Con il decreto sindacale siglato da De Luca si chiude il caso scoppiato lo scorso mese di agosto dopo il blitz a Torre Faro. Dopo l'ordinanza del giudice del Lavoro il sindaco ha reintegrato Calogero Ferlisi nel ruolo di comandante
Calogero Ferlisi torna ufficialmente a dirigere la Polizia Municipale di Messina. Il sindaco Cateno De Luca, che lo scorso 29 agosto lo aveva trasferito al Dipartimento Demanio e Patrimonio, ha dovuto fare un passo indietro dopo l’ordinanza emessa dal Giudice del Lavoro che ha ordinato il reintegro di Ferlisi al comando della Polizia Muncipale.
Il decreto sindacale che revoca i due precedenti decreti del 29 agosto che trasferivano Ferlisi e davano al dirigente Salvatore De Francesco la dirigenza della Municipale fino al 31 dicembre è stato firmato oggi e di fatto dà il via libera al ritorno del Comandante Ferlisi al suo vecchio ruolo.
Si chiude così il caso che era scoppiato dopo l’ormai famoso blitz contro gli ambulanti abusivi di Torre Faro che aveva visto un duro scontro istituzionale tra il primo cittadino e il comandante della Polizia Municipale.
Uno scontro sfociato in una serie di provvedimenti disciplinari che erano stati archiviati dall’ex segretario generale Antonio Le Donne lo scorso 29 ottobre dopo due incontri in cui Ferlisi era stato chiamato a depositare la sua versione dei fatti in merito alla contestazione mossa dal sindaco De Luca e dall’assessore al Commercio Dafne Musolino dopo i fatti di Torre Faro del 19 agosto. Le Donne, dopo aver acquisito tutti gli atti e le deposizioni di Ferlisi e dei suoi legali, Giovanni Quartarone e Antonino Bucchiarone, alla fine ha ritenuto che «…tutto il comportnamento del Comandante deve esserederubricato e le giustificazioni additte inducono a ritenere che i fatti contestati non hanno rilievo ai fini della responsabilità disciplinare», rinviando poi all’Organismo Interno di Valutazione eventuali conseguenziali verifiche sulla valutazione dei risultati. Dunque la prima vittoria per Ferlisi era arrivata sul fronte interno, quello disciplinare. Alla luce del fatto che, come messo nero su bianco dal segretario Le Donne, il sindaco De Luca durante quel blitz aveva esercitato una funzione che probabilmente non avrebbe potuto esercitare e avrebbe potuto solo dare indicazioni nel merito del problema e non ordini, quindi il comandante non ha violato comandi ma ha orientato il suo comportamento effettuando delle operazioni secondo la logica tecnica che gli sembrava prevalente nel contesto dato.
La seconda vittoria poi è arrivata con l’ordinanza del giudice del Lavoro Rosa Bonanzinga che ha accolto il ricorso presentato da Ferlisi contro i provvedimenti assunti dal sindaco De Luca dopo i provvedimenti disciplinari. Secondo il giudice, Ferlisi non doveva essere trasferito perché seppur avesse chiesto di essere destinato «per motivi personali» all’Avvocatura eventualmente doveva essere accolta questa sua richiesta. Nel momento in cui l’amministrazione non era in grado di soddisfare tale richiesta non avrebbe dovuto effettuare alcun trasferimento. E per questo ha ordinato il reintegro, condannando il Comune al pagamento delle spese di lite, conteggiate in 1823 euro per compensi professionali e 259 euro di rimborso per spese generali.
Francesca Stornante
Bravo Ferlisi i messinesi sono con te.Tu si che sai fare il comandante non Crisafulli.
Chi sbaglia DOVREBBE pagare. In un’Italia Giusta e democratica, le spese per il procedimento a carico del Comune dovrebbe pagarli la persona che ha ingiustamente provocato l’evento ovvero il Sindaco e non tutti i cittadini
Il tempo è e sarà galantuomo. Per tutti, anche per chi suona la ciaramedda