"La crisi poteva essere evitata da mesi ma chi doveva intervenire non l' ho fatto. Alcuni provvedimenti potevano essere presi sin da maggio. Chiedo scusa alla città ed ai lavoratori". Così il sindaco che lascia al Cda l'invito a prendere provvedimenti nei confronti di Iacomelli, accusato di incapacità gestionale
“Tutti sapevano da mesi ma nessuno è intervenuto. La crisi si poteva e doveva evitare”.
Cateno De Luca parla per oltre mezz’ora, anche se il siluro è nella coda e sarà l’assessore Dafne Musolino a leggere la frecciata definitiva nei confronti del Dg Iacomelli, accusato di non aver fatto nulla per evitare la crisi, di non aver assolto ai suoi compiti da manager, di aver usato solo un comportamento di scaricabarile ed in ultimo, il 30 novembre di aver rilasciato dichiarazioni in aperto dissenso con il Cda di Messina servizi Bene comune e con l’amministrazione.
“E’ tutto paradossale- ha detto il sindaco- Tutti sapevano ma nessuno ha fatto nulla. Il ribaltamento del servizio, che sarebbe dovuto cessare a maggio è durato fino a settembre, è stato interrotto e poi ripreso a novembre per risolvere parte dell’emergenza. Siamo arrivati ad una situazione di crisi nel periodo 5-12 novembre che poteva essere evitata ma che si è verificata a causa dell’inerzia di chi doveva agire e non ha agito. Il corto circuito che ha messo in ginocchio la città appare quasi inconsciamente voluto così come emerge da mesi e mesi di corrispondenza tra i vari organi di MSBC e tra la società e il socio unico. Il direttore generale Iacomelli che aveva la competenza gestionale non è intervenuto per evitare il corto circuito ed anzi ha contribuito alla situazione”.
Il sindaco ha stigmatizzato il contenuto di numerose note che in queste settimane hanno scandito la fase d’emergenza e che in più di un’occasione sono finte all’attenzione dell’amministrazione in quanto socio unico.
“Si scrivevano note e si faceva il gioco dello scaricabarile piuttosto che operare per la città. Stigmatizzo qualsiasi comportamento di chi, in nome della presunta legalità genera danni certi e quasi irreversibili. Si poteva infatti intervenire con interventi ponte nelle fasi transitorie in attesa delle gare come poi effettivamente si è fatto nel momento della crisi (ndr.il riferimento è al dg Iacomelli che ha preferito la strada della gara europea con tempi più lunghi, salvo poi in emergenza effettuare un intervento ponte, ovvero in affidamento diretto)”.
Il sindaco, evidenziando come sarebbe bastato operare sin da marzo, al momento del passaggio da Messinambiente a Messina servizi bene comune, o comunque già da settembre non appena si sono riscontrati i primi problemi per carenza di mezzi poiché guasti, ribadisce come la crisi era evitabile e annuncia che gli atti saranno mandati all’attenzione dell’autorità giudiziaria.
“Ricordo che la situazione è rientrata solo perché l’amministrazione, in quanto socio unico, quasi andando oltre le competenze, ho richiamato tutti ai propri obblighi e doveri mettendo tutti nelle condizioni di risolvere la situazione”.
De Luca ricorda quanto accaduto il 10 novembre quando a conclusione di un vertice “rovente” ha dato pieni poteri al Dg Iacomelli, compresi quelli di azzerare gli organigrammi in questa fase, per non dargli più alcun alibi.
“Plaudo quindi alla fine dell’emergenza ma rilevo che è avvenuta solo dopo l’assemblea dei soci del 10 novembre e ha portato nel giro di 15 giorni a uscire dalla situazione. Rimane da spiegare come sia potuto accadere, ma lo farà chi di competenza anche nelle sedi previste, comprese quelle giudiziarie. Voglio capire quali sono stati gli ostacoli che hanno impedito di mettere in atto procedure, come le somme urgenze, che sono state attuate a metà novembre e non prima , cioè a settembre e ad ottobre, quando ancora si era in tempo per evitare il collasso del sistema”.
Il sindaco ha chiesto scusa alla comunità per la crisi ed ai lavoratori costretti a svolgere le proprie mansioni in condizioni quasi disumane.
“I danni subiti dalla comunità sono incalcolabili. Quando il servizio di raccolta raggiungerà gli obiettivi della differenziata la ferita sarà rimarginata, ma nel frattempo pretendo la rimozione delle cause che hanno generato la crisi”.
Compito di procedere con la “silurazione” di Iacomelli è dell’assessore Musolino che legge una lunga nota con i punti di contestazione dell’operato del manager. In sintesi a Iacomelli viene contestata un’incapacità gestionale nel non saper risolvere l’ordinario, il ricorso tardivo a provvedimenti che presi prima avrebbero evitato la crisi, un’incompatibilità ambientale con l’organo politico ed amministrativo (leggi articolo a parte in home page).
In conclusione il SOCIO UNICO DA’ MANDATO AL CDA DI VALUTARE LA POSSIBILITA’ DI PROCEDIMENTO DISCIPLINARE E anche la revoca. Si invita quindi il Cda a disporre una sospensione cautelativa del dg per incompatibilità ambientale e valutare la revoca dell’incarico e la rimozione.
Il presidente Lombardo ha fissato per domani la riunione urgente del Cda che si concluderà, con ogni probabilità con la “testa” di Iacomelli.
Rosaria Brancato