Cinque i candidati in campo per la poltrona più ambita di Piazza Pugliatti, ma si profila un duello all’ultimo voto tra Navarra e Dugo. In attesa del verdetto finale, conosciamo “le regole del gioco”
Mancano meno di due settimane alle elezioni del nuovo rettore dell’Università di Messina. Dopo 9 anni di regno Tomasello, che si è prolungato ben oltre il tempo previsto – prima per via della contestatissima autoproroga, poi per via della proroga ministeriale avallata dalla Legge Gelmini – l’Ateneo peloritano torna al voto per scegliere colui il quale dovrà stare a capo dell’Istituzione accademica nel sessennio 2013/2019. Cinque i candidati in campo a contendersi la poltrona più ambita di Piazza Pugliatti: il prof. di Letteratura latina Giovanni Cupaiuolo; il prof. Scienza degli Alimenti Giacomo Dugo; la prof.ssa di Veterinaria Adriana Ferlazzo; il prof. di Economia Pietro Navarra; ed il prof di Diritto amministrativo Antonio Romano Tassone.
Tra loro, i favoriti della vigilia sono due: Navarra, ex pupillo dell’attuale Magnifico Francesco Tomasello – di cui è stato anche prorettore – e Dugo, scelto dallo stesso rettore in piena corsa elettorale ed in sostituzione del direttore Centro Nemo Sud, il prof. Giuseppe Vita (“costretto” a ritirarsi), per ostacolare e fermare la scalata verso il rettorato del professore di Economia. La candidatura del professore di Scienze mira a togliere voti proprio a Navarra e secondo molti la mossa di Tomasello sarebbe vincente. Quanto vincente, però, lo diranno le urne.
In attesa del verdetto finale, andiamo vedere chi voterà il nuovo rettore, come e dove. Non prima di aver ricordato che la legge prevede un periodo di convivenza tra il rettore eletto e quello uscente, sino alla scadenza naturale del mandato di quest’ultimo. Il rettorato di Tomasello scadrà ufficialmente il 30 settembre, ma nel caso vincesse il candidato a lui ostile (Navarra) potrebbe decidere di fare un passo indietro, come peraltro già annunciato. In 9 anni, sarebbe il primo passo indietro dell’attuale rettore. Ma andiamo alle regole delle elezioni.
CHI VOTA. Per l’elezione del Rettore hanno diritto di voto: i professori di ruolo, i ricercatori a tempo indeterminato e i ricercatori a tempo determinato con contratto non rinnovabile, i ricercatori a tempo determinato con contratto prorogabile, i dirigenti amministrativi, i rappresentanti dei dottorandi, assegnisti, specializzandi e studenti nel Senato Accademico e nel Consiglio di Amministrazione, i rappresentanti degli studenti nei Consigli di Dipartimento, il personale tecnico-amministrativo, i lettori e i collaboratori esperti linguistici. Ad eccezione dei rappresentanti dei dottorandi, assegnisti, specializzandi e studenti nel Senato Accademico e nel Consiglio di Amministrazione e dei rappresentanti degli studenti nei Consigli di Dipartimento, hanno legittimazione elettorale attiva coloro che siano in servizio un giorno prima della data fissata per le elezioni nel decreto di indizione. Hanno la legittimazione elettorale attiva anche i docenti collocati in aspettativa. I professori incaricati stabilizzati sono equiparati ai professori associati e gli assistenti del ruolo ad esaurimento ai ricercatori universitari.
CHI PUO’DIVENTARE RETTORE. La carica di rettore non può essere ricoperta da tutti. Il Rettore è eletto tra i professori ordinari di ruolo ed a tempo pieno in servizio presso le Università italiane. La legittimazione elettorale passiva è riservata ai docenti che possano assicurare un numero di anni di servizio almeno pari alla durata del mandato prima del collocamento a riposo. L’eventuale ritiro della candidatura può avvenire entro e non oltre ventiquattro ore antecedenti l’inizio delle operazioni di voto di ogni turno elettorale, e viene formalizzato al Presidente del seggio n. 1. Se i tempi lo consentono, le schede prestampate non recheranno i nomi dei candidati che abbiano formalizzato il ritiro della propria candidatura. In ogni caso l’eventuale ritiro delle candidature viene immediatamente ed adeguatamente pubblicizzato, a cura e spese dell’amministrazione universitaria, mediante affissione presso le sedi dei seggi elettorali.
