Il sindaco Accorinti, l'assessore alla mobilità e trasporti Cacciola, e il dirigente competente Pizzino hanno illustrato le modifiche alla determina dirigenziale di assegnazione di spazi di sosta personalizzati. Che però potrebbe essere superata dal Regolamento che si trova agli atti del Consiglio Comunale
Coniugare il riconoscimento dei diritti disabili con l’abolizione degli abusi da parte dei furbi e degli approfittatori. Con questo duplice obiettivo è stata modificata la determina della discordia sugli stalli personalizzati per i disabili. La nove versione è stata presentata questa mattina in un incontro con la stampa, al quale hanno partecipato il sindaco, Renato Accorinti, l'assessore alla mobilità e trasporti, Gaetano Cacciola, e il dirigente competente, Mario Pizzino, presente anche la presidentessa della Consulta comunale delle organizzazioni sociali, Maria Lucia Serio
La novità più importante è che la concessione dello stallo non sarà vincolata ai solo motivi di studio, lavoro e visite mediche come in precedenza, ma estesa anche per normali attività di vita quotidiana, per porre fine a quella che da molte parti è stata definita come una “condanna” alla segregazione delle persone diversamente abili.
Il dipartimento mobilità urbana e viabilità ha infatti disposto, modificando ed integrando le determine dirigenziali n. 4 del 5 febbraio 2013 e n. 34 del 25 ottobre 2013, di estendere la possibilità di godere dello stallo di sosta personalizzato alle persone invalide che, pur trovandosi nelle condizioni di deambulazione totalmente impedita e non essendo abilitate alla guida, godono comunque di idonee condizioni psicofisiche per poter effettuare frequenti spostamenti all'esterno della propria abitazione (indicativamente con cadenza giornaliera e comunque almeno trisettimanale), per svolgere attività sociali, culturali, religiose o per attendere alle normali necessità di vita quotidiana.
La presenza delle condizioni oggettive per ottenere lo stallo personalizzato deve essere desumibile da certificato medico.
Ogni dodici mesi, decorrenti dalla data dell'ordinanza di concessione dello spazio di sosta personalizzato, il titolare deve attestare, con dichiarazione sostitutiva di atto notorio, il persistere delle condizioni che hanno determinato la concessione dello spazio di sosta, pena la decadenza dai benefici previsti dalla relativa ordinanza.
L'assegnazione degli stalli di sosta personalizzati per invalidi – si legge nell’atto firmato da Pizzino – sarà valutata in relazione alle caratteristiche dimensionali e tipologiche delle strade interessate, e alla relativa utilizzazione in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle prescrizioni del Codice della Strada. Nel caso in cui l’abitazione del disabile ricadesse in una zona in cui è vietata la sosta, il Comune provvedere a rilasciare lo stallo in area consentita, ovviamente nelle vicinanze del luogo in cui risiede il richiedente.
“L'Amministrazione comunale – hanno dichiarato il sindaco Accorinti e l'assessore Cacciola – è particolarmente attenta e sensibile alle problematiche dei cittadini e a maggior ragione di coloro che appartengono ad una fascia più debole. La determina è la sintesi di un percorso condiviso con la Consulta e tutte le associazioni interessate”.
La determina partorita dell’amministrazione comunale in collaborazione con il dirigente Pizzino rischia tuttavia di essere superata dal Regolamento proposto e depositato agli atti del Civico Consesso dalla consigliera di “Cambiamo Messina dal Basso”, Lucy Fenech, e sottoscritto in maniera trasversale, ad esempio anche dalla Presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile (vedi correlato). Se l’assessore Cacciola si dichiara «neutrale» rispetto al documento prodotto legittimamente dai Consiglieri Comunali, che prevede requisiti più estensivi rispetto alla determina (vedi allegato), per Pizzino il Regolamento è superfluo, perché la materia è già regolata.
Il dirigente comunale ha anche inviato una lettera al segretario generale Antonio Le Donne, lasciando intuire che non emetterà il previsto parere tecnico. La Fenech non vuole però fare alcuna polemica e spiega che i due percorsi- quello dell’amministrazione e quello del Consiglio – non sono in contrasto, ma sottolinea che comunque l’ultima parola spetterà all’Aula. «Il mio – ha spiegato – è un documento organico che colma una lacuna del Comune». Se il Regolamento dovesse ottenere il via libera in Consiglio, di fatto scavalcherà la determina entrata in vigore oggi. La Fenech assicura tra l’altro che non ha alcuna intenzione di ritirarlo. (DLT)