizi secondo le esigenze dell’utenza. «Non siamo certo per gli sprechi ed in quest'ottica si può operare, speriamo non basandosi su blitz pittoreschi all'alba di un lunedì di agosto, ma con studi seri di settore come fece l'Università per la frequentazione del tram- scrivono i segretari Massimiliano Parisi, Lillo D’Amico e Michele Barresi -. Di certo i bus vuoti non servono a nessuno ma, oltre i numeri, resta alla base la necessità di garantire un servizio pubblico e sociale che non potrà mai essere a mercato e che anche per legge si basa solo sul 35% dei ricavi da biglietto, obbiettivo raggiunto da pochissime aziende di Tpl. Con risorse pubbliche bisogna comunque fornire servizi alle fasce più deboli e alle periferie più disagiate»
I sindacati intanto hanno già inviato una nota al sindaco De Luca, a tutto il nuovo Cda Atm, al nuovo direttore facente funzioni e al prefetto, mettendo in luce ancora una volta preoccupazioni e incertezze.
«Le recenti vicende giudiziarie che hanno visto interessata anche l’Atm creano profonda preoccupazione nelle segreterie sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sull’odierna situazione gestionale e operativa dell'Atm che appare in un frangente di evidente criticità e di declino del servizio offerto.
A preoccuparci –spiegano Parisi, D’Amico e Barresi – sono il futuro occupazionale e i livelli salariali degli oltre 500 dipendenti ed il futuro del servizio pubblico urbano cittadino che nelle ultime settimane ha fatto riscontrare una pericolosa flessione in termini di efficienza puntualità e produzione, con una media di 15 corse bus soppresse giornalmente con punte di 25 linee giornaliere saltate e volumi di lavoro straordinario all'esercizio ai limiti della normativa.
Abbiamo forti preoccupazioni per un’azienda decapitata e rimasta senza una dirigenza generale e amministrativa che non può essere guidata da funzionari supplenti che non possiedono i titoli richiesti per il ruolo di direttore e le esperienze necessarie ad una guida dirigenziale e organizzativa quanto mai delicata.
Comprendiamo quanto sia complicato anche per il nuovo Cda governare l'azienda ereditata in una fase temporale così critica e senza un piano industriale di riferimento, ma temiamo già dal prossimo 16 agosto, se sarà ulteriormente ridotta la forza lavoro degli autisti, l'inevitabile ridimensionamento del servizio gommato, con pesanti ricadute sull'utenza alla riapertura della scuole, ma anche sugli stessi lavoratori che hanno negli ultimi anni hanno legato il proprio salario alla produttività dell'azienda scommettendo nel rilancio e non nella flessione dell'offerta.
Non possiamo consentire che sia tutta la forza lavoro a pagare, senza colpe, gli effetti di problematiche giudiziarie e successive ricadute gestionali che ne penalizzerebbero economicamente il salario di produttività e le condizioni lavorative. A tal proposito già segnaliamo turni di lavoro all'esercizio con una mole di straordinario insostenibile e possibili ripercussioni sulla sicurezza di chi guida e pertanto chiediamo una immediata verifica ed un report dettagliato delle ore di straordinario effettuato dagli autisti nei mesi di luglio e agosto 2018».
Lo scorso 30 luglio, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno interrotto per senso di disponibilità le procedure di sciopero, lasciandole tuttavia sospese. Alla luce delle recenti criticità sopraggiunte, chiedono un urgente confronto al nuovo Cda "che reputiamo indispensabile visto il momento di forte criticità che l'azienda sta affrontando e per evitare possibili conflittualità tra le parti in un frangente in cui reputiamo al contrario necessaria la massima collaborazione nel rispetto dei ruoli".
E' preoccupato anche l'ex assessore alla mobilità, Gaetano Cacciola, pure per gli strascichi dell'operazione Terzo Livello: "I cittadini che avevano ripreso fiducia nell’uso del mezzo pubblico ora si sentono nuovamente incerti: passerà o non passerà il mio autobus? Per recuperare i cittadini all’uso del tpl ci vogliono anni, per far perdere loro la fiducia, bastano due giorni. Sarà molto dura dopo, per chi ritiene che il trasporto pubblico sia il motore della mobilità sostenibile nelle città, fare in modo che i cittadini lascino le auto a casa".