DOVE SI VOTA. I seggi saranno 6 e tutti nel Plesso centrale. Nei seggi 1, 2 e 3 – ubicati presso l’Aula Magna del Rettorato (seggio numero 1 e seggio numero 2) e l’Aula Cannizzaro(seggio numero 3) – votano rispettivamente i professori di ruolo ed incaricati stabilizzati, i Dirigenti amministrativi, gli Assegnisti del ruolo ad esaurimento, i Rappresentanti dei dottorandi, assegnisti, specializzandi, i Rappresentanti degli studenti nel Senato accademico e nel Consiglio d’amministrazione, i Rappresentanti degli studenti nei Consigli di Dipartimento (seggi 1 e 2), nonché tutti i ricercatori aventi diritto al voto (seggio3). Nei seggi 4,, e 6 -ubicati rispettivamente presso l’Aula Ex Chimica, l’Aula ex Fisica e l’Aula Magna 2 dell’ex facoltà di Economia – votano il personale tecnico- ammnistrativo dell’Università e del Policlinico, nonché i collaboratori e gli esperti linguistici. I seggi resteranno aperti dalle ore 8 alle ore 21.
COME SI VOTA I voti sono espressi su schede appositamente predisposte dall’amministrazione universitaria, apponendo il segno di croce sul nome prestampato del candidato prescelto o sul riquadro ed esso corrispondente. Nella scheda i candidati sono indicati secondo ordine alfabetico. La votazione per l’elezione del Rettore ha luogo a scrutinio segreto e si considera validamente effettuata qualora vi abbia partecipato la maggioranza degli aventi diritto al voto. In prima votazione, è eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza dei voti degli aventi diritto. Per il caso che nessun candidato raggiunga il quorum suddetto, si procede ad una seconda votazione, al cui esito risulta eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza dei voti validamente espressi. Le schede bianche costituiscono voti validi. Ove nessun candidato consegua la maggioranza prescritta, si fa luogo al ballottaggio tra i due candidati che hanno riportato il maggior numero dei voti. La votazione di ballottaggio è valida qualunque sia il numero dei votanti. In caso di parità, è eletto il candidato con maggiore anzianità nel ruolo.
NON TUTTI I VOTI HANNO LO STESSO"PESO". Il voto dei ricercatori a tempo determinato con contratto prorogabile è conteggiato nella misura del 30 per cento. Il numero così ottenuto è approssimato al numero intero più vicino, per eccesso se la parte decimale è superiore a 0.5 o per difetto se è inferiore o uguale a 0.5 Il voto del personale tecnico-amministrativo e dei lettori e dei collaboratori esperti linguistici viene conteggiato nella misura del 20 per cento del numero complessivo dei professori di ruolo e dei ricercatori a tempo indeterminato aventi diritto al voto. Il numero dei voti equivalenti da attribuire ad ogni singolo candidato è il risultato del prodotto tra il numero dei voti effettivi del personale tecnico-amministrativo e dei lettori e dei collaboratori esperti linguistici attribuiti al singolo candidato, moltiplicato per il rapporto tra il venti per cento del numero totale dei professori di ruolo e dei ricercatori a tempo indeterminato avente diritto al voto e il numero complessivo del personale tecnico-amministrativo e dei lettori e dei collaboratori esperti linguistici avente diritto al voto. Il numero così ottenuto è approssimato al numero intero più vicino, per eccesso se la parte decimale è superiore a 0.5 o per difetto se è inferiore o uguale a 0.5
OPERAZIONI DI SCRUTINIO . Terminate le operazioni di voto, sigillate le urne, riposte in locali adeguatamente custoditi, alle ore 8.30 del giorno immediatamente seguente si procede – ad esclusione del seggio n. 1 – alle operazioni di scrutinio delle quali viene redatto apposito verbale firmato dal Presidente e dal Segretario dei seggi. Le schede scrutinate e il verbale delle operazioni elettorali con il relativo conteggio finale del numero dei votanti, dei voti per ciascun candidato e delle schede bianche e nulle (inseriti in plichi separati sigillati con la firma del Presidente e del segretario del seggio) verranno immediatamente consegnati al Presidente del seggio n. 1. Questi, dopo aver collazionato i risultati dei verbali dei singoli seggi ed effettuato le operazioni matematiche per la determinazione dei voti equivalenti, effettuerà lo scrutinio delle schede del seggio n. 1. Completate le operazioni di scrutinio di quest’ultimo, il Presidente del seggio n. 1, dopo avere effettuato le operazioni necessarie, darà lettura dei risultati complessivi, individuando l’eletto. Il vincitore verrà proclamato dal Decano.
