Il rettore Tomasello si difende: «Rivendico e con forza la mia estraneità ai fatti»

Il rettore Tomasello si difende: «Rivendico e con forza la mia estraneità ai fatti»

Danila La Torre

Il rettore Tomasello si difende: «Rivendico e con forza la mia estraneità ai fatti»

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venerdì 22 Febbraio 2013 - 08:24

Il Magnifico, condannato in primo grado a tre anni e sei mesi, non ha alcuna intenzione di dimettersi .E in una lettera invita la comunità accademica ad interrogarsi «sulle improprie conflittualità che, ancorché limitate, continuano a persistere al suo interno, portando a un inevitabile autolesionismo»

Il rettore Francesco Tomasello resta in sella. La condanna in primo grado a tre anni e sei mesi per le presunte pressioni esercitate nel Concorso alla Facoltà di Veterinaria non avrà alcuna conseguenza sul proseguo del suo mandato, come lui stesso riferisce in una lettera scritta alla comunità accademica esattamente 24 ore la lettura della sentenza .

«Carissimi- si legge testualmente nella missiva – non entro nel merito di una decisione giudiziale che mi riguarda e si riferisce a condotte che, comunque, non ho in alcun modo tenuto . Mi rivolgo a voi che conoscente le ineludibili norme di legge e la fisiologia delle dinamiche universitarie e sapete perfettamente che le condotte addebitatemi non sarebbero state praticabili, in nessun caso e da parte di nessuno, meno che mai alla luce dei vigenti ordinamenti. Risulta, altresì, chiaro che le storie personali di correttezza e di dedizione istituzionale rischiano di perdere valore nell’altrui considerazione. Forse, ciò che appare pesare di più è il loro esatto contrario».

Tomasello difende strenuamente il suo operato, respinge le accuse e promette di portare sino in fondo il suo compito istituzionale : «Nel rivendicare con forza la mia estraneità ai fatti che mi vengono addebitati, certo che, prima o poi, la verità dovrà emergere in modo chiaro, so che ciascuno di voi ha toccato con mano, in una infinità di occasioni, la mia concezione dell’etica pubblica, la limpidezza della mia azione di governo e il mio rigoroso rispetto della regolarità degli atti sia amministrativi che contabili, in ciò sempre confortato da autorevoli consulenze giuridiche. Con la forza morale che deriva da questa consapevolezza e dai risultati conseguiti, di cui tutti andiamo fieri, non esiterò un solo momento e porterò a compimento, con la necessaria determinazione e con le mie migliori energie, l’opera iniziata».

Preoccupato per le profonde divisioni interne all’Ateneo, quasi come se ciò che è accaduto fosse frutto di una congiura che nasce dentro le mura dell’Università, Tomasello avvisa: «La comunità accademica, tuttavia, si deve interrogare sulle improprie conflittualità che, ancorché limitate, continuano a persistere al suo interno, portando a un inevitabile autolesionismo, e deve saperle individuare e isolare sul piano istituzionale in modo adeguato. Bisogna soffermarsi una volta per tutte, coinvolgendo anche la comunità locale, sul destino dell’Università nella nostra realtà e sulla percezione esterna del suo autentico e insostituibile ruolo sociale. Bisogna riaffermare la forza e il valore del nostro progetto, di cui tanti e non pochi hanno apprezzato l’elevato profilo e le ricadute positive, e svilupparlo ulteriormente, per una crescita complessiva del sistema, senza mortificarlo con calcoli poco lungimiranti. Per tali ragioni, sarà necessario considerare attentamente gli scenari che si prospettano, valutando le implicazioni di ogni decisione strategica nel particolare contesto in cui viviamo e nella difficile stagione del Sistema universitario italiano».

Il Magnifico, dunque, non solo non si arrende alle difficoltà del presente, ma guarda addirittura al futuro, in qualità di rettore in carica ma soprattutto di presidente della Fondazione universitaria, che gli permetterà di svolgere un ruolo di primo piano anche quando il suo mandato sarà scaduto – mancano pochi mesi per le elezioni – e sulla sua poltrona ci sarà un altro.

