Lavoratori Terminal Tremestieri: “Soddisfatti per i piani futuri ma delusi per il presente”

Lavoratori Terminal Tremestieri: “Soddisfatti per i piani futuri ma delusi per il presente”

Lavoratori Terminal Tremestieri: “Soddisfatti per i piani futuri ma delusi per il presente”

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venerdì 06 Marzo 2015 - 23:02

Fast Confsal e Ugl Mare plaudono alla volontà di puntare ancora sul porto di Tremestieri ma esprimono il proprio rammarico per l’assenza di soluzioni immediate sulla loro condizione lavorativa e sui ritardi che si accumulano per i dragaggi

“Siamo compiaciuti per alcuni punti costruttivi dibattuti durante la riunione nella sede del Ministero delle Infrastrutture, come la volontà di ampliare e rendere il porto di Tremestieri fulcro del passaggio gommato tra la Sicilia e l’Europa e viceversa, cosa nota già da tempo grazie anche alle volontà politiche locali pressoché giustificate, in un’ottica di continuità dettata dal progetto di ampliamento del porto a sud”. I lavoratori della Terminal Tremestieri commentano l’esito dell’incontro che si è svolto a Roma sul porto di Tremestieri.

Soddisfazione per i progetti futuri ma “nel contempo – affermano – evidenziamo che, essendo un tavolo ministeriale, ci si attendeva qualche provvedimento che sortisse un effetto immediato senza attendere ulteriori protocolli e trafile burocratiche che continuano a rallentare e affliggere il ripristino strutturale e conseguentemente operativo degli approdi di Tremestieri. Ci rammarica l’assenza di interventi inerenti alla problematica occupazionale, nonostante l’investitura ufficiale a carico delle istituzioni locali, ovvero il sindaco Renato Accorinti e il presidente dell’ Autorità Portuale Antonino De Simone presenti al tavolo ministeriale, rammentando che la vertenza dei lavoratori è strettamente connessa alla problematica dibattuta di natura strutturale”.

Secondo Fast Confsal e Ugl Mare, sul presente si sono registrate solo “frasi di circostanza e ci si aspettava un intervento che desse un canale prioritario immediato, differenziandosi dagli usuali iter burocratici “incomprensibili”, che si riscontrano sistematicamente ad ogni “semplice” rilascio concernente le autorizzazioni da parte della Regione che, ricordiamo, hanno avvio solo dopo le analisi della ghiaia che è sempre la stessa”.

Perplessità è espressa infine sull’operato dell’Autorità Portuale, perché le soluzioni identificate arrivano “a distanza di 6 anni dal primo evento di insabbiamento e dopo numerose e costose opere di dragaggio. Auspichiamo – concludono – che l'incontro romano di ieri non sia l'ultimo e che ne seguano altri ancora più concreti che servano in atto a produrre risultati e non passerelle”.

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