Quando conosceremo il nome del successore di Tomasello? Già dopo la prima votazione o serviranno la seconda e pure il terzo round, con il ballottaggio? Difficile prevederlo. E ,allora, non resta che “goderci” gli ultimi giorni di campagna elettorale. (Danila La Torre)
Tempo previsioni….
Personalmente, “annusata l’aria che tira”, la vedo così:
DUGO – da 750 a 860 voti (quindi con possibilità di “chiudere” la partita già dal primo turno).
NAVARRA – da 540 a 650 voti (quello che due mesi fa sembrava essere Rettore, ormai è in caduta libera e, giorno dopo giorno, vede diminuire i consensi)
CUPAIUOLO – da 140 a 200 voti (anche lui in calo da quando si è visto che non ha alcuna possibilità di competere con i due più forti)
ALTRI – da 70 a 120 voti (solo i voti degli amici)
L’augurio è che
QUEL SASSOLINO NELLA SCARPA – Non credo proprio che Tomasello possa aver conservato la potenzialità del proprio elettorato e men che meno che quest’ultimo sia così disciplinato da rispettare, si fa per dire, gli “impegni” assunti o “consigliati”. Tomasello non si è fatto scrupolo in passato nei confronti di nessuno. Men che meno quando Giovanni Dugo, fratello del candidato Giacomo, fu praticamente defenestrato con l’accusa di aver voluto strafare nel periodo della prima sospensione di Tomasello.
Giunge strana dunque, quest’alleanza dell’ultim’ora a discapito di Giuseppe Vita, uomo di scienza e gran persona per bene dallo stile inconfondibile. E proprio nel gruppo di Neuroscienze i malumori, dopo il benservito a Vita, sono aumentati. Gira un nervosismo silenzioso ma ormai Medicina sembra aver abbandonato il vecchio leone al suo destino seppure faccia ancora paura il suo ruggito.
D’altra parte, il supposto secondo cui Dugo possa contare su un portafoglio di voti consistente non convince affatto. La sua candidatura nasce da un atto poco nobile, anzi due. Il primo è il voltafaccia nei confronti di Navarra di cui si dichiarava alleato. Il secondo è aver accettato di soppiantare il “povero” Vita che da Tomasello non è stato trattato proprio bene.
Al di là del potere espresso da chi comanda, e forse soprattutto per questo, i professori universitari non gradiscono molto il “fiato sul collo” dei potenti, specie se loro “colleghi” dai quali attingono luce e riflessi sin quando la stella è ben visibile. Ma la parabola di Tomasello è ormai in fase calante e dunque, a fronte di impegni e promesse, la solitaria riflessione dell’urna elettorale poi si manifesterà in una scelta libera e quel sassolino sarà finalmente espulso.
Ma c’è anche l’incredibile progressione di Navarra a far pensare che proprio il Professore di Economia possa essere eletto al primo turno. Favorito dal pronostico, sostenuto da importanti e determinanti direttori di Dipartimento, Navarra gode di stima e consenso soprattutto negli elettori giovani, che sono la gran parte. Infatti i professori che hanno tra i 40 ed i 50 anni vedono di buon occhio un rettorato Navarra, e non già per partito preso, quanto perchè sono sostanzialmente a favore del suo progetto di rinnovamento. Ed è un fil rouge trasversale quello che porta a Navarra.