22 commenti

  1. Allora mettiamola così:
    Caro tomasello dopo essere stato prima sospeso, poi rinviato a giudizio ed oggi CONDANNATO (sia pur in 1°grado) e ricoprendo una importante carica istituzionale, non hai più la “facoltà” di farlo ma il DOVERE MORALE di DIMETTERTI!
    Il fatto di per se MOLTO GRAVE (reato di peculato in virtù del ruolo che ricopri) ha/avrà certamente impatti di credibilità per l’Università di Messina, per il corpo docente (TUTTO) e per gli stessi studenti che vedono/vedranno la (ex) prestigiosa Università di Messina dileggiata oltremodo.
    Pertanto chiedo, auspico che TUTTE le rappresentanze dell’Ateneo prendano le DOVUTE DISTANZE da un rettore che ormai NON DOVREBBE PIU’ RAPPRESENTARLI e compiano tutti gli atti necessari (NESSUNO E’ INAMOVIBILE) affinchè il sig. tomasello lasci al più presto uno scranno che non merita più.

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  2. Devi dimetterti… non per onore, non per onestà… Soltanto perché i cittadini vogliono che sia così! Non sei un faraone, anche se finora hai fatto il bello e il cattivo tempo in questa città assopita e colpevole, hai sbagliato e paghi!

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  3. MessineseIncallito 22 Febbraio 2013 09:29

    Questi giudici comunisti…

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  4. Pongo una semplice domanda nell’interesse dello stesso Tomasello. È assai probabile, per non dire certo, che se non si dimette, sarà “dimesso” con disonore dal Ministero. Non sarebbe meglio per tutti (in primis per lo stesso Rettore in carica, poi per la stessa comunitâ accademica)) che uscisse spontaneamente con i suoi piedi, senza aspettare di essere messo ignominiosamente alla porta?

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  5. PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR !!!!

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  6. DIMISSIONI!!!!!!!!
    VERGOGNA!!!!! VERGOGNA!!!!! VERGOGNA!!!!!

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  7. Si dovrebbero sospendere tutti i professori universitari sino alle dimissioni del rettore.
    vergognatevi tutti, parvenus radical chich

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  8. In questa città, come in molte altre, vi è una strana malattia:
    la MEGALOMANIA, purtroppo figlia di un becero berlusconismo che si trasforma ad un’attaccamento morboso alla poltrona. Per es.:
    I Sigg.ri Tomasello, Magauda, Ordile. A CASA….. L’elenco sarebbe troppo lungo.

    Poi esiste il banditismo politico: Politicanti scesi dal Paesello che sono in cerca di fissa dimora, dopo che hanno Tradito partiti e votanti. Quanto riso amaro per quel povero Tabacci, si puttau l’acqua intra.
    Sic gloria mundi transit.

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  9. Les fleurs du mal: Tomasello, Magaudda, Ordile, Lo Monte, Buzzanca, al Confino a Guantanamo, Vergogna.

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  10. La cosa che, davvero, dovrebbe imbarazzare non solo il rettore, ma l’intera comunità accademica, sta nell’aver inviato questa missiva solo ai “dipendenti”, anziché rivolgendosi all’esterno – per non parlare di quei disgraziati studenti che con le tasse versate contribuiscono a pagare gli stipendi a questi signori.

    L’arroganza di queste personalità, il corporativismo dietro cui si barricano e l’atteggiamento di asservimento culturale dovrebbero dirla lunga su tante, troppe dinamiche cittadine (e non solo).

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  11. In questa città, come in molte altre, vi è una strana malattia:
    la MEGALOMANIA, purtroppo figlia di un becero berlusconismo che si trasforma ad un’attaccamento morboso alla poltrona. Per es.:
    I Sigg.ri Tomasello, Magauda, Ordile. A CASA….. L’elenco sarebbe troppo lungo.

