La crisi idrica nel torrese verso una via risolutiva. Dopo il consiglio comunale del 29 novembre l'avvio degli interventi necessari a potenziare la fornitura d'acqua. Ma la polemica non accenna a placarsi
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Rientrata la crisi idrica nel comune di Torregrotta? Dopo il consiglio comunale dello scorso 29 novembre, nel corso del quale si è discusso del problema, alcuni cittadini dichiarano di aver osservato un miglioramento della situazione. In particolare ci è stato segnalato come nel complesso residenziale "Bucceri", dove si registrava una continua mancanza d'acqua sin dallo scorso maggio, da circa una settimana i rubinetti hanno ripreso a scorrere normalmente.
La soluzione adottata dal comune prevede, in buona sostanza, di mettere in funzione il pozzo già in dotazione del comune -risalente alla precedente amministrazione- a cui affiancare il nuovo pozzo di Contrada Benefizio.
Entrambi funzioneranno, temporaneamente, grazie alla rete di tubature dedicata al territorio torrese dal consorzio Acavn dal quale riceveranno anche fornitura idrica. La soluzione, è stato spiegato nel corso dell'ultimo consiglio comunale, sarà solo temporanea. Si attende infatti l'avvio dei lavori necessari ad ottenere una fornitura autonoma da parte dell'Enel. L'ipotesi principale, dunque, resta quella di un distacco dal consorzio.
Non si sono fatte attendere le polemiche. Per molti la soluzione adottata arriva tardiva, per altri la criticità sarebbe potuta essere evitata già dal principio. Molti consiglieri, inoltre, hanno accusato l'assessore Tinaglia di aver disertato numerose sedute consiliari e di non potere, quindi, operare con cognizione di causa. La replica in consiglio: "Bisogna guardare alla qualità del lavoro, attualmente stiamo studiando il quadro completo della situazione così da accedere a finanziamenti per progetti da circa 2 milioni di euro".
Incalzante l'intervento del consigliere Caselli, che ha voluto sottolineare le cause alla base della problematica. "La crisi idrica è stata dovuta al mancato rinnovo del contratto del manutentore, il quale non ha potuto arginare i guasti individuati nelle strutture dell'Acavn -ha spiegato dalle sedute dell'opposizione- Questo mancato rinnovo, tuttavia, è da ritenersi una conseguenza delle numerose riunioni del consorzio andate deserte a causa della reiterata assenza di alcuni sindaci, tra cui quello di Torregrotta. Era necessario rinnovare il Cda, ma senza la maggioranza non si è potuto procedere. Stupisce l'arroganza con la quale viene consigliato ai torresi di dotarsi di un serbatoio personale, l'amministrazione chieda scusa e ammetta i propri errori mettendo da parte la propria capacità autodistruttiva".
Una visione della situazione diametralmente opposta a quella presentata dal primo cittadino Corrado Ximone. Per l'amministrazione il problema della crisi idrica non rappresenta, infatti, nulla di nuovo. "Abbiamo potuto toccare con mano sin da subito una situazione sicuramente difficile -ha dichiarato- Da una prima analisi abbiamo constatato la totale assenza di interventi sulla rete idrica, che ha comportato una serie di prove, fermando l'immissione in rete dell'acqua, per verificare se i serbatoi comunali si riempissero in assenza di perdite. I risultati, purtroppo, sono stati contraddittori. Per quanto riguarda il mio invito a dotarsi di serbatoio non mi pare fosse stato fatto con arroganza, dopo essermi trasferito a Torregrotta da Messina anche io ho dovuto acquistarne uno".
Ximone ha poi spiegato il perché delle proprie assenze alle riunioni del consorzio Acavn. "Ho invitato il consorzio a dare rappresentatività torrese nella struttura amministrativa del consorzio. Non ottenendo riscontro ho chiesto il commissariamento, che però è stato rifiutato in quanto ritenuto un indebita intromissione visto il ricorso al TAR in attivo, all'epoca. A malincuore, mettendo da parte tutte le rivendicazioni giuste o sbagliate che siano, ho quindi preso parte all'ultima riunione nel corso della quale è stato eletto il Cda".
Insomma, se da un lato sembra ci si stia muovendo verso una possibile risoluzione del problema, il dibattito sembra tutt'altro che concluso e, almeno sul piano politico, si preannuncia ancora piuttosto ampio.
Salvatore Di Trapani