Ma anche il personale tecnico amministrativo, il cui potenziale è di circa 150 voti (20% dei votanti che si stimano in circa 800), potrebbe essere determinante anche se su questo dato pesa l’incognita determinata dall’assenza totale dei sindacati. Che pure, attraverso un’opera di “sensibilizzazione” avrebbero potuto indirizzare. Ma il Sindacato nell’Università di Messina è allo sbando, delegittimato com’è dal duo Tomasello-Cardile che ha fagocitato finanche le risorse destinate al salario accessorio dei dipendenti, prosciugando di fatto ed in che modo ancora non si sa, il fondo comune di Ateneo che pure aveva una dotazione di diversi milioni di euro. La mancata applicazione della PEO, ovvero la progressione di carriera, ha significato un’importante penalizzazione economica che certamente peserà nel giudizio dell’urna.
Se il personale T.A. fosse compatto sarebbe veramente l’ago della bilancia. Ma così non è.
Sembra l’intervento di una persona vicina a Navarra che vuol far credere che l’asino vola. Quando si parla di crescente consenso a Navsrra, o non si è a conoscenza della realtà, o si vuole fare propaganda sperando di intercettare il voto degli ondecisi. Poi, quando si parla di 150 voti ddel personale…. Allora si dimostra di non conoscere nemmeno lo Ststuto dell’Ateneo….
Si accettano scommesse…
Scommettere sarebbe come sparare sulla Croce Rossa!
Chi pensa ancora che Navarra abbia qualche possibilità di vincere ha “cristallizzato” la situazione a tre mesi fa! Nel frattempo il mondo (fortunatamente) è andato avanti….
Oggi il cielo cupo e grigio ha lasciato il posto ad un bellissimo azzurro…
Finalmente un candidato sorridente come Giacomo Dugo!
Navarra, invece, possibile che alla sua età, non abbia ancora imparato a sorridere?
Caro dolcestilnuovo, o più opportunamente, amarostilvecchio, ma ti rendi conto delle tue affermazioni? non provi un pò di vergogna? Non ti senti piccolo nell’affermare certe oscenità.?Rifletti…ne hai proprio bisogno!
No, non mi sento affatto piccolo e non vedo oscenità nel dire le cose come stanno e come tutti sanno. Non provo nessuna vergogna perché non può provare vergogna chi dice la verità. Mi dispiace che tu l’abbia presa a male, ma rifletti e mi darai ragione! 🙂
Coraggio, il tuo pupillo ha sei anni di tempo per abbandonare l’arroganza ed imparare l’umiltà!
Non devo riflettere su nulla. Caro amarostilvecchio sei tu che vivi fuori dalla realtà. Purtroppo, presumo che tu sia un docente dell’ateneo messinese che, in questi anni, è stato orgoglioso del fango che la nostra povera università ha dovuto subire per colpa di persone irrispettose verso una gloriosa istituzione (mi dispiace, a questo punto ci sei anche tu tra queste) che hanno distrutto l’operosità e la credibilità di quelli che svolgono il loro lavoro in nome della cultura e della ricerca con spirito di sacrificio e dedizione. Comunque, io ragione non te ne posso dare, così come non te ne darebbe la gran parte della gente che vive in questa città ed ha assistito allo spettacolo indecoroso di questi ultimi anni. Tu, purtroppo, sei per la continuità. Evidentemente ci hai vissuto e ci continui a vivere bene. Complimenti vivissimi!!!
Sono sicuro che tutti i mie Colleghi Studenti abbiano già deciso chi votare e senza ombra di dubbi non voteranno il Prof. Navarra, persona sconosciuta a Noi Studenti, estranea ai problemi di Noi Studenti…. chi lo conosce? ora viene a chiederci il voto? prima neanche ci guardava in faccia.
Il mio personale voto andrà sicuramente ad uno dei 4 candidati che ritengo siano persone umili e di grande buon senso.
Voi docenti fermatevi a parlare con Noi Studenti ed ascoltate i nostri problemi quotidiani, che sono molti, sicuramente il Prof. Navarra non è all’altezza di farlo.