    Poi esiste il banditismo politico: Politicanti scesi dal Paesello che sono in cerca di fissa dimora, dopo che hanno Tradito partiti e votanti. Quanto riso amaro per quel povero Tabacci, si puttau l’acqua intra.
    Sic gloria mundi transit.

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  12. Questo è quello che ci meritiamo e questo è quello che abbiamo portato avanti, come per chi grazie ai vari potentati si è portato a casa per anni uno stipendio senza rendere conto del propio operato dall’umile operaio al più potente rettore dell’università, tutti gli stessi non MOLLANO agganciati indissolubilmente allo stipendio ………. tutti gli stessi siete …………

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  13. Avete visto quale fantasia hanno i magistrati che osano condannare il magnifico rettore di Messina?
    C’è qualcuno che ha pensato che il predetto potesse dimettersi?
    Se sì, vada con tutta urgenza in una struttura sanitaria per sottoporsi a visita medica, perchè certamente non è sano di mente.

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  14. ma sta magistratura è proprio scarsa,….sbaglia sempre, potremmo chiudere i tribunali, oppure utilizzarli per condannare gli exacomunitari che non hanno santi ne in paradiso .

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  15. Un MAGNIFICO++++! ma nasconditi! non ne hai +++++!?! tu e i tuoi pari siete una vergogna… PUAH!

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  16. “… so che ciascuno di voi ha toccato con mano, in una infinità di occasioni, …. la limpidezza della mia azione di governo e il mio rigoroso rispetto della regolarità degli atti sia amministrativi che ……., in ciò sempre confortato da autorevoli consulenze giuridiche …”

    Ma… il Rettore parla di se stesso e del Suo modo di operare ??!! Sulla base della mia personale esperienza (atti documentali in mano) mi pare proprio di no.

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  17. è sempre colpa dei giudici Komunisti,anche se alla fine votano Berluska.

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  18. NON AVEVAMO DUBBI…

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  19. Chi si ricorda del Prof, Cambria? eccone un breve profilo;
    CAMBRIA SEBASTIANO (1936-; neurochirurgo)
    Laureatosi in medicina presso l’Università di Messina, dopo aver vinto una borsa di studio, ha seguito corsi di formazione a Parigi presso la Clinica Neurochirurgica de la Salpetrière, diretta dal prof. Jacques Le Beau. Rientrato in Italia, ha frequentato la Clinica Neurochirurgica dell’Università di Padova, sotto la direzione del prof. P. Frugoni. Assistente ed aiuto presso la Clinica Neurochirurgica del Policlinico Universitario di Messina, dal 1986 ha ottenuto l’incarico di direttore della Clinica Neurochirurgia 2, di nuova istituzione. Docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina, ha insegnato anche in numerose scuole di specializzazione. I risultati delle sue ricerche scientifiche, di carattere clinico e sperimentale, sono oggetto di 245 pubblicazioni.

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  20. katia santacroce 23 Febbraio 2013 09:25

    Ma lasciamo perdere il decorso della giustizia,arriverà a suo tempo, ma il “Rigore morale ed etico”, si dovrebbe avvertire. la Nostra Università sempre più dequalificata (Vogliamo parlare degli scandali ex magistero,uccisione del Dott. Bottari e tanti altri) e privata dei fondi per fare ricerca, ha bisogno soprattutto di Rigore.
    Credo che il Rettore facendo un passo indietro renda un servizio alla nostra città.

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  21. Sostanzialmente un ottimo professore ed un gentiluomo vecchio stampo. Era un piacere starlo a sentire, sia a lezione che nei seminari d’Istituto. Non si tirava mai indietro a rispondere ai tuoi dubbi, alle tue domande. E’ un vero peccato che l’Ateneo Messinese non abbia saputo comprenderne l’elevatissimo valore in termini di didattica. di clinica e di contributo alla ricerca, diversamente dal resto d’Europa.
    Non lo vedo dal 1990. Anche perché da allora le nostre strade si sono divise.Mi chiedo, oggi, nel 2013, cosa egli stia facendo e dov’